Al nome di Dio, amen. A dì 8 di
magio 1395.
A dì 2 vi scrissi l'utima per da
Vinegia e disivi quanto fe' di
bixongno, auta l'arete e niuna vostra ò poi e di nuovo non c'à a dire.
Come vi dissi, il
verdetto ò mandato a
Vinegia pù d
ì è e
conto ve
n'ò mandato de le spese, achoncatelo chome si dè.
Credo le
balle 8 di
montoni saranno gunti a
Bolongna: risposta ò da
Ferara chome gl'à auti e mandati. Direte chome vi rieschono per questo
chamino.
Il
zafferano vostro è gunto a
Vingnone parte e penso là il finiranno.
Qui s'è
venduto
orta vechio
s
. 48 e 50, di nuovo non c'è venuto,
varà
meglo alchuna chosa
s
. 52 o circha;
belighieri
s
. 46 e
monferino ci
s'è
venduto
s
. 58
libbra.
Quando la
scritta de l'
agugle verà, seguirò quanto detto s'è per altre
e tanto l'ò scritto. Se quela è perduta se ne dè avere una di nuovo.
Dovete dare per le spese de'
montoni come
conto v'ò
lb
. 41
s
. 18
d
. 10
inperiali.
E più per le spese fatte al
verdeto come
conto v'ò
lb
. 21
s
. 19.
In tutto
lb
. 63
s
. 17
d
. 10
inperiali che sono
f
. 39
s
. 29
d
. 10
inperiali.
Pe quali date chostì a
Francesco di Marcho propio i sopradetti e 'l
chanbio a punto a quela medesima che gli veranno
rimessi chostì
f
. 150
rimissi a
Vinegia più dì è a
Zanobi di Tadeo che li
rimettesse a
detto
Francesco, sì che fate il
conto voi. S'i' sapessi a che
pregio
Zanobi li
rimise il farei io: no 'l fo e però resta, or
achoncate la
ragone chome bisogna e rispondete.
Fustani e
lane e altre chose si stanno a l'usato e niuna
mutazione ànno fatto.
Nè altro vi dicho per questa. Cristo vi ghuardi per
Tomaxo di ser Govani in
Milano, dì 9.
Francescho di Marcho e
Stoldo di Lorenzo,
in
Firenze.