Al nuome di Dio, ame. Fata dì 29 di
gienaio 1384.
E fa più dì no vi iscrissi atendendo risposta da voy a una lettera mandatavi
siando a
Ferara. E a dì 25 di questo per
Genova ricevetti vostra lettera fata dì
29 di
decenbre soto lettera di vostri di
Pissa e per questa vi farò brieve
risposta perché a' vostri di
Pissa ò da fare risposta a una grande bibia e 'l
fante si parte subito.
E mi piace abiate auta la mia lettera che da
Ferara vi manday e pensavami che
voy aveste ismentichato lo iscrivere ma e mi pare ne siate più frescho cha may e
io sono il contradio che più cha may mi vorey possare e non c'à il modo.
De l'essere andato a
Pratto e vollere con la
famiglia venire a stare a
Firenze
passato la
Pasqua è chossa che molto mi piace e parmi n'abiate presso il
miglliore partito. E pure
Firenze migliore terra non è
Pratto e quando io
venisse a
Firenze arey due
chasse dove io non avea altro che una co quella di
Ludovico.
E mi piace molto che abiate delibatto di venire qui e a me sarà grande grazia e
sarette veduto vollontieri. E qui avete la vostra
chassa chome che e no sea
tanto sufficente chome si converebe a sì fatto chome sette ma e vi sarà l'amore
perffetto e, chome che no vi fosse larghamente ongni chossa, e vi sarà la buona
vollontà.
E siatte certto che 'l mio amore no si partirà giamay da voy e per fratello
magiore ve intendo sempre di tenere e chossì ò sempre fatto. E no mi sono per
partire da chossa che voy vogliate che possa fare e no sono di quelli che il
voglla lascare la via vechia per la nuova se la vechia no mi facesse il boscho
dinanzi. Dicovi e siate certo che ne' vostri fatti ò sempre adoprato chome se
miey fossono che chossì li riputo. E non òe considerato pericollo né vantagio
che io abia potuto fare, anzi ò lascato ogni chossa per servire voy a
le soste. E no cregate per 2 1
/2 per cento che mi diatte mi fosse messo a'
ritaglli mi sono posto se no fosse per l'amore che io vi portto, partiamosi da
questo e dicamo d'altro.
E mi grava molto se per lo mio iscrivere n'avete presso la mallanconia che ditte
e non vi bissognava e non è uomo al mondo che no fosse uscito fuori di sé
abiando da
Boninsengna tuto dì le lettere che mandava che chi gl'avesse gitatta
la chassa sarebe bastevolle. E io a dirvi tosto no potrey tanto portare che
inanzi mi vorey istare a fare altri miey fatti cha avere a combatere per sì fato
modo che no farebe per me né per voy a stare in albaxia
E maraviglomi de la partte che ditte che io vi voglla dare a credere che la
vostra
famiglia sea altro che bella e buona, anzi chi 'l dicesse direy il
contradio: non òe biasimato persona se intendete bene lo mio iscrivere. Sonomi
bene doluto di tanti duolli e rimorgi che tuto à fato
Boninsengna. E so bene che
in avere mandato più
arme d'
acaio, che il fortte si sono
chamagi d'
acaio di
Martino da Vighanore che, per paura c'andasse di mano, il tenemo streto e
tollemo più
chamaglli e centi no chiedeva e anche d'altra
maglia mandamo alchuna
più ma non è la soma tanto chome dice: ma se le
vendite fossoro andate buone la
chossa andava bene e a buono fine si fece site certo.
Io no mi voglio molto distendere in su questo passo ma se verete qui chome ditte
mi pensso rimarete contento. E chome
Boninsengna iscriva che quello che à
iscrito à fatto pe
rché questi
gharzoni si coreghano e no bissogna che voy mi
dicate che i'ò tenuto sempre
Boninsengna per iusto e lealle persona e di
contradio no mi udiste may dire né altra persona. E so bene che il mio chativo
non è
Martino e no ne posso più e pure si fa più sufficente non suole ma non è
tanto chome voremo: so bene no sono Salamoni questi nostri! Siate certto che
Ghuicardo fa fatti suoy e stassi a
Vilmercato per luy propio e questo fato n'è
istato chagione. E se fosse possibilbe che anche l'altro se n'andasse siate
certo che a questo punto l'arey chac
iato col mallanno ma no si può per
honestà.
De le
migliaia che ditte che io iscrivo dovere avere da voy e sopra cò ischorete
con anemo crucato dico che quando io vi iscrissi che chossì era. E puoy ne òe
ritrati da
f
. 1.200 e parmi vi crucate a torto: or io voglio fare fine perché il
fante no può aspetare.
Perché sapiate di mia intenzione voy ditte d'andare a
Pissa e di là mi
iscriverete più a pieno e ditte verete o qui o a
Cremona dove più mi piaca. E io
vi dico che in voy la rimeto che qui e a
Cremona sarò presto in ongni luogho. E
di profferirmi la vostra
botecha vi ringrazio, no mi penso dicatte da dovere e
avette voglia di mutegiare. Saremo insieme e o d'uno o d'un altro saremo
d'acordo e se d'acordo no vi fosse in atto di
mercatantia no si perdarà però may
l'amore da voy a me. se vi piace dite pure dove vollete essere.
Le
partite da voy a me ò mandate a
Vingnione gà due
messi per due volte e da
Boninsengna ò lettera che là ricevute e de dì in dì atendo
Tieri.
Per ongni lettera
Boninsengna mi chiede
fustani di
Cremona e dice se ne mandi 50
balle compartite chome bixogna tante per
mexe. Di che ne òe
comprato e fatto
mercato con
Sondollati per voy e per me di 24
balle che aremo qui di prexente e
sono la più bella
roba che io vidi may, poy ne dè anche dare 24
balle di
febraio
e di
marzo e tuto per voy e per me. E
balle 7 n'abiamo mandati di nostri in
questi dì di nostri
sengni per voi e per me. Dice
Boninsengna che n'arà
s
. 2 per
lira di prò e sarano
spaccati di prexente.
Ricordovi che la
chompagnia di
Piero di Grasso con
Arighuollo Ventre è a
chapo in
kallende di marzo e a
Vingnone no sono per fare più nulla.
Il
fante mi fa tanta fretta che no posso altro iscrivere. Ischusatemi a
Lodovico di Bono
se io no li iscrivo ora, scriverò di prexente.
La mia dona ebe uno bello
figluollo maschio a dì 29 di
decenbre e prometemi di
farne degl'altri, ditello a mona
Margharita e salutatella da parte mia e di
queste done. Vorei foste qui al batizare se fosse posibille.
A' vostri di
Pissa iscrivo questo dì quanto bissogna, non posso dire altro per
freta mi fa questo
fante. Salutatemi
Nichollò de l'Amanato.
I fati di mona
Lissa mi trate a chapo. Dio vi ghuardi.
Bascano da Pescina di
Mellano.
Domino
Francescho di Marco da
Pratto,
in
Firenze o dove fosse.