Al nome di Dio, amen. A dì 16 di
gienaio 1394.
L'utima vi mandai a dì 11 sotto lettera di questi che venono costà a
Francesco di Bonachorsero e chon essa una a
Vingnone, arete mandato. Di poi
a dì 14 ebi una vostra de dì 9 e chon essa lettera da
Firenze, rispondo brieve
per questa.
De'
f
. 100 auti ne ponesti
f
. 97 a
conto de' nostri di
Vingnone, sia chon Dio,
sì che resta
f
. 4 3
/4 dovete
rifare.
Achoncate chome vi pare e se potete non
ne date loro nula e per me ò deto quelo mi pare ragone sì che a voi stia omai se
li volete
achoncare o nno.
Vo' dite i' ò scritto a
Boninsengna per modo si duole. Se si duole da me non
viene che chom'ò scritto a voi chosì ò scritto a lui, chi' per me non ò a
prendere parte se non la ragone, e a lo scrivere mio, chome ch'i' non sapi dire
per lettera, i' scrivo netto e questo basti.
Bartolomeo
chongnato di
Stoldo è suto qui per certe bisongna ed è tornato a
Vigliana e di là dè venire choxtì e àmi lasciato lettere che saranno chon
queste, fatene dovere e rispondete.
E passato a questi dì per qui, che viene da
Vinegia e vanno a
Vingnone, da 150
balle di
speze e anchora s'atende de l'altre.
Qui sono venute
lane di
San Matteo di chostì e dannosi per
lb
. 15 1
/2 e 16
cento a
danari.
Cotone
asciami
boce
lb
. 15. De' venuti da
Vinegia non s'è anchora fato
vendita,
diròvi chome faranno.
Saràcci 1
mazzo a
Vingnone, mandate presto. Cristo vi ghuardi.
Tomaso in
Milano, dì 18 la mattina.
Francescho di Marcho e
Andrea di Bonanno, in
Gienova.
Risposto a dì 6 deto.