Al nome di Dio, a dì xxvij d'ottobre 1400 A dì 27 del mese pasato vi scrivemo l'ultima nostra; da poi nonn abiamo vostra lettera e per questa v'abiamo pocho a dire di nuovo. Rispondete. Le vostre montonine, vi diciemo, non trovamo a finire a più di tt. 3 1/1 dozina per la fiera e non ci parve da darle; nondimancho se volete le diamo, n'avisate e in questo mezo, trovando a finirle a miglore pregio, lo faremo. Rispondete, che per nostri di Roma le torremo. Se al pregio vedete da fare utile a mandarne più, lo fate; esendo miglore e magiori, a la venante se n'arebe più. Siatene avisati.alume di fecca, nè groma di vino vermiglo non potemo avere, che ve ne aremo mandato; nondimancho ancho posendone avere, ve ne manderemo per voi e per nostri di Roma a chomune. Viene costà, d'uno merchante gienovese, in su questa nave condotta per Bernarba Pinelo, da caratela 6 in circha, che pensiamo verà ne le mani di Giuliano Pelegrino, cioè alume di feccia. Avisateci come si vende e di suo pregio, e se ve ne avesso spaccio più al pregio e quanto. Rispondete. Pene di struzolo non fano per questo paese, che non c'arebono spacco; pure non di meno volendone mandare alquante, ma poche per uno sagio, lo potete fare e sopr'esse c'informeremo. Rispondete. Non ci pare l'abiate a mandare. Avisateci quante furono a numero le vostre montonine. Rispondete. Pregio di cose di costà, si chavano per mettere di qua, per ora non ci àno condizione per l'eserciene meso asai per lo adrieto, e per altra ve ne mandamo una valuta di più cose. Se vi sarà paruto da fare utile, arete seguito quanto meglo vi pare, e noi avisati. Ogi, vale ciera barberescha, tt. 55 cento; pani di costà, on. 2 tt. 5 in on. 2 1/4 e non c'àno ora richiesta. Siatene avisati. Noi abiamo charicho in su la nave condotta costà per Bernaba Pinelo e Luchino Salvagio, che costà viene, caratella .xviiij. di tartaro biancho, li quali sono sengnati di nostro sengno; e in fra esso, è caratela .vj. di polvere che àno per contrasengno .P. Quando costà è gunta la nave, fate d'averli e di nolo paghate f. 1 1/1 di 'Raona per caratello, e ditto tartaro finite costà per lo meglo e più vantagio potete e ritratto ponete a conto de' nostri di Roma, che per loro l'abiamo conprato; e la polvere si dà, qua, 2 contanti per uno. Siate avisati. Ditto tartero, esendo stato vermiglo, v'aremo messo voi per la metà; ma nonn voglamo uscire di chomessione. Ora, se ditto tartara à costì condizione, n'avisate e di suo pregio, che provedremo a mandarvi de l'altro costaci qui. Noi abiamo avuto ragionamento qui cho Luchino Salvagio e con Bernaba Pinello, conducitori della nave che venghono costà, che voi li darete per noi botti x sì veramente loro vi promettesono di porleci a Terracina e lascille a qualche amicho e noi, qua, n'avisino e dipoi ne faremo quello vorremo. E pertanto, a l'avuta di questa, se li ditti si voglono abrighare di porleci a Terracina, ch'è preso di qui 20 migla, e dà loro i nolo ragionevole, voglamo conpriate per noi botti x d'olio e che sia chiaro e bene dolci, che lo voglamo per mangiare, costandoci la botte lb. 14 1/1 e ancho per insino a 15 no posendo mè fare, cioè lb. quindici di maiolichini, e datieli a ditta nave le ci pongha là. Ora noi vi diamo la comesione largha: provedete di vantagiare il più potete e per piccola cosa no resti. E ditto holio voglamo per nostri di Roma e il costo ponete a loro conto, e i danari ritrarete del tartero, potrete chonvertire in ditto holio; nondimancho, non posendo finire il tartero così presto, ritraete e' danari a Firenze a' nostri, che dice la conpangnia come qui, o a' vostri di Gienova o a' vostri di Barzalona e dite li pongano a conto de' nostri di Roma; e nonn avendoli da loro, li ritraghano dipoi a Firenze o a Roma o qui a noi, e voi provedrete quale fia di più loro vantagio. Rispondete. Se di costà o per lo paese si può 'chaccare grano o horzo, n'avisate e sì di suo pregio e a che misura: rispondete per la prima, che in questi parti di qua ongni giorno monta. Rispondete. Volgi. Noi v'abiamo tratto per nostri di Roma, per nostra lettera a usanza, a Giuliano Pelegrino o a Bernaba Pinello, lb. 250 di maiolichini, per f. 250 di qui, da Bernaba ditto. Or noi non pensiamo, di qui costà, sia usanza e pertanto voi potete considerare il tenpo se ne viene a pagharli e alora li pagate e a conto de' ditti di Roma ponete. E nonn esendovi rimesi per loro al tenpo, li traeta donde vi pare più loro vantagio e loro e noi n'avisate. Rispondete. A' ditti abiamo fatto insino a terza lettera di ditti danari. Siatene avisati. Quanto vi cometteremo, tutto sarà per li nostri di Roma insino altro vi diciessimo. Siatene avisati. Sopra holio ci tenete bene avisati, noi e nostri di Roma; e se volendone quantità s'avesse a buon pregio, avisatene bene e ditene vostro parere e a' pregi si mantiene. Rispondete. Pregio di ciera e choiame e pani e altre cose di costà, ci avisate e come per valere l'avete. Rispondete. Se per qua si mette passagio e voi possiate avere insino a 20 chariche di comino agro, o quello potessi avere a buon pregio, lo conprate e mandateloci. E se per la nave vi mandiamo il tartero, che pensiamo tornerà di qua, per essa la ci potrete mandare. Vorebe costare costà la charicha lb. 6 o meno; nondimancho vattagiate il più potete e guardate che sia del nuovo e ben grosso e netto e ancho per alchuna cosa costando più, esendo il passagio per qua presto, no resti per picola cosa; benché pensiamo al pregio o meno lo dovrete avere. Rispondete. Qua s'atende una nave di Soria: porterà chotoni asai e simile spezerie. Se di costà avesse bisongno d'alchuna cosa, di cò n'avisate e di suo pregio e mandateci una valuta. Rispondete. Cotoni vaglono ogi, qui, on. 15 miglaio, che sono cant. 4 di queste, che venghono a esser di Gienova cant. 7 1/3; e pensiamo, quando la nave ci fia, varà meno. Avisateci di suo pregio costà. Rispondete. I nostri di Roma ànno paghato per voi, a Ghabriello Murta, f. 7 d'oro e noi qua li abiamo paghati f. vj, cioè ducati; e queli abiamo paghati qui poremo a conto de' nostri di Roma, e co loro ne tenete conto; e a Nicholaio Cholonbieri duc. 3, àno paghati a Roma e a vostro conto li àno; e da Gienova, da' vostri, pensiamo ritrarano la valuta di tutti, sì che costà provedete d'essere sodisfatti e la scritta bisongna ne fate. Rispondete. Tenuta insino a dì xxx d'ottobre, e la magior parte delle ghalee armate per re Luigi sono gunte a Civitavecchia e àno preso, presso a la foce di Roma, cierti navili di qua andavano a Roma, che valia bè 2000 fiorini, la magior parte roba di fiorentini e noi ci siamo incapato ad alquanti: che Idio ci ristori in altro e chi su ne perde, s'è di suo piaciere. E per ditta cagione diliberiano che niente di quello vi chiegiamo, non conpriate nè mandiate insino a tanto altro vi diciessimo, che dubitiamo questa armata no ci facci asai danno. Aviserenvi che seguirà. Tenuta a dì iij di novenbre; poi nonn abiamo vostra e di nuovo v'abiamo pocho a dire. Rispondete. Abiano dipoi pure diliberato che le cose vi chiegiamo, esendo pasagio per qua, le ci mandate come scritto v'abiamo e di quello v'avanzasse de' danari del tartaro, ci mandate risi o pece e di tutto vantagiate quanto potete e a noi qua mandate: che Idio tutto facci salvo. E quando mandato avete quello vi chiegiamo o parte, cioè quello potessi, n'avisate prestamente i nostri di Firenze o di Roma perché volendovi suso piglare sichurtà, lo possano; e avisateli di quanto motasse la roba e sopra che navilio la charichate e i nomi del padrone. Rispondete. Se costà avete da fornire il chomino e siavi il passagio, lo ci mandate. E in caso costà non se ne potesse avere e nonn esendovi passagio presto per qua, abiamo scritto a' vostri di Valenza li ci fornischano loro; e pertanto tra voi e loro siamo forniti di quanto vi chiegiamo, tanto del chomino quanto di risi e pece di costì o di là, donde si possa avere più presto. Rispondete. A' vostri di Valenza, quando fornito avete le cose, ne li avisate, sì che non choprasono anchora loro. Volgi. Abiamo riavuto da Nicholaio Colonbieri e' f. 3 di karlini, cioè duc. 3, ebe da' nostri di Roma più dì fa e a conto de' ditti di Roma gli abiamo posti. Siatene avisati. In questa vi mandiamo una lettera di contento de' danari presi qui Ghabriello in Orta. Pregio di più cose, cioè: pani di costà, on. 2 in on. 2 tt. 4; di Valenza e Barzalona, tt. 50 in 52; pirpingnani, on. 2 tt. 15 in on. una tt. 25, secondo sono; a danari è pocha richiesta [] intendete cholorati. Ciera barbarescha on. una tt. 25 cento; chuoia spangnuola, on. 28 in 40; barberescha, 14 in 18, secondo sono. E altro per questa no vi abiamo a dire: siamo a' vostri piaceri. Canbi: per Firenze, carlini 46 3/4, qui, per f. v in Firenze; Gienova, lb. 8 s. 3, là, per on. una di karlini qui; per altri parti .h. Di nolo avete a paghare di tutto il tartaro, f. venticinque di 'Raona. Fiaci una a Valenza e una a Barzalona: mandate. Rispondete. Angnolo e Giuliano, in Ghaeta. Cristo vi guardi. Pensamovi avervi dito volavamo conprassi pondi 20 in 25 di riso per nostri di Roma e qua lo mandasi per lo primo passagio; e in caso di costà no venise passagio e a Valenza fosse più presto passagio, che voi scriviate a' vostri di Valenza lo conperino loro e mandiloci, e simile il chomino. E come avete la nostra lettera, li avisate se costì fornirete ditte cose perché loro non conprasono voi e loro insieme, benché a loro abiamo scritto da voi fiano avisati se fornirete quello vi chegiamo. Rispondete. Tenuta a dì viiij di novenbre, e questa è chopia d'una lettera vi mandamo insino a dì 3 di questo per Bernaba Pinello; dipoi nonn abiamo vostra e di nuovo v'abiamo pocho a dire. Rispondete. Dipoi avemo dato le nostre lettere, vi traemo i Niccholaio Colonbieri, lb. 14 s. 5 di maiolichini per la valuta qui, da lui e' quali paghate come per quella del canbio si contiene e a conto de' ditti di Roma ponete. Rispondete. I danari si stano a l'usato e più non diciamo. Ancho vi guardi Idio. Franciescho di Marcho e Cristofano di Bartolo, in Maiolicha 1400 Da Ghaeta, dì 28 dicenbre Risposto