Al nome di Dio, amen. A dì 22 d'
aprile 1396.
A questi dì v'ò scritto quant'è suto di bisongno e l'autima fu a dì 16 per da
Vi
negia ch'auta l'arete. E di poi per da
Pixa n'ebi una vostra de primo dì
d'
aprile e visto quanto dite rispondo.
Detto vi s'è chome avemmo la
chassa e dì 15 mandamo a
Ginevra a
Luigi Rubo
chon altre
robe che le mandasse a
Vingnone a' nostri. E queste, e più
balle
avamo per
Monpuliere, abiamo mandate e chon esse una
guida le dè chondurre a sue
spese insino a
Genevra per
f
. 3
s
. 20
inperiali per
balla, che Dio salva la
chonducha.
No' facciamo chonto, cho la grazia di Dio, questa
roba che abiamo mandata noi e
questi da
Strada per detto chamino vi sarà a
Genevra per tutto questo
mese o
prima. E, come detto v'abiamo, è più dì scrivemo a
Vingnone, a' nostri ed altri,
chome avamo messa detta
roba a chamino, che un de' loro
gharzoni mandasono
contro la
roba insino a
Genevra e che la chonducesse dove va perché questo
chonduttore non passa più oltre. Or sopracciò abiamo loro scritto quanto
bisongna sì che omai di là proveghino essi. Quando altro ne sentirò saprete.
Come per pù vi s'è detto insino a dì 8 mandai a
Pixa 8
balle di
mercie a' nostri
vostra volontà ne facesono. E di poi dì 14 ve ne mandamo un'altra che in tutto
sono
balle 9. Seguitene ora voi chome vi pare ch'a tenpo vi saranno.
Detto v'ò chome queste
mercie erano fornite per
Barzalona e voi le volete
mandare a
Maiolicha. Parmi in là abi asai di pocha chosa, e poi chosa potrè
eserre per una parte che non sarebe per un'altra. Or voi arete provisto al
mandare quelo sarà il meglio e sì piaccia a Dio.
Conto di tutte e 9
balle v'ò mandato pù dì è,
aconcate chome bisongna, e simile
leghagio n'ò mandato a
Maiolicha a' nostri per dopie lettere sì che avisati ne
saranno.
Di pù
danari mandati a
pagare a
Vinegia sete avisati:
achoncate come bisongna. E
resto vi trarò in questi dì che nn'ò bisongno.
Atendo le
scharlatte abiate mandato sì che fine se ne faccia come cometterete e
poi vi dirò sopr'esse per l'avenire.
Vo' dite mandate 300
penne di struzolo tinte chome si dice: voglono esere, come
detto v'ò,
bianche e rosse più che l'altre asai. E apresso v'ò detto come qui
n'è i noi e in altri e
lb
. 28 del cento se n'è trovato, e son belle, a tenpo di
3
mesi. Non so se lle vostre potrete dare a'
pregi: esendo belle le potrete dare
che niente ne dite. Ora, se a
Vingnone le volessi mandare sarebe meglo a mandare
da
Pixa. E apresso, perché qui n'è assai al presente e non si
vendono quelo
vaglono, ò detto a
Pisa a' nostri, se lle mandate per loro mani, là le tenghino
tanto dirò loro altro di nuovo ch'a mettere qui e stentalle non è per voi. E se
diliberassi mandare a
Vingnone sarà meglo mandare per
Pisa che di qua per
anchora à troppo pericolo questo camino.
Com'è detto, le
scharlatte mandate pure alle
vivangne di costà e none a la
Borserla se non ve 'l dicho.
Sopra
conti di questi di
Basciano v'ò detto asai in altro e di poi non è seguito
altro anchora. È qui
Guiccardo ma, per quelo sento, si dovrè tosto partire: se
farà ve 'l dirò e quando, e venendo dè venire a vedere
Francescho di Marcho.
Lane di
Maiolicha niuno
spaccio c'ànno al presente, ècci asai di quele di
San Matteo e poche o niente si
vende, per
lb
. 15 1
/2 si deano a 1 e 2
mesi.
Se di nuovo faranno vi dirò.
Né altro per questa vi dicho. Cristo vi ghuardi per
Tomaso di ser Giovani in
Milano, dì 23.
Saràcci 1 a
'Ntonio Manetti, date, che li mando a ricevere
danari da
'Nbruogio di Meo e 1 al detto
Anbruogio e una a
Domenco, date.
A questi dì è venuto
roba da
Vigliana e niente suto detto per chamino, il
perché tutti
mercanti di qui àn diliberato mandare chi 4 e chi 6
balle e andrà
chone
schorta: noi ne mandiamo 4, che Dio guardi di danno. Saprete chome
seguirà.
Francescho di Marcho e
Stoldo di Lorenzo,
in
Firenze.