Al nome di Dio, amen. A dì 30 di
gienaio 1394.
A questi dì v'ò scritto quant'è suto di bixongno e niuna vostra ò poi e ora c'è
pocho a dire.
Da
Vinega à
rimesso
Zanobi di Tadeo per dì 11 di
febraio in
Manno di ser Iachopo e
conpagni
lb
. 838
inperiali: anoli promessi al tenpo
farò d'aveli e faròne quanto si dè. E penso questi arete
rimessi per
Francesco
propio: atendo lettera per vedere quanto s'è a seguire e toxto dovranno
chonparire.
Questo dì è venuto a la porta le 7
balle di
speze mandò
Zanobi le quali avete
fato avere pe
Benini di
Vingnone e
lunidì, chol nome di Dio, le manderano a
Vigliana questi da
Strada. E prima, perché sono troppo grose, ce le chonverà
isciemare però non potrebono andare per le
montane che v'è tanta neve che apena
vi si può passare. Òli bene scritto più dì è l'altre non faccia sì grosse.
Bartolomeo fu a
Viglana e là trovò le 14
balle non erano anchora partite
perch'erano troppo di
peso e
Michele no le vole tochare: àle rachoncie eli e
chredo che n'andrà chon esse a
Parigi. Se prima avessono leto la vostra lettera,
questi da
Strada, che la
roba partisse di qui sì l'aremo rachoncie qui e
sarebono state de le prime, or non se ne piuò altro.
Chanbi per
Vinegia 4 1
/2 in 3
/4,
Gienova 3 3
/4,
Pisa 2,
Parigi 1 3
/4 per
cento pegio,
Bruggia
s
. 31.
Né altro vi dicho. Cristo vi ghuardi.
1 a
Francesco propio.
Tomaxo in
Milano, dì 31.
Francescho di Marcho e
Stoldo di Lorenzo, in
Firenze.