Al nome di Dio, amen. A dì 19 di
maggio 1395.
Li nostri di
Pavia ci mandano una vostra lettera che a loro scrivavate
sopra
f
. 300 d'
oro che v'erano stati tratti da
Mellina in uno
studiante che è a
Pavia per la quale lettera dite che, in caxo non ci
sia sconcio, che la piacia
pagare li deti
f
. 300 e che da voi con
tutte spexe li traghano. E anche
Lando Vanelli ci à scritto che
faciamo per voi
pagare li deti
danari in
Pavia al deto studiante per
lo modo avete scritto a' nostri di
Pavia di che feci. Noi mandamo a
Pavia, per
Marchetto da Robia corriere, a' nostri
f
. 300 d'
oro, cioè
genovini e
fiorini di
Firenze, e scrivemo a' nostri che faessoro lo
detto
paghamento e che ne piglassoro
quitanza per lo modo che scritto
l'avete e che cie la mandassoro e noi a voi la manderemo quando avute
l'aremo.
Li deti
f
. 300 ci
costoro
s
. 33 l'uno che
montano
lb
. 495 e per lo 1
/2
per cento
lb
. 2
s
. 9
d
. 6, in tuto
lb
. 497
s
. 9
d
. 6;
e demo a
Marchetto mandato a
Pavia per portare li soprascritti
f
. 300
lb
. -
s
. 16;
e stimiamo
costarà la
carta de la
quitanza
lb
. 1
s
. 1
d
. 9
e per
sensaria e
provixione
lb
. s
. 18
d
. 6
Soma per tutto
lb
. 500
s
. 5
d
. 9
inperiali per li quali v'abiamo
mandato a
pagare in
Antonio e
Uberto Chavalchanti per usanze
f
. 298
s
.
10 a
oro per
lb
. 500
s
. 5
d
. 9
genovini da
Boromeo e
Iohani Boromei a
4 3
/4 per 100.
Paghateli per quella del
canbio e danate la
raxone che
così abian fatto noi e rispondete.
Non v'abiamo altro a dire per ora, siamo a' piaceri vostri. Cristo vi guardi.
Per costà 2,
Vinexa 4 3
/4,
Pisa 3 pegio questi,
Brugia 3
/4,
Parigi
pari mè questi.
Iacopo Micheli di
Milano, salute.
Tenuta a dì 22 e da poi abiamo da' nostri di
Pavia ànno
pagato li
f
. 300
di sopra e fattone fare
quitanza la quale vi mandiamo con questa. Ànno spexo li
nostri in la
quitanza e in vostra lettera
s
. 22 e noi no ve ne metiamo che
s
. 16:
non fa forza, ristorateci inn altro.
Pagate il
fante per qui e costì che qui niente dato gl'abiamo. Ancho vi guardi
Idio.
Fate ben dare le lettere saranno con questa.
Francescho da Prato e
Andrea di Buonanno,
in
Gienova.
Pagate per qui e costì il
fante.