Al nome di Dio, amen. Fatta a dì 27 di
gienaio 1383.
Chon quelle di
Francescho di Bonachorsso per
Gienoa vi manday l'ultima
lettera. E per quella pocho vi iscrissi perché per altre di prima v'òe iscritto
pienamente quanto è istatto di bissogno e no mi parve a dire tropo non abiando
altro da voy che io m'abi.
I' ò scrito per lettera di
Nichollò di Bono che voy foste a
Firenze a dì 28
di
gienaio e parteste di là per andare a
Pratto il primo dì di questo. E no pare
che difatti tra mona
Lisa e me nulla abiatte fatto perché assay aveste a fare a
vicitare e d'essere vicittato dagli amici e questo mi piace molto. Ma quando vi
sarette richonossutto con tutti gli amici vostri, vorey che foste con detto
Nichollò e che traeste a chapo tra voy e luy i fatti di mona
Lissa.
E farette di vostro honore e chortexia a spacamene se vi piace che per
questa chagione mi tiene ochupatto da
f
. 450 o più chome che mi promisse a
Vingnione di
rimettelli a
Gienoa di prexente e no l'à fatto e Idio una volta
provedarà a questi fatti.
Chome per altra v'abiamo detto a
Vingnone abiamo mandatto in due volte
balle 24.
E ieri ne mandamo
balle 18 e 'l resto di tutto i suoy chiesti fatto insino a
questo dì tosto sarano chompiutti. E ongni chossa s'è posposta per atendere a
questi fatti e veramente le
arme d'ongni ragione ànno richiesta d'ongni partte
e, se no fosse l'amistà che abiamo con
maestri, non pensatte che si fosse fatto
sì tosto.
Da
Vingnone abiamo lettera da
Boninsegnia fatta a dì 14 di questo e dice che
may, poy che io sono a
Mellano, non à autto altro che una solla lettera da me
che tropo me ne maraviglio che 11 lettere li ò mandatte, era per
Gienoa e per
diritto chamino, poy che io tornay da
Cremona partito da voy. E pare a luy che
nulla si sea fatto e per Dio e s'è fatto quello che se 12 fosano istatti non
arebono fatto di più.
Del ragionamentto che avemo in
Cremona e qui mi pare che 'l dire sarà una cossa
e 'l fare un'altra. E questo mi pare vedere con effetto e sonomi molto
maravigliatto d'avere vedutto fare in chontradio del ragionamento che insieme
facemo chome detto v'òe di sopra.
Questo dì sono giontte a la porta qui 9
balle di
fustani di
Cremona singnatte di
vostro
singno le qualle à mandatte
Sandro da
Firenze e debono chapitare a
Vingnone a
Boninsegnia. E questo vegio istando io a questo modo sarebe uno
ghuastare i fatti mey di che mi grava per la fidelità e basta.
Io vi scrisse per
Ghissello di Bindo mia lettera e so che l'avette autta e
sopr'a' fatti di
Nichollò di Bono vi scrissi assay. No so chome n'arette
ragionato con luy e sea che essere vuolle: a me piacerà ongni chossa e siatte
ciertto che da voy e da luy in fuori non è persona che mi potesse chondure a
fatto di
chompagnia.
D'una chossa vi pre
gho charamente che quando avette questa lettera mi
dobiatte rispondere chiaramente sopr'a' fatti di
Cremona che auttone risposta
subitto prendarò ne' fatti miey e forssi che io terò a
Vingnone alchuno che
ricevarà e farà per me quello sarà da fare. Ditte pure tosto quello vi piace che
tutto mi sarà di piacere: io sono persona che parllo apertamente e no so tenere
nulla in ghozo.
Arette sentitto da
Pissa chome le 10
balle di
fustani vostre e nostre fuorono
charechatte in su due
legni per mettà di che pare che una
ghalia di
misser
Baldessaro Spinolla prendesse uno di detti
legni e chonducesello a
Marsiglia. E mostra che detto
misser
Baldesaro ne fosse mal chontento di detta
pressa e che nulla fosse tocho e speravassi che di prexente fosse lecenziatto e
andasse a suo
viagio, chossì piaca a Dio, e che l'uno e l'altro seano giontti a
salvamento e de dì in dì atendo d'odrene.
Io no vegio avervi molto a dirvi altro insino che io abi vostra lettera.
Prechovi charamente mi vogliatte tosto rispondere a le predette chosse a ciò che
io sapia quantto io ò a fare.
Questa lettera mando con lettera di
Nichollò di Bono.
Altro per questa non c'à dire. Idio vi ghuardi.
Bascano da Pescina di
Mellano.
Domino
Francescho di Marcho da
Pratto, in
Pratto. Data.