Al nuome di Dio, amen. Fatta a dì 20 di
febraio 1398.
In questi dì passatti sonto stato di fora per dì 15 e iery gionse
a
Millano. E se ebe 2 vostre lettere fatte a dì 27 di
ginaio e 1
di
febraio e per uno meo
cuxino fece resposta a ditte lettera: è
giovene sì che no intesse bene li lettere.
Veco chomo sitti adovratto in servitio del meo amico sopra li
fatte di
pelle: di cò ve regratio e simille l'amicho. E sì ve
pregho che voliati fare per luy chomo farebe mi, qua, per voy se fece mistere.
Anchora ditte che
Tomaxo derebe essere tosto costà per andare a
Vignione: ve pregho che quando serà costà che voy me voliati
avixare e similli si àle itto a
Vignione e cò no mancha.
Sono avixatto di
pregi di specie di più raxone sì che sta bene.
Per
Stefanino Morigia ve scrivo la presente lettera. Altro per
questo no dicho. Idio vi ghuarda sempre.
E chon esa serà una lettera del ditto
Giovanino, ve pregho faciati
chomo ve scrive e faciateli resposta.
Per costì 6 3
/4 quisti
pexo,
duchati
s
. 34
d
. 10,
ginovini e
floreni di
Fiorenza
s
. 34
d
. 4.
Giovani da Pesano, saluti di
Millano.
Francescho di Marcho e
Andrea di Bonanno chompagni,
in
Gienova, Propio.