Io vi scripxi del
mese passato quanto fu di bisogno
e colla vostra
una lectera a mo
nna Francescha donna che fu del
Ticcio che sta in
Santo Romeo, come
Piero suo
figliuolo è stato grande
tempo malato
e che era in grande pericolo,
e benché sia um poco
meglorato, non è anchora sicuro. Il giovane è in
casa mia perché non si potrebbe
sì bene procurare in
casa il
maestro suo,
e chol
maestro suo à
debito
fiorini XXV per suo
vestire
e per sua infermità
e io gli
presto ora i
denari per quello gli è di bisogno;
e se non sarà bene atato, non potrebbe
guarire, ch'è quasi venuto in sulletico
e à lla
milça forte infiata. Sì che
qui bisogna la
madre e 'l
fratello mandino
denari,
e così le scrissi in
quella. Se non l'avesse auta, vi pregho facciate legere alla detta mo
nna
Francescha questo
capitolo. Iscrivetemi la risposta sua.
E certo del giovane
forte mi duole, perch'è di buona
conditione et era per venire buono huomo.
Mo
nna Lisabetta di
Iachi questo dì è stata in
casa mia
e àmmi molto
parlato di suoi facti. In effecto ella vorebbe trarre delle mani a chi la tiene
la
casa sua di
Firençe, la qual'era di monna
Dyanora, ed è vero ch'elle dee
certi
denari a chi lla tiene, li quali ànno messi in
bottega. Ora ella mi pregha
ch'io vi scriva che, sse voleste la detta
casa per secento
fiorini di Camera,
elle vuole com'è ragione essa sia più tosto vostra che d'altre. Apresso dichono
elle et
Giachi che una possesione che
Giachi à a
Firençe, voi la tegniate
e
che 'l fructo che se n'à, voi il prendiate.
E se ne volete
remectere lor
nulla, faciate di tucto secondo che vi piace però che più tosto voglione
l'abiate voi che non riceverne nulla da altre. Voi siete savio et io vorei
l'utile
e lo honore vostro. Rispe
nderete secondo che vi parrà. Mo
nna
Lisabetta certo si porta bene et saviamente, et parmi ella si voglia rimectere
tucta in voi di ciò ch'ell'à a ffare.
Pregovi. se vedete
Michel di ser Bartholomeo, voi il solicitiate che faccia
quelle cose ch'io gli comissi. Salutate mo
nna Margherita da mia parte
e
dell'
Antonia mille volte. Noi stiamo bene, per la gratia di Dio,
e così
disideriamo di voi. Che lungo tempo vi guardi Idio!
Per lo vostro
maestro
Naddino in
Vignone, dì VI di
novembre.
[sul verso:] Francescho di Marcho da
Prato in
Firençe proprio et
c..
[mano: differente da Francesco] R
isposto.