Al nome di Dio, amen. Fatta a dì 2 d'
ottobre 1392.
Ieri vi scrissi con quelle di
Mano e chon esa vi mandai 1 lettera a
Vignone,
aretegla mandata per modo salvo. Disivi per quella chome di qui credetti partire
più dì fa: ora perch'io ò auto più lettere da
Vignone e ànomi chiesto più chose
sono qui soprastato parechi giorni, domane o l'atro per la prima chonpagnia mi
parto per andare a
Firenze.
Da
Vignone ebi lettera a dì 22 di
settenbre fatta a dì 19 e dichono v'àno
rimeso
di nuovo
f
. 433 sì ch'io n'avevo bisogno però qui ne debo dare più di 600. Sì
che ieri vi mandai a
paghare
f
. 400 a
sere
Iachopo di Mano: al tenpo gli
paghate e ponete a nostro
chonto cho gl'atri. Io v'ò tratto 6
chanbi
f
. 1.825 e
Bonisegna mi dicie che
f
. 2.100 avete di nostro coè con quegli delle
pelle de
l'aglello : ora io no vi manderò per ora a
paghare più
danari tanto sia tornato
qui.
Disivi per quella d'ieri ch'io resto a dare qui
f
. 300 ver è che 100 no
pagherò
isino alla tornata qui. Fae bisogno
rimettiate a dì 20 d'
ottobre a
Basciano
f
.
200: questo no volle avere fallo per lo meglo potrete però ch'io ò prromeso qui
sarano per tutto
ottobre. Sì ch'io vi pregho al tenpo sieno
rimesi qui i
Basciano da Pesina e io credo i questo mezo
Bonisegna ve n'arà ichora
rimesi
degl'atri.
In questi pochi dì parte di qui
Francescho
figlollo di
Basciano per andare a
Vignone per alquno chaso à sentito di fatti d'
Andera da Siena che fue nostro
chonpagno perch'egl'à del suo nelle mani
fiorini dumilla, mandate la lettera
d'ieri presta a
Vignone.
Altro per ora no vi dicho. Da
Firenze v'aviserò se altro vorò qui sia
rimeso e
se niuna mia lettera avesi da
Vignone mandatella a
Firenze. Idio vi ghuardi
senpre.
Dite a
Morelino ch'io lo potevo asai aspetare.
Tieri di Benci saluta di
Melano.
Franciescho di Marcho e
Andera di Bonano e
chonpagni,
i
Gienova.