Al nome di Dio. A dì 19 di
settenbre 1394.
A questi dì v'ò scritto quant'è suto di bisongno, aute l'arete. Di poi ieri per
questi di
ser
Iacopo Nani n'ebi una vostra de dì 12 rispondo apreso.
De la morte di
Basciano non è altro a dire. A questi ò detto quanto scrivete e
ringhrazianvene e per l'avenire faranno sì che ne sarete contenti.
Sono avisato che fano
cotoni e chome li avete per men valere, sia con Dio.
Dite più che fano e se l'amicho ne vorè vi dirò.
De'
f
. 13
pagati a
Ghottardo non è altro a dire.
La
Boccia è anchora a
Saona per chagone de le 2
navi di
corso, che Dio le
pericholi, e che fa simile arte e
danno a'
merchatanti. La
roba v'è de' nostri
penerà a gungnere un pezo, Idio la salvi.
Che fa
pepe ò visto e simile altre chose, per altre vi dirò sopr'esse.
Come per
Boninsengna vi dè 'sere scritto che qui
rimettiate que'
danari avete di
nostri perché sarà pù
vantagio e poi ò
danari assai intanto che chotesti arete
rimessi. Però per la prima li
rimettete pure a me che chonviene chosì vada per
la
riva e ghuardate a ben chredere
vagliono per costà 3 1
/4 sì che chostà
dovrebono passare e 4: per 2 o 3 dì no ve ne churate pure
chanbiando bene.
Rispondete.
Saràcci lettera a
Vingnone, mandate per lo primo. I'ò auto risposta da
Boninsengna di quanto ò a seguire sì che basta per ora.
Né altro vi dicho. Cristo vi ghuardi per.
Lane di
San Matteo lb
. 15 ben
lavate.
Tomaso vostro in
Milano.
Francescho di Marcho e
Andrea di Bonanno,
in
Gienova.