Al nome di Dio, amen. Dì 21 d'
agosto 1395.
A questi dì v'ò scritto quant'è suto di bisongno, aute
l'arete. E ieri per da
Vinegia n'ebi una vostra de dì 30 di
luglio, rispondo.
Per essa dite brieve e la chagione vegio per avere voi
difetto, di che mi dispiace. Penso di poi sarete rimaxo
libero e sì piacia a Dio, atendolo da voi.
A
Francescho e
Guiccardo fe' la squsa vostra e sono rimasi
per contenti: fate pure a vostro dextro che si danno bene
pocho inpaccio di scrivere ora.
Per altre v'ò detto la chagone perché
Francescho vi disse
male del
Pesano e di me. Insieme sian tutto dì e questo fe'
perché non sa che si voglia, che Dio li presti de la sua
grazia.
I
chonti da
Pisa ebi come vi disse ma operare non si possono
al presente perché
Guiccardo andò a
Vingnone dì 19 di questo
e qui non v'è chi vi sapia atendere. Chonveràcci atendere
torni, che Dio il mandi e toxto, a cciò se ne vegha un fine.
Ora siamo in punto chosì fossono elino: quando fare se ne
potrà nula, per me non mancherà n'è manchato.
Le
partite avete aute, sia chon Dio, aretele proviste. Dite
v'è di faticha, non se ne piuò altro per questa volta, direte
quelo volete facci.
Tutte le
lane à fornite
Boninsengna per qui ò aute e
vendutone
saccha 21. Chome ne resta anchora 39, penserò a lo
spaccio d'esse ma poche ci se ne
vende al presente perché
moncaschi ànno mal
venduti
panni a
Vinegia questa volta. Pure
se ne
vende quando un
saccho e quando un altro
lb
. 13
s
. 10 e
12 e 8, sichondo che mè si può.
Ghuadangnasene pocho perché
viene più chara non suole: vedrò fare il mè si potrà e voi
aviserò.
Simile
lane di
San Mateo ci si
vende poche,
lb
. 15 in
s
. 10
cento a
danari o 1
mese.
Mai no venne poi
Domenicho Grasso qui sì che del
guado non vi
posso dire altro. Ora tosto dovrà venire omai e venuto
vedremo insieme se fare se ne potrà niente e voi di tutto
aviserò.
Né altro vi dicho per ora. Cristo vi guardi per
Tomaxo di ser Giovani vostro vi si racomanda.
Francescho di Marcho,
in
Firenze. Propio.