Al nome di D
io, a dì x di
maggo
'397
A dì xxviij d'
aprile vi schrivemo 1 lettera; diciemovi che l'
on
. 48 ci
traesti inn
Antonio e
Doffo avavamo promesi, al tenpo gli
pagheremo e
poremo a vostro
conto e al tenpo vi traremo ogni
resto chol più
vantagio potremo.
E diciemovi che di veruna ragione
panine non c'àno
spacio, nè sono per
avere, sì che non è da far conto per uano. E che voi provedesi a chi
volavate s'
asegnasino questi vostri
pani che ci sono, che per nula
chagione non potavano atendere a fare fatti di persona.
E più vi mandamo 1
/3 di
f
. 100 d'
oro in
Antonio e
Agnolo da Uzano, per
on
. 15
tt
. 20, qui, a
Lonardo e
Andrea Tiglamochi; quando auti
gl'avesi, gli ponesi a nostro
conto per voi e di tuto avisasi.
Dipoi altra vostra lettera non abiamo auta, sì che ci è per questa
pocho a dire.
Le
on
. xlviij ne traesti inn
Antonio e
Doffo, abiàno
paghate e poste a
vostro
chonto. A detto
chonto ne restate a dare circha
on
. xxvij; per
detta chagione vi
ritraremo la
valuta di
f
. cl chome per qu
esta
vedrete:
pagheretegli e a nostro gl'
achoncierete. A qu
esti dì sono
stato di fuori per
rischuotere e per lo chativo stato del paese e per
la diferenza di questi di
Marzano cho
Re, no ci si può
rischuotere
danaro: solecitasi chome nostri propi fosono, e chome niuno ciene sarà
vi si
rimeterano. E'
danari de'
pani di
San Filicie sono tuti
rischosi.
Noi v'abiamo per più detto provegiate di farci
asengnare a chi vi pare
questi vostri
pani perché no ci posiamo atendere, e none fate niente:
provedetevi se fato no l'avesi,
che no ci posiamo atendere per niuna chagione.
Di
vendere non è da ragionare, che di niuna chosa ci si fa niente
per lo chativo stato dello paese: Dio provegha a' nostri bisongni.
Madiavi a
paghare, a usaza, per nostra di
chabio, a
Giovani Bischeri,
f
. cl d'
oro, per
chabio d'
on
. 22
tt
. 22
gr
. 10, qui, da noi medesimo,
a
carl
. 45 1
/1 per
f
. v d'
oro; al tenpo ne fate buono
paghamento e
ponete a nostro per voi.
Arete auti
f
. c d'
oro vi madamo a ricevere da
Antonio e
Angnolo da Uzano
e posti a vostro
chonto e avisatone.
Nè altro c'è per questa a dire. Cristo vi ghuardi.
Michele di Iachopo Lottieri e
conp
., in
Ghaeta
A
Mino da Siena,
chonducitorre d'una
nave chastelana, abiàno ricevuti
pani x per vostri di
Valeza, chome per altra vi diceno, E ora n'abiàno
paghati
f
. v d'
oro e volevano la
dogana di
Gienova: non glela abiamo
voluta dare: dicie averela da
Gienova ed è partita.
Franciescho di Marcho e
Stoldo di Lorenzo e
conpa
., in
Firenze
1397 Da
Ghaeta, a dì 19 di
maggo
Risposto