Al nome di Dio, amen, A dì 11 d'
ottobre 1396.
A questi dì per da
Pixa quant'è suto di bisongno v'ò scritto e di
poi dì 5 ebi una vostra de 23 de l'altro, rispondo.
Come detto vi s'è
Monte degli Ochi Grossi che suona è vivo e
sta bene e si è aconcio qui cho lla
chiesa, coè chol
Duomo, a
sonare a l'
Anbrogana ed è
obrigato per insino al 1400 a
f
. 50 e
poi il voglo a vita e dàlli un
benificio. Sì che chi dice sia
morto à songnato a questa volta.
E sua intenzione sie che le 2 sue
nipote si maritino e bene di
quelo è del suo e del
nipote chostà e, quanto più tosto si farà,
tanto sarà più contento. E vero che si vu
ole vedere modo però
il
nipote non è in età ed e vorebe che
pagasse la sua parte. E ben
vuole
Monte che detto suo
nipote vengna qui, e vorebe ci fosse, e
tutto dì mi dice «
Guido fa male che no 'l mi manda» che glel
promise quando qui fu. È sua intenzione insengnali il mestieri
dopo lui: quelo risponde a
Monte d'eserr suo. Sì che ora resta a
trovare il modo le fanculle si maritino e che tocchi a l'uno chome
a l'altro. E a
Guido e a'
parenti suoi scriverà, o io per lui, per
altra lettera sopracciò. Sì che i' vegho son vostri amici, dite
loro che vi pare.
Le
chamosie chome detto vi s'è mandai a
Pixa più dì è che ora
credo l'abiate aute e risposto sopracciò e credo vi piacerano.
E la lettera mi mandasti a
Vingnone a
Boninsengna mandai di
presente e per salvo modo cho le nostre e co
lettera di
pagamento.
Sopra questi
conti non s'è fatto altro. I' ricordo ben loro speso
ma ora vanno a
Pavia e ora a
Vingnone e ora in
contado ma, se
avessono testa, e vi s'arecherebono. Ora per ricordare non
mancherà e se tropo penano per Dio altro modo trovo o che veranno
a'
chonti o che vedren perché e, forse chosì stando a vedere,
potrebe venire chaso li farebono a
Vingnone, che Idio il mandi.
Qui non temo mi faccin forza se la lingh
ua non è moza e sì
cc'abiamo degli amici, grazia a Dio, e non ci
chostano, or questo rispondete
Ma i' sento d'alchuno che
Guiccardo va a
Vingnone in questi 15 dì.
Non so la chagone se non che mi pare che
Francesco si vada
inbrattando: credo anzi
Guiccardo vada me 'l dirà.
Sopra questa
bottegha fa a
Vingnone non so che dirmi ma una
s
cenpia chosa mi pare a fare tale inpresa sanza
danari che de'
suoi non à i 1
/2
migliaio e trasordinate spese non manchano. Voi
il chonoscesti buon dì è e dire si potrè assai: la chosa è qui,
atenderemo il fine che non dovrè stare a venire. Diròvi di
continovo chome seguirà.
Di quanto avete fatto verso la
Signoria vi ringrazio e a cciò altro non dicho.
Ècci al presente charo di
maglia e mal ci è fornito e chara. E
nostri ne domandano asai: vengho fornendoli il mè che si può e di
questa ben abiamo nostra parte.
Fustani e
foglia d'
ottone abiamo in punto da 14
balle per mandare
a
Pixa per
Chatelongna e 3 o 'n 4
balle per
Provenza, pure ch'e
nostri rispondesono a quanto s'è detto loro del mandare o nno e se
v'è o s'atente
pasagi per detti luoghi. Farò secondo arò risposta e diròvelo.
Né altro per questa vi dicho. Cristo vi ghuardi per
Tomaso vostro vi si racomanda.
Francescho di Marcho
in
Prato. Propio.