Al nome di Dio, amenne. Fatta a dì 23 di
gienaio 1385.
Qui giusi a dì 15 di questo sano graza a Dio che bene trovamo di malla via da
Firenze qui. Quando giusi qui trovai
Basciano e
Ghiciardo erono a
Chomo co suo
famiglo dove istette tre dì per sue bisogna.
La sera che gu
nto fue chome dicho, i salutai da vostra parte e simille le
done e chosì da parte di monna
Marcherita. Diròvi i vero, e chosì ò detto a lui,
vi scriverò bene che lle parole sono vento pure v'àe grande amore e simille voi
e chosì gl'ò detto.
Duosi forte di voi delle lettere gli scrivesti a
Vinegia e Dio sae chome
dischavachò e quello mi dise e pare a
Franciescho ch'io sia suo i
schiavo a
scrivemi quello à fatto e tutta sera no llo pote' rachetare. E chome le dette
lettere sono istate viste per le buo lettere di qui a
Vinegia, la
chop
ia
feci io però parti' di
Vinegia anzi la
festa sì che dicie si tiene buono uomo
chome voi e 'torno a ciò molte parolle.
Io gli disi itorno a ciò quello mi pare e disi chome gli volete grande bene e
che voi avete tanta fidanza i lui che chosa diciate no credete falire e chome
v'avete ta maniere di dire senprre a l'amicho i vero o l'animo vostro e 'torno a
ciòe quello mi pareva sì che è chonteto, pure dicie no doverebe iscrivere ta
chose. E a divi i vero ifino a
Firenze chonobi vi perrdavate i tenpo, e simille
io a
chop
iale, però soe le maniere di
Basciano e pure di queste no lese se
none una facia sì che sichondo le
chondizioni degl'uomeni si volle andare a'
versi.
E olte a ciò gl'ò detto sopra i fatto della
chonpagnia. Dicie al tutto no vi
volle avere a fare nulla né simile cho niuno altro: vosi fare suoi fatti
pianamete quello potrà. Sì che io gli risposi: "Vedete,
Franciescho v'à grande
amore che vi volle amezare i fatto di
Vingione", diciendogli itorno a ciò chome
di nulla vi biasimate se none di fatti d'
Andera. Dicie quello gli pacie sì che
sopra la parte mi parlasti no challe altro dire: vosi itendere noi a fornilla
per modo si faci quache bene e no ci lasciare tore la palla di mano che bene ci
è divenuto a questa volta, per lo nanzi si volle meglo prrovedere.
Qui ò trovato malle fornito quello ordinai però che a
Vignone, chome vedesti per
lettere di
Bonisegna, fue grande
vendita e qui. Sì che qui fue i simille per
quegli da
Strada e simille per quegli da
Ruginello e per altri asai. Ed ène mia
apenione e simille per quello sento i verso
Vignone è andata di
magla di poi
parti' di qui per chostà venire per più di
f
.
4.000 e noi siamo istato a vedere bene ch'io ne mandai inanzi partisti per
f
. 500. E poi ordinai a due
maesti d'avene e quasi nulla ò trovato presto: è uno
pocho cholpa di
Ghiciardo bene ch'a
Basciano ne grava asai.
Questi
maestri che fano
magla da ville
merchato sono malla giente quando quando
[sic] le loro chose sono domandate però ch'io ò trovato ora la riba
lderia
àno fatto per la domanda àno auta e chostui se n'è pocho qurato. E poi 2 lettere
iscritte qui inanzi la
festa non erono ichora giute, anzi giusono di poi sono
qui bene che una n'ebe e pocho ordine fue dato.
Qui ò trovato la
magla molto chara più di 6 per cento più non era quando parti'
di qui. E poi chome vi dicho ed èciene pocha di buona e i
chasa non ò trovata
magla per
f
. 100 di che mi sono dato alla ciercha per tutto ed òne
chonperata da
Simone e da 'ltri
maestri. E i questo dì, cho nome di
Dio, ò meso a chamino
10
balle di
magla e d'
armi e
mercie sì che subito sarà fornita la
bottegha. E
isino a 1
/2
febraio no ristarò né dì né notte d'avene la nostra parte. E per
anchora a
Vignone si fa pocho però ch'ò trovate qui asai lettere ed òne risposto
di poi sono qui fatte a dì 8 di questo. E di poi vi funo quegli
merchatanti,
pocha
vendita v'è stata pure s'aspeta di fare alla primavera ed io sono disposto
di fornilla bene a questa volta.
Òne
chonperata qui
Basciano per più di
f
. 1.000 per uno suo amicho di
Monpolieri
sì che a noi fac bisogno tenere altri modi per l'avenire bene che mi dicie asai
gle n'àno domandata e a niuno à voluto servire se none a chostui non à potuto
dire di no. Alt
ro no dicho sopra cò: farò aremo la nostra parte e sia quello
da
Strada o vogli da
Ruginello e chosì provederemo meglo per l'onazi pure sia
dato a
Vignone uno buono ordine a'
chonti. Fae bisogno venire qui i meno di 16
mesi una volta.
Io ò lettera di
Vignone chome per le
feste vidono la ragione della
bottegha e
trovono per
fiorini quatomillaquatociento e l'uno
chonto and
rà sopra
l'at
ro se voi, e mai no se ne verà a una fine, se voi no vi provedete. E
pertanto vi priegho se
Giovane no fose partito fate si parta sì che sia subito a
Vignone e scrivete a
Bonisegna che vi dia uno ordine ogimai se no ll'è, tropo è
lugho a questi fatti.
Da
Bologna vi scrisi chome tolsi da
Charo di Charo duchati 42 per uno
ronzino
chonperai:
chostò 23 ed ène buono
ronzino. Teròllo pure qui i
chasa
Basciano poi debo partire a 1
/2
febraio o a dì 20.
Duchati 19
prestai a
Neri pe
chanbiare i suo però i suo no poteva andare e poi chanb
iò cho uno
ronzino
aveva uno pede malle sano e perdé pù di
duchati otto. Àne menato uno buono
ronzino ed àmi promeso di mandallo a
Bonisegna che llo
venda sì che a ragione di
quegli di
Vignone ponete
duchati 42 chome vi dicho.
Altro per questa no vi dicho. I questi pochi dì vi scriverò per agio: ò 'uto ogi
a fare
leghare e
charichare sì che non òe auto bene l'agio di scrivevi per
queste
balle ò fatte.
Are' charo sapere chome avete fatto di fatti di
Paghollo d'Andera. Penso a
l'auta di questa ne sarete uscito a onore e tornato a
Firenze arei charo sapere
chome la chosa è andata, se no vi grava me n'avisate.
Se nulla volete di qui inanzi parta di qui me n'avisate. Richordami mi dicesti
volevi
chotte e pezze sì che mi potete dire quello volete inanzi parta e di
presente lo manderò.
A
Basciano ò parlato di
fustani di
Cremono volete per
P
rato. Dicie di
fornigli volentieri pure gli diciate di che modo e di che
segno e subito gli
fornirà. Sì che a l'auta di questa fate d'avisalone però mi dicie a
marzo volle
venire a
Vignone e qui no sarebe se più indugiasi.
Altro per questa no vi dicho. Idio vi ghuardi senpre.
Tieri di Benci saluta di
Melano.
Franciescho di Marcho da
Prato,
in
Firenze. Propio.