Al nome di Dio. A dì 15 d'
aghosto 1400.
Karisime, e non vi s'è per lo paxato iscritto ma x'è fatto a
Manno a chui Idio
faca verace perdono a l'anima che di sua morte forte ci pesa né altro rimedio né
aiuto gli si può dare se non preghare per lui e ringrazià Idio.
La chagione il perché a lui si scrivea sia che più tenpo fa no' domandamo a
'Verardo de' Medici di
Firenze una
balla di
panni e certi
veluti che qui
c'eron suti domandati da certi
chortigiani e, sperando per chotesta via venisse
più presta, dicemo loro la mandassono a
Manno. E chosì decono e per nostra disgrazia
da poi che lla gunse chostì, ch'è passato 2
mesi, mai ne sentimo nuova nessuna né
avemo forza di chostì avere risposta di lettera mandatavi benché chonprendiano
la
malattia di
Manno ne sia istato chagione. E da poi che sentimo era morto ce n'è
n'è suto maggor sospetto fino che da
Genova ci fu iscritto chome voi vi savate venuto
che in voi abiano di speranza d'avere la nostra
balle e forse, avanti la gunta di
questa, l'arete mandata, se nno vi preghiano per Dio vi piaca mandarcela. Nella
balla è
2
panni di grana e 2 altri
coloriti e una
peza di
brochato
nero ed è
sengnata di
nostro
sengno sì che fate non manchi la metiate presta a chamino. E, per chagone che
qui si può mal venire per li passi che sono serrati, sian contenti ove che a
dirittura non si possa mandare la mandiate a
Lodi a
Bascanino
ostiere degl'
Ugelli, o
a
Cremona ad
Antonio di Grazia, o a
Piagenza a
Bartolino Chanpanaro, e a quel
vo' la mandate dite che presta la mandi qui a noi. Fate d'avisarcene per più d'una
lettera a cò che ci faciano inchontro a la
balla in quella parte dove la mandrete, che
sa Idio quanto danno e dischioncio ci seghue il non averla e pur chontra fortuna non
si può
navichare.
E quel che su detta
balla fate di spesa iscrivetelo a'
Bardi di
Genova che gli daranno
là a' vostri, o volete noi di qui gli diano a
Govanuolo da Pescano che presti saranno a vostra posta.
Istoldo, non vi potreno troppo preghare di questo fatto: ingengnatevi di
servirci presto che in verità lo fate a nostro amicho.
Né altro per questa, parati a' servigi vostri. Idio vi ghuardi.
Francescho di Maxo in
Milano, salute.
Istoldo di Lorenzo,
in
Pixa.