Al nome di Dio, amen. Dì 13 di
febraio 1394.
A questi dì v'ò scritto quant'è suto di bixongno e di poi a dì 8 e dì 11 n'ebi 2
vostre de dì 9 e dì 17 di
gienaio e quanto dite ò inteso, rispondo.
Detto v'ò de'
f
. 523
s
. -
rimessi per voi da
Vinegia
Zanobi di Tadeo e a
vostro
conto sono.
I' ò gà fato
merchato di
balle 2 di
fustani
bianchi di due
chandelieri de'
migliori ci si faccino ed è assai buona
roba e
biancha secondo ch'è d'
ivernno e
'n questi 2 dì li farò
leghare e manderò a
Vingnone.
Chostano
s
. 55 la
peza: è
vero gli abiamo auti da uno à bisongno di
danari ed è questo buon
merchato che
chi li volesse da cholui li fa sarebe faticha aveli per
s
. 57. Ora e n'è anchora
di questa sorta al
Prato da
peze 100: chome saranno ascutti, esendo chosa per
noi, li torrò e manderò via e aviseròvene.
Que' di
guado arò di questa
settimana la metà o forse tutti, diròvelo e simile
del
chosto. A tutto provederò trarre il più
vantagio si potrà e cho la meno spesa.
Non si truova chosì da fornire presto chome pensava però che
fustani s'usano nel
paese di là voglono eser d'
accia forestieri perché più sottili e son più beli a
l'ochio e v'àvi dentro più
chotone. E questi ora sono
bianchi sono la magor
parte d'
accia
nostrana ch'è grossa e pesante e non è sì belo a l'och
io chome
l'altra e poi nonn è
roba si faccia per lo paese di là. Ora e n'è pur tanti al
Prato che penso fornire voi e nostri di
Vingnone e de' migliori ci si faccino
del
sengno.
Francesco, a volere eser ben servito di questi
fustani poiché avete l'animo a
metternne in
Chatelongna, e saranno de' miglori ci si faccino, si è da fare a
questo modo e bene l'ò scritto a
Boninsengna. E atendo risposta di
chonperare
de'
gregi che miglori
chosteranno
s
. 53 in 54 la
peza e poi ci è di
bianchire
s
.
3 chol
charzare e chon tutto e sì arete chosì perfetta
roba chome vi si mette
per altri. E sarà pari de' 2
romiti che fa
Francesco che nne piuò avere, perché
'l
sengnale è buono,
s
. 60 de la
peza e no li vuole dare. Sì che d'eghuale bontà
vedete il
vantagio v'è e a
Barzalona non si
vende l'in più che l'altro
s
. 1 la
peza sì che mettendovi di questi si dovranno bene
spaccare tenendo questi modi.
Ora, perché 'l tenpo è ora e per non perdelo, e poi arò
danari di que' di
Vingnone, ne
chonpero
peze 150 in 200 e manderòlo al
Prato a
bianchire e
sengneròli de' 2
candelieri che arò uno amicho il farà e di questi voglo che
peze 100 ne sia per voi e l'altre 100 per que' di
Vingnone.
I' ò de' vostri
danari e manchandomene ne potrò mandare a
pagare
f
. 100 per voi
o a
Vinegia o
Firenze ma chredo non farà bisongno perché arò de' nostri ma,
schadendo il bisongno, farò chosì intanto abi risposta da voi.
Apresso, questa
chomessione non ò da voi ma perch'è utile, e poi per avere buona
roba e per non perdere tenpo poi l'abiamo, e per prò di voi e perché a
Barzalona
si prenda piè al
vendere mettendo de' buoni, il fo e falando mi perdonate. E se
avessi l'animo ne fornisi più a questo modo, ditelo e seguirò chome chrederò mè
sia e di vostro salvamento e onore e dei chontrario mi ghuarderò.
Credo per la prima
Boninsengna mi chometterà ne
chonpri per loro
peze 200 e
mandile al
Prato chome vi dicho. E fate chonto che circha a un
mese se peneranno
a
bianchirsi e
charzare sì che questo è il tenpo vi si mette.
Sopra questo rispondete il più toxto potete s'altro s'à seguire e non manchi
però siamo nel tenpo. E se vi pare mandare le lettere a
Vinegia, che vi sieno il
sabato però di là si
parte il
fante la
domenicha mattina per venire qui: or questo non manchi
non potendole mandare per altro modo, rispondete.
Asai v'ò detto per altre sopra questi
chonti quanto s'è fatto insino a qui. E da
qui inanzi, se
Guiccardo non tornna da
Vingnone, che v'andrà in questi 6 dì, non
si piuò fare niente sopr'essi sì che arete l'agio mandare i
chonti di
Pixa.
Be
n non è rimaso per me nè rimarà se dovessi, ben so che fare: s'i' potrò
e io non muoia troppo tosto egl'aran fine e basti che intornno a cciò si terà modi
che basteranno pure che tornni.
Francesco à dato
moglie al
fratelo e al
figluolo 2
sirochie
figluole di
meserr
Piero da Charate chancelieri del
Singnore e nel vero il
parentado è
belo, Idio lo mantengha!
Esso non v'à risposto perché à 'uto asai a fare e achupato l'animo di più chose
e apresso li pesa la penna: s'i' potrò farò vi scriverà e ben dicie di farlo.
A
Barzalona e 'n altre parti scrivo quanto bisongna sì che sta bene. Né altro
per ora vi dicho. Cristo vi ghuardi per.
Parmi sentire
Bardo sia
ghonfaloniere di chompagnia: no li posso iscrivere ora,
faròlo per altre.
Tomaxo vostro di
Milano vi si racomanda.
Non fate conto
Francesco di Basciano si possa
abochare chon voi a questi
tenpi s'altro no vegio né cho noi s'intenda se prima non si conta e per noi
non resta.
Francescho di Marcho, in
Firenze. Propio.