Al nome di Dio, amen. A dì 30 d'
aprile 1395.
A questi dì cho lettera di
Manno v'ò scritto quant'è suto di bisongno
e niuna vostra ò po' e di nuovo non è a dire.
Per anchora di vostra
lana non s'è fatto niente: è stato buon dì non
ci se n'è
venduto pelo. Vienne omai il tenpo: soliciteròlo dale fine
per insino al
pregio detto e voi aviserò di tutto.
Non parto anchora s'altro no vegio e se ò da
Boninsengna fare: quando
ciò sarà ve 'l dirò e rispondere potrete.
Que' di
Barzalona ànno scritto m'ànno mandato certe lettere dov'è
iscritto di
pregi, queste non ò mai aute e bisongneranno. Non so che
fatto se ne sia: se venute fossono si sarè fatto alchuna chosa
bisongnava. Rispondete insino che veranno.
Come verrà a taglio, vi trarrò alchun
danaro mi restano a dare e
diròvelo: perché ò de' nostri asai non me ne churo ora.
Fustani si stanno qui a l'usato: di 2
chandelieri
s
. 57, de' 2
romiti
lb
. 3, d'altri
sengni
s
. 56 in 58 secondo sono di bontà, e
fustagni di
3
chandelieri
s
. 58
peza corta,
fustani di
guado fini
lb
. 6
s
. 18 in
lb
. 7,
bordi
lb
. 7 in 7 1
/2 secondo sono e tutto a
danari.
Lane di
San Matte' bianche e
nere
lb
. 15 1
/2 in 16 a
danari e non ci se
ne
vende.
Né altro vi dicho. Cristo vi ghuardi. Per costì 4 1
/2,
Vinega 3 3
/4 per cento.
Tomaxo in
Milano, dì primo di
magio la mattina.
Tenuta insino dì 2 di
magio e nuovo non c'à poi a dire.
Francescho di Marcho e
Andrea di Bonanno,
in
Gienova.