Al nome di Dio, amen. A dì 15 di
mag
io 1402.
Ieri, pel
figniolo di
Falchucc
io, ricevetti tua lettera. E'
ronzino
de'
Piaciti abialo rimandato e ieri, a
vespro, ne riavemo un'altra,
che me la mandò
Domenicho di Chanbio e avute le lettere che ttu di'.
Soto ti fo questa per mandarti u'
mazzo di lettere che venono
ieri in su
vespro, mandotele per
Cancano, perché ieri io non trovai
persona che tte l'arechasse, ed io no' lle vognio dare a ongni persona:
avisàmi di mandartele preste, perché l'avessi innanzi che
Stoldo si
partisse. Non ti maravigniare perché ttu trovassi aperte perché,
quando io vidi quella
charta della
prochura, avisàmi che ffusse il
fatto che tti sai e llessi la lettera tua, ch'era sopra, e per la lettera
chonpresi ch'ella non era essa.
Miniato non è in
Firenze e non ci
sarà di 2 dì, però ti mando la tua e tutte l'altre che nne facci ciò
che tti pare. Le donne di
Stoldo dichono che non vognono niente.
Dite a
Barzalone che
Marcho non c'è venuto; ditegni che cci vengha
e per lu
i gni risponderò.
per la vostra
Margherita, vi si rachomanda.
Francescho di Marcho da
Prato, in
Prato, propio.
1402 Da
Firenze, a dì 16
maggio.
Risposto.