Al nome di Dio ame. Fatta a dì 17 di
luglo 1384.
A dì 29 di
giugno ti scrissi cho lettera di
Franciescho di Bonachorso e chon
esa ti mand
ai lettera di
Franciescho di Marcho che da lui e da te
atendevo risposta che poi che sono qui non ebi mai lettera da
Franciescho che
n'ò maravigla ed io vorei avere da lui una risposta innazi andasi a
Vignone.
I questi pochi dì è venuto
Basciano da
Chermona e diciemi che
Ghirighoro t'à
scritto che no poe avere i
chapegli a
pregio domandi sì che, chome per altra ti
disi, se l'amicho tuo vole ispende
s
. 10 d'
ipeliari l'uno sì llo dì e farògli
chonperare. Per meno no si
poso avere ed io ò saputo qui da'
merciai ne
chonperono a
Chermona per
s
.
10 l'uno. Atendo risposta quello vogli ne faci.
No mi sono afrettato di mandati i
fodero perché siamo nella
istate a da te
atendo se llo vogli chostì o a
Firenze: somi avisato di mandallo piure chostì i
balle di
Lemo Balduci che speso mandono chostì
roba e chosì ne farò se altro
da te non avesi.
Basciano vi pregha troviate modo di
spaciare l'otto
peze di
panni avete di suo,
4 di
Melano e 4 di
Chomo, per lo meglo si poe piure ne faciate una fine e a lui
n'avisate quato ne fate.
Di qui credo partire per tutto questo
mese. Inazi parta iscriverò a
Franciescho
ichora ma io l'ò scritto più di 6 lettere e da lui non òe auto niuna: se gli
iscrivi digli due versi quello ti dicho. Questo
fante parte subito e per ora non
ò agio di scrivegli sì che a lui mi schusa e digli che qui è ito uno giovane per
Vignone.
Altro per ora no ci è a dire. Idio vi ghuardi senprre.
Tieri di Benci saluta di
Melano.
Franciescho di Marcho e
chonpagni,
in
Pisa.