Al nome di Dio, amen. A dì 23 di
marzo 1394.
In questi dì v'ò scritto quant'è suto di bisongno e da voi ebi una
vostra dì 19 per
coriere de dì 15 e visto quanto dite rispondo apresso.
De la
lane non è poi fatto altro: ècisi date di
San Matteo lb
. 15 1
/2
cento. Ora, i' ò da voi di non dala per meno di
lb
. 18 cento: dichovi
ci starà buon pezo se di nuovo non fa altro. Quanto, segurò chome dite
ma non fate conto si
venda ora al
pregio.
Se chasso fosse m'avessi a partire e queste non fossono finite si
potranno lassciare a
Petruolo Serighone ch'è nostro amicho e riccho e sì
abiamo del suo tra le mani a
Vingnone
fustani che ànno mandato a
Boninsengna.
Sì che non finendo, questo sarà i rimedio partendo e voi direte sopr'esse s'altro
vi pare da seguire e faròlo.
Atendo risposta da
Boninsengna e da
Francesco di quanto scritto loro e
bene vi viene male a taglio ora, è pure chosì.
Scrive
Andrea dicha perché questo e dite la chagone da voi per sospetare e da
provedere e per venire a bene e basti: è pure forza fare chosì s'altro no vegio.
D'
Ansaldo Grimaldi gunto chostì cho la
roba rubò ò visto, Idio ne li
dia il
guadangno merita!
Fiorini 130
s
. - vi trassi pe nostri di
Barzalona avete promessi: al
tenpo ne fate la
scritta bisongna, furono per 136
s
. - qui.
Per anchora non ò risposta da
Boninsengna né da
Francesco sopra quelo
ò scritto loro che nn'ò maraviglia, diròvi che risponderano.
Né altro vi dicho. Saràcci 1 a
Vingnone, mandate presta e per salvo
modo. Cristo vi ghuardi. Per costì 4 1
/2 per cento.
Tomaxo di ser Iohani in
Milano, dì 24 la mattina.
Francescho di Marcho e
Andrea di Bonanno,
in
Gienova.