Al nome di Dio, amen. Dì 28 di
magio 1395.
A dì 23 per da
Bolongna per
Antonio di ser Bartolomeo vi scrissi
intima, auta l'arete e di poi iieri per da
Vinegia n'ebi una vostra de
dì 13, rispondo.
Come detto v'ò in altra le
spesse di
choiame e
verdetto ponete a
conto di
Francescho propio la
valuta.
Fu qui
Antonio di ser Bartolomeo e a lui ò
prestati
f
. 20. Esso dice
se n'achorderà chon voi e però ne ponete a
conto di
Francescho propio
la
valuta che dare debo a lui per le
lane
vendute dove à parte.
Se la
scritta de l'
aghora verà, ne fornirò una
balla chome dite e
aviserevene: dovrebe pure conparire!
Quando ci sarà e 2
fardelli di
seta la manderò a
Pisa chome dite.
Dichono i nostri di
Gienova mi sarà mandato da
Vingnone
zafferano
vostro e loro e che qui 'l finischa se si piuò chon
utile: atendolo e
simile il
conto e se chon
utile si potrà finire il farò e aviseròvene.
Il chamino di qui a
Viglana sta a l'usato e niuna novità vi si fa: la
roba da
Viglana in là va la magor parte per lo
Reame.
Né altro vi dicho.
Chanbi per
Gienova e
Vinega 4 3
/4 in 5,
Pisa 3 per
cento pegio. Cristo vi ghuardi per.
Saràcci 1 a
Francesco, date.
Mandata per da
Gienova.
Tomaxo vostro in
Milano, dì 29.
Francesco di Marcho e
Stoldo di Lorenzo,
in
Firenze.