Al nome di Dio. A dì 30 di
dicienbre 1396.
Nei giorni passati v'abiamo scritto quanto è suto bisognio, non
abiamo poi vostra. Abianvi pocho a dire se non che atendiamo
avisati siate chome vi faciemo
creditori di
f
. 510 vi furo tratti
da
Vignione e, quanto traeste per essa chagione, furo bene
promessi e chosì cono stati bene
paghati da poi.
Cioè a dì 20
paghamo a
Petruolo di messer Niccholò Tancio f
. 200,
e prima a
Piero di messer Giorgio Tancio f
. 150 e più a
Tomaso di ser Giovanni
vostro
f
. 154
s
. 11 a
oro, per
f
. 510 7
/8 in tutto v'abiamo
fatti chostì
debitori sì che sta bene.
A
Tomaxo vostro abiamo proferto quanto fare possiamo e lui pure
usa salvaticheza che dimestichamente ci doverebbe richiedere e
adoperare in quanto li bisognia, sì che ne li scrivete lo faccia
che noi di tutto siamo vostri. Che Idio senpre vi ghuardi.
Per chostì rimasero a dì 23 1
/1
/2 in 3
/4,
Parigi 2,
Bruggia 3
qui meglio,
Vinegia 4 1
/2,
Pisa 2 qui peggio.
per
Manno di ser Iachomo Manni e
chompagni di
Milano.
Franciescho di Marcho e
Andrea di Buonanno,
a
Gienova.