Al nome di Dio amen. Fatta a dì 28 di
genaio 1385.
E fa più dì no vi scrissi per non vedere il bisogno. Ebi in questi dì due vostre
lettere e ne l'una fu le spesse che avette
paghate per la mia parte de la
lana e
sono grande ispesse più ch'à quelle di
Genova e io credeva il contradio: sono
achoncie a vostro
conto.
Abiamo lettera da
Cremona che là vi sono gionte le
balle 25 di
lana che tanto
tempo fa poneste a chamino: dimorarono assay a
Parma e sono andatti chativi
temporalli.
Voy ditte che avette
paghatto per la nostra letera
f
. 700 per lo
chambio facemo
qui con
Andreoto del Mayno i qualli abiamo posti a vostro
conto.
E ditte che più
danari non avette di nostri se prima non si
rischotono che il
termine era per tutto
decenbre e chome li aresti
rischossi li
rimetarette o qui
o a
Vinegia.
Io so bene che ongni nostro termine dovea essere passatto insino di
novebre di
tutti i
panni
vendutti e 'l termine de le
lane che
vendeste dè essere passatto
più tempo fa. E sarebe statto di vostro honore che c'aveste mandatto le
partitte
da voy a noy, e poy dire del voltro ci resta a
vendere tanti
panni di
Mellano e
tanti di
Chomo e tanti
brescani e tanti
bordi oltre a le dette
partitte.
E prechovi quando avette questa letera mi vogliatte mandare le
partitte da voy a
me e tenere il modo ditovi di sopra.
Voy ditte che anchora non avette
spacatto le 4
peze di
Mellano né le due di
Chomo né simille i
bordi di che molto mi grava e per cierto io no vi metarò
roba
tanto che io no vegia fine di quello che del mio avete ne le mani. E parmi sarà
forssa che io vengha insino costà per dare spacamento a ongni cossa che me ne
grava.
E simille mi maraviglio che nulla me dite di
panni brescani che mandaste a
Napolli se sono
spacatti o no che io sentto
panni di quella ragione vi ànno
autto bona
chondizione, piacavi di scrivermi quello n'è sequitto.
Io ò chomincatto di ricevere da' vostri di
Vingnone de le
lane che già fa 10
messi le chiedemo e sono istatti tanto a mandalla che m'àno fatto
danno di
f
.
500. E in questo puntto mi trovo adosso da
balle 200 di
lana tra quella ci mandò
Falduco e questa altra che dovrebono essere fatti i
panni e
vendutti a questi
tempi ed èmi forza
arogere tanti
danari
contantti quanti
monta la
lana e tore
tantti
panni di
lana, che Dio sa quando ne sarò a chapo. E per talle io sono a
tanta bissogna di
danari che io non so dove io mi tengha il
chapo che più di
f
. 5.000 mi chonviene avere
contantti. E per grande
bissogno questo dì ò
mandatto a
paghare a
Vinegia a
Mariano di Sozino f
. 600 e a luy ò iscrito
che se voy no li
avette
rimesso
danari per me che vi mandi a
paghare
f
. 200.
Sì che se 'l detto vi mandasse a
paghare
f
. 200
paghatelli e ponetelli a mio
conto, bene che io m'avisso che voy li arette
rimessi
danari prima che avette
autta questa letera. E in chasso che il detto vi mandasse a
paghare i detti
f
.
200 non vi uscirano di manno che sarà intratto
marzo sì che a bello agio li
potrette
paghare.
Dobiamo avere da
Falduco di Lombardo e
Antonio di Ghuco il
resto de le
nostre
ragione di
Barzalona che sono
rischossi più tempo fa, di che vi prechiamo
gli ne vogliate scrivere che ci mandino il
resto e 'l
conto de le
lane. E con
questa sarà una sua letera a
Firenze a
Miniatto di Nuccio.
Quanto so e posso vi precho che voy diatte spacamento a quello che avette del
nostro.
Chon questa sarà una letera al detto
Meniatto di Nuccio, piacavi di mandalla
bene.
Altro non c'à dire. Idio vi ghuardi.
Bascano da Pescina di
Mellano.
Domino
Francescho di Marcho da
Pratto e
chompagni,
in
Pissa.