Al nuome di Dio, ame. Fata dì 4 di
febbraio 1383.
A dì 19 di questo per
Genova con lettera di
Francescho di Bonacorso vi
mandai mia lettera. E per quella vi iscrissi chonpiutamente quanto fu di bisogno
e ora per questa vi dirò pocho.
Questo dì ricevetti vostra lettera fata a
Prato a dì 11 di
gienaio e dite che a
dì 10 giongieste a
Prato di che mi piace e lodato Idio.
Voi dite che
Nichollò di Bono dovea venire a
Prato il dì seguendo e che
con lui sareste sopr'a' fati di mona
Lissa. Ora io ò ricevuto lettera dal deto
Nichollò fata dì 16 del deto: conta chome è istato con voy e di fati di mona
Lissa aveste pocho a ragionare ma che diceste che sareste a
Firenze e fareste di
bene quello potreste. Prechovi per Dio tra voy e
Nichollò me ne vogliate trare
le mani se credete che io facesse tanto per voy.
Una chossa mi scrive deto
Nichollò che mona
Lissa li scrive che ne sea con
misser
Stoldo Oltavitti e con un altro suo
fratello che chome sapete ne la
chamera vostra mona Diavolla disse che ella era contenta che ne foste voy con
Nicholò e quello che
Nichollò ne dicesse ne sarebe contenta. E ora fa di nuovo
altre covenzioni e tuto per tenirmi hochupati
f
. 500 mi dè dare già 10
messi:
una volta ne potrebe
Lorenzo smaltire la chagione.
Abiate a mente la lettera di mano di
Lorenzo che, quella solla li dà, la figha
ne l'ochio e non è persona che abia punto di discrizione che tosto no posa
vedere chi à il torto che la chossa è chiara: fate di trarmi di questa chossa.
Di fati di
Nichollò di Bono vi iscrissi asai e atendone risposta.
Di fati di
Cremona anche vi scrissi asay e anche n'atendo risposta.
E molto mi maraviglo che sopr'a' fati di
Cremona nulla mi ditte del ragionamento
che avemo insieme che, se fare si dè, vuolssi fare tosto a cò che d'
aprille e di
magio abiamo de'
fustani fati asay che
Boninsengna molto me ne sollecita.
Da
Boninsengna ò lettera fata dì 20 di
gienaio e fami uno grande chiesto d'
arme
e questo dì li scrive a lui per
Genova.
A dì 30 di
gienaio ponemo a chamino per
Vigliana 11
balle e a lui mando questo
dì il
leghago e sarà anche con questa.
Poi che di qui partì
Miglorato sono i
maestri da l'
arme tornati al dovere.
Fate di scrivere a
Genova se io li mando a
paghare
danari che li
paghino.
Altro no vi scrivo per non essere in destro. Dio vi ghuardi.
Bascano.
Domino
Francescho di Marcho da
Pratto, a
Prato. Data.
A
Pratto.