Al nome di Dio, amen. Dì 31 d'
ottobre 1396.
A questi dì v'ò scritto quant'è suto di bisongno e vostre lettere
non ò e ora nonn è a dire.
Detto vi s'è per altre come
maestro
Monte degli Occhi Grosi è
qui e vivo e sta bene ed è achoncio cho la
chiesa
Magiore per
insino al 1400 a
f
. 50 l'
anno e spero anche li faranno meglio. Ora
egl'è disposto che le 2 sue
nipote s'achoncino e lascia la brigha
a'
parenti che essi truovino il modo che miglior sia, tuttavia che
tocchi la parte sua al
nipote ch'è costà chome a lui, e benché non
sia in età, veghino quel modo che miglior sia e salvo per l'una
parte e per l'altra e che lle fanculle sien bene.
E mi dice
Stoldo avete avute le
chamoscie e che vi piacciono.
Chostorono
lb
. 9
s
. 6
inperiali
spacciate di qui e altro non è a dire.
Come detto vi s'è,
Guiccardo nonn è per venire ora in chostà.
Dovea andare a
Vingnone a questi dì e poi è restato: la chagion
sanno elino. A lui ricordo bene questi
conti e niente se ne fa
anchora: son chose si chonviene andare a tenpi eziandio chon ta
genti. Ora, per ricordare alle volte non resterà e pure a questo
modo non dovrebono stare troppo. E se fossono come dovrebono, e
che vi si volessono arechare, tosto arebono fine ma son troppi
lunghi e voi ne portate il danno e altro non se ne può e per me non rimane.
Ganino è gunto a
Vingnone più dì è cho la
roba come che pocha sia
per la prima volta e sento vuole o dè ritornare in qua di
presente. Penso aran fatti
danari di
fustani menò e voranno
mettere in
mercie che furono
balle 14: anchor è pocha chosa a
quelo bisongna al mestieri e s'altro no vegho vi veranno fornendo a
stento e forse poi aran fatto pocho, saprete come segurà. Qui al
presente niente
conprano del mestieri.
Tornnò indietro a l'amicho come v'ò detto 1 lettera di
f
. 200
da
Pixa e da
Gienova prima alchuna altra che mandò a
pagare agli
Alberti e no l'à servito: non si vada inbrattando che lle sono
altre mach
ie d'
olio!
I' ò in punto qui da 12
balle di
fustani per
Chatelongna che mando
a
Pixa come ci sarà
vetturale e già vi sarebono s'e nostri
avessono risposto come si dè
E ora che voremo mandare non ci è
muli, farello quando prima si potrà.
E per
Vingnone
balle 8 di
merce e 5 di
fustani manderò in questi
dì per lo chamino di
Brigha e insieme una vostra
chasa di
veli di
seta, che Dio tutto chonducha a salvamento. E ben sarebono già a
chamino ma non ci resta di movere.
Come i' v'ò detto al
genaio m'à detto
Boninsengna vengha in costà
s'altro di nuovo non apare: come ci apresseremo al tenpo vi dirò
come seguirà.
È vero che questi
Boromei sono qui sono trasrichi e anche ci
servirebono a bisongno e servono quand'è luogho. Ora e mi pare
secondo dicono che certi
danari ànno avere costà che
meserr
Vanni Chastelani
n'à dato loro noia dicendo ànno qui chonpangnia chon sanesi e sì
m'àn detto vorebono
chiareza di ciò a che un loro giovane è costà
à detto da me farà scrivere al detto
meserr
Vanni come qui non
ànno
conpangnia chon sanexi. Ora io a ta chose non risponderei se
non fossi chiamato: se
meserr
Vanni m'avesse scritto i' li
rispondere' bene, no ll'à fatto né i vò brigha ma, quanto a dillo a
voi, qui niuna chonpangnia ànno chon uomo del mondo e a dirvi il
vero non ànno bisongno che gli ànno de'
danari
contanti e rianno e
fanno loro stessi e fan bene.
Or questo non vi dicho se nno, se chaso venisse vi trovassi chon
detti
meserr
Vanni che di ciò vi domandasse, dite che vi pare e se
me ne scriverà li risponderò il simile. Scrivolo a voi perché mi
pare debito tal chosa e se falassi mi perdonate.
Né altro vi dicho. Cristo vi guardi.
Tomaso vostro vi si racomanda.
Francescho di Marcho,
in
Prato. Propio.