Al nome di Dio, amen. Dì 16 di
gienaio 1394.
A questi dì per da
Vinegia v'ò scritto quant'è di bisongno, di poi a dì 14 n'ebi
una vostra de dì 24 di
dicenbre. Diròvi brieve perché ò da scrivere a
Vingnone e
Gienova e poi sian tornati questo dì 17 sopra i
conti.
La vostra lettera mandate a
Francesco ò letta e datogliele e esso l'à letta e
chome sarà tornato da
Pavia vi risponderà di sua mano: è ito là che 'l
Sìngnore
à mandato per lui.
Quanto li dite sopra i
chonti à inteso e simile io quelo scrivete a me: e nn'è
chome per più v'ò deto in buona dispusizione insino qui, che Dio ci à grazia
venghino a un fine.
Ora il detto à 'uto lettera da
Vingnone da' suoi amici sopra i fatti
d'
Andrea da Siena che, chome dovete sapere, averà assai da lui e che se
vuole eser
pagato vi mandi, parmi diliberi di mandarvi,
Ghuiccardo in questi 15
dì. Non so chome se ne farà: se cciò seguisse temo non ci manchi tenpo pe nostri
conti. Soliciterò quanto potrò e se volete dire e tanto avete chomincato, non se
ne può più, che l' un dì va
Guccardo a
Chomo, l'altro a
Lodi, l'altro a
Pavia
chome bisongna. Chonviensi fare chome si può e se avessono per aventura avere,
ne sarebono più ch'alt
ri chome che dicie bene dè avere, non viva s'altro no
vegia! Or questo tra noi rimangna per ora.
Provedete pure di mandare il
conto di
Pisa. Questo chredo perché
Guiccardo non
ci sia il vedrà ben
Francesco o cci chonverà aspettare torni. Vedrò chome
seguirà e voi aviserò di tutto.
Le 50
peli dite furono buone mi piace: furono bene un pocho charette, non si può
altro.
A dì 14 mandai a
Pisa a' nostri 1
leghato dov'à 3
paia di
guanti di chamoscio:
un
paio sottile mi furono dati e chosì li do a voi, niente
costano. Le 2
pa
ia ò fatte fare cho le dita al modo dettomi: è vero voi no ne volete altro
ch'un
paio di grossi e 1 di sottili, sì che l'altro
paia di groseti fate dare a
Bardo mio in quanto voi no 'l vogliate ritenere per voi. Se vi piace togleteli e
io ne li manderò un altro
paio.
I' vi ringrazio di quanto scrivete sopra i fatti miei da
Vicho e vegio chome vi
dovete fare 1 lettera. Di tuto vi ringrazio e priegho Idio mi presti grazia ve
'l possa meritare. Per ora è lesta ben là ed è in
chasa sua e cho suoi,
chontentasi per ora il mè che ssi può.
E
soatti ò finiti, fate chonto se ne avanza le
'nvogle e 'l
chanbio de'
danari,
àccene assai venute inanzi a le nostre e poi.
Le
stamingne ò finite, fasene prò circha
f
. 15 ch'è buono. Le
lane n'ò
venduto
in tuto 1
sacho
lb
. 14, al
pregio ne fosse ito l'avanzo solecitasi quanto si può.
E questo dì ò riceuto 4
balle di
mandorle,
lunidì vedreno finile e diròvelo.
Per anchora non è arivato de la
lana dove avete parte. La
nera è tra esse si
spacerà di presente, quando qui saranno v'aviserò che ne faremo.
Atendo da voi risposta sopra i
f
. 500 vi disse
Boninsengna per
investire in
fustani ora al
febraio per voi propio, farònne quanto mi direte.
Né altro vi dicho per questa. Cristo vi ghuardi.
Tomaso vostro vi si rachomanda.
Francescho di Marcho, in
Firenze. Propio.