Al nome di Dio, amen. A dì 2 di
marzo 1395.
A dì 22 e dì 24 per da
Pixa cho lettere de' nostri v'ò
scritto quant'è suto di bisongno, aute l'arete. E di poi a dì
28 per da
Pixa ebi 3 vostre a un'ora, de dì 3 e dì 5 e dì 7,
e chon esse una di
Domenico e visto quanto dite rispondo.
Come v'ò detto ebi la
chassa di
tafettà e
seta vostra e più 2
balle di
veli di
Domenico e qui sono alla porta in buon luogo
tanto che altro se ne potrà fare.
Dissivi chome mandare non si può né a
Vigliana né
Pineruolo
per anchora: sperasi la chosa non dovrè durare chome si
potrà, che a Dio piacesse. Qui la terrò alquanti dì se
mandare si potesse come dite e, non potendo mandare, volete a
Pisa la mandi a' nostri e che per mare la mandino, sia chon
Dio. Diròvi chome la chosa andrà qui di continovo.
Vo' dite vi s'atende
Steve Michele di presente e come vi sarà
si dè
spacciare per tornare a
Marsilia e i' sento, non che
da' nostri l'abi, che v'è gunto più dì è che, se chosì fosse
e i' mandassi queste
balle di qui, non credo vi fossono a
tenpo e pure la spesa sarebe fatta un'altra volta e la
roba
si starebe là esendo partito. E per aventura in questo mezo
di qua di potrebe mandare che benisimo verebe a punto. Ora i'
atendo da' nostri per la prima se gunto vi sia
Steve o chome
vi s'atende presto e quando si spererà e, se vedrò tenpo ci
sia da mandare, il farò e voi aviserò che nne segurò.
Le
merce domanda
Lucha se n'è fatte parte e resto si fanno e
qui le terò in punto tanto direte dove a mandare saranno.
Fate conto di mandare per
Vinegia, potendosi, perché andasono
per le
galee loro che ponghono a
Maiolicha e questo vi verebe
a punto. Non mi pare abiate tanto tenpo che di qui vi sono
quando le
ghalee si debono partire perché per
Po si piuò mal
mandare per la pocha aqua, e per tera aràse spesa assai e
queste chose
grosse no le possono portare. E poi ò detto a
Zanobi per più lettere ci dichi che
pagano
mercie a l'entrare
e uscire di
Vinegia e non risponde di questo se non ch'
arme
da ofendere e difendere
pagano
d
. 6 per
lira a l'entrare e 5
a uscire. Atendo dichi per la prima sopr'esse per vedere che
spesa ànno e se mandare si potesono quando ci venisse a punto,
diròlovi.
Perché mi venne a punto, e per bisongno di
danari per le
chose fornischo per voi, trassi a
Vinegia a dì 26 di
febraio
lb
. 13 di
grossi a
Zanobi di Tadeo in lui medesimo per
chanbio di
lb
. 217
s
. 9
d
. 2
inperiali da me medesimo ch'è
buon
canbio: quando li traesono fatene la
scritta bisongna e
avisatene.
De le
lane de' nostri di
Pisa n'ò fornitte parte, la resta
solecito chome bisongna.
Vendicisene pocha al presente:
ragonate
lb
. 15
s
. 15 cento a
danari o 1
mese esendo ben
lavata, e nostri n'aviso di chontinovo.
La
chotta vuole
Francescho per l'amicho suo vedrò fornillo e
bene ma ne l'
arte nonn è niuna del
peso domanda che sia chosa
per lui. Se la troverò, bene, se nno la farò fare o a
Simone
o a
Mafio e manderòvela il più tosto si potrà.
Vo' dite sia
chiovo
soro: penso vogliate dire
chaccato, che
ci si fa d'altro lavoro
suoro ma non è sì bello: i' ve la
manderò che se n'arà honore.
Francesco dite è suto chostì e che forte s'è doluto de'
chonti di questo
rede di
Basciano che non si fanno e poi i'
non ò scritto sopr'essi pù d
ì è. Di che vi dicho che altra
volta ò scritto chome
Guiccardo è ito a
Vingnone e chon
Francescho qui non è da
chontare perché non vi vuole atendere
elli e ben dissi, inanzi niente si potesse fare, chonverebe
che
Guiccardo tornasse e chosì chonverà si faccia che quanto,
se
Guiccardo non c'è, pocho chonta se ne piuò fare. E se
Francescho se ne duole perché non ànno fine à ragone ma per
noi non restra e se vi fossi presso forse resteresti
chontento e vedesti chiaro che 'l difetto non è nostro. E
bene i richordo a
Francescho tutto dì e dicimi lasci venire
Guiccardo e poi vuole se ne tragha le mani, quant' i' vi
prometto che per me, per nostra parte, non resterà.
Ghuiccardo dè tornare in questa
Quaresima e parmmi dè venire
a
Pixa e chostì a parlare chon
Francescho sopra questi
conti
come che viene in chostà per altre loro bisongna ma farà
anche questo. Quando qui sarà farò quelo debito m'è e, se
partirà per venire chostà, ve ne aviserò. A
Francescho dirò
per altra sopracciò e sia per la prima che ora non posso
perch'ò da fare e non ò tenpo.
Poi questo dì per da
Pixa n'ebi una vostra de dì 19 di
febraio,
copia d'una mandata per
Vinegia la quale non ò auto
anchora, e visto quanto dite per questa rispondo brieve.
Voresti le
mercie andasono per
Vinegia e che fossono mandate
a
Maiolicha per le
ghalee di
Fiandra che non c'è tenpo, e in
questa ve ne dicho asai: ònne parte in punto e la resta si fa
qui la salverò tanto direte altro.
Apresso dite potendo avere
peze 100 di
fustani, chome v'à
detto i nostri di
Gienova, 'l prenda e mandi per
Vinegia.
Richordovi che per
Vinegia non si possono mandare perché ànno
di spesa 1
/2 di quelo
vaglono a l'uscire di
Vinegia e questo
fanno perché voglono
navichare i loro e alitifichare l'
arte e
falla buona là e per tale questo si resta. E da poi in qua lo
scrissi a
Gienova: non ànno mai risposto sopr'essi. Ònne
chonprati per nostri di
Pisa e di
Vingnone alquanti
s
. 53
d
.
9 e fini a
danari.
Dite per questa la
chassa di
merce sottile vostra che ora è
auta, se no vegio da mandare siquro per questi 8 in 15 dì, la
rimandi a
Pisa e lle 2
balle di
Domenicho tenghi qui tanto
mandare si posino e chosì ne segurò: atendiamo alquna
risposta da chi sa e, se vedreno si possa mandare di corto,
tereno questa
chassa e vedendo non si possa mandare di
presente la manderò a
Pisa. E fate conto in questi 4 dì se ne
prenderà partito di sì o di no, saprete che seguirà.
Le
lane de' nostri di
Pisa n'è finita
saccha 19. Restamene 9:
perché sono
nere peneranno più dì a
spaccare, per me se ne fa
quelo dè.
Niente è da' nostri di
Steve Michele che gunto vi sia: quela
si dicea eserre eso pare fosse altra
fusta!
Sopra
panni
scharlatti vi dirò per la prima a pieno e che
sarà da fare.
Né altro vi dicho. Saràcci 1 a
Domenicho e 1 a
'Nbruogio di Meo,
date.
Cristo vi ghuardi.
Tomaso di ser Giovani in
Milano.
Francescho di Marcho e
Stoldo di Lorenzo,
in
Firenze.