Al nome di Dio, amen. A dì 2
dicenbre 1396.
A questi dì v'ò scritto quant'è suto di bisongno e ieri n'ebi una
fatta di
novenbre che brieve vi rispondo.
Vegio chome non sete anchora in destro di scrivere, sia con Dio,
fatelo a vostro piacere. Per me atendo a fare quelo m'è chomesso
per modo che ongnuno rimangha per contento.
Dite vi mandi 4
cappelli di
paglia fini, 2 a gran
roba per donne e
2 per voi come visto
[]. Fu questi dì a
Cremona dove si
fanno e s'a tenpo avessi
[] la vostra gli are' forniti.
Ora, quando verrò costà
[] ò a fare la via di là e sì lli
fornirò. Potendoli mandare per
Pixa
[] e achonceròlli per
modo veranno salvi.
Apresso volete
[] paia di
guanti di chamosscio ben fatti.
Qui non si lavora chosì
gentilmente come si crede ma, se avere
li potrò che mi piaccino li torò, se nno vi manderò cho
chapelli o
vi porterò 1
pelle di
chamoscio e chostà li potrete far fare a
vostro modo, e farò che nne sarete ben servito.
Per doppie lettere v'ò detto
come
Guiccardo è venuto a
Pixa
insino a dì 25 di
novenbre: là non so chome si soprastarà. A
Manno
ò deto sopracciò vi scriva e faccia verso lui quelo dè. Se vi
pare, sopra questi
conti scrivelli niente, si può fare, ma pocho
mi pare giovi per ricordare si facci
[] debono stare.
Come vi dissi mandai
[] de l'altro
balle 8 di
fustani de'
nostri di
Vingnone e per anchora
[] non abiamo, Idio gli
abia condotti salvi. E a' nostri abian detto li mandino a
Barzalona o
Valenza per lo primo
pasagio, proveghino come bisongna.
Né altro per questa vi dicho. Cristo vi guardi per
Tomaso vostro vi si racomanda.
Francescho di Marcho,
in
Prato. Propio.