Al nuomen di Dio, amen. Fatta a dì 5 di
marzo 1401.
In quisti dì passatti v'ò scritto 2 m
ie lettere e per le ditte fece risposta a
2 vostre sì che per questa dirò pocho.
È vero che i' ò scritto a
Vinegia più e più volte sopra lo fatto del
cottono che
voy scrivisti che deveva chiedere a
Bindo Piacitti. E da luy
camay n'ò abiutto
nesuna risposta sì che da mo avantte no ghe scrivarò nulla sopra cò però che pare a
mi che no volia rispondere.
Sopra quello che scrivisti di teniri qui in
f
. 500 di
cottono per voy e per mi, dico
son contento di mettere la mittà di ditti
dinari. Hora
remeto in voy che lo
fatiatti
chomprare a
Vinegia quando pare a voy di
chompralo ma, a questo
pregio che
chore ogi, no me pare di
chomprarne però che si spera che
cottono se
basserà di
pregio. Ma potite stare su lo avixo vedando quello che seghuirà sopra lo
cottono
e, quando parirà a voy di
chomprallo, farllo
chompralo voliatti a
dinari, voliatti
al tenpo, quanto per la mia parte i
dinari serano presti. Unde se ve piace
potiti avixarme cò che segueritti.
A dì 18 di
febraio ricevei 2
balle di
velli che me manda
Domenicho di Chambio e scriviva che più tosto poteva che lo mandase a voy in
Vignioni e che mandasse a
pagare li
dinari de li spesse fatte sopra le ditte 2
balle
a
Vignioni. Sì che a dì 20 di
febraio le mandé a
Geneva, per lo chamino di
Brigha
ch'è bon chamino e sechuro, e le spesse fatte sopra le ditte 2
balle meté al
vostro
chunto da
Vignioni.
Da poy che la
roba fu partita a dì primo di questo ricevei una lettera per da
Pissa
e m'avixava che
Domenicho aveva sentuto che lo chamino iera male sechuro e che di
cò fosse vero che doveva metere su li
balle un'altra
marcha e spegaciare la soua.
Unde sapiatti che la
roba iera partita de piu dì avante che ricevei la ditta lettera,
no di meno no à bisognio avere paghura però che lo chamino è sechuro per andare
a
Vignioni e nulla si dice qua di mallo ma li
merchadanti mandeno per lo ditto chamino
e insema cho la ditta
roba n'è asay de li
merchadanti di questa terra, sì che di
questo no fa bisognio dubitare.
Hora v'avixo, e cò fo per
Tomaxe che m'à scritto per
da Pissa, che v'avixasse
di
velutti e di
taffetà e di quante
bracia voliano essere li
vellutti e similli que
rende la
libra di
Bolognia qua. Unde v'avixo che qui se
venderebe ben li
velutti di
grana siando belli cove
lb
. 4
s
. 16
imperiali per
bracio, e volono essere
bracia 24
di
Fiorenza che rende qui
bracia 26, e tanto ne meteno in una
roba di dona e no
vollono essere minori per
peza.
Velutti
celestri fino a due
peze se
venderebono
lb
. 3 per
bracio, cove tuto a
dinari,
e volono essere di qualla loghenza che dicho di sopra, cove
bracia 24 da
Fiorenza.
La
libra di
Bolognia se rende qui
lib
. 1
on
. 13.
Li
taffetà se
vendeno a tempo di 4
messi e voliano essere sopra quisti
colory cove
verde,
azuro e
rosso senza
grana. Abiando bon
colore se
venderebeno al tempo chomo
dicho
lb
. 9
s
. 12
imperiali la
libra.
Similli se
venderebe ben
taffetà di grana, stiando bello,
lb
. 17
s
. 12 la
libra. Se
voy veditti che fosse
ghuadagnio, voy ne potite mandare e io serò solicito per voy
quanto potrò.
Chottono
amano
lb
. 20 per cento a
dinari,
came e
alfoa
lb
. 17 in 17
s
. 10 a
dinari.
Fustani di 2
chandelieri boni
lb
. 2
s
. 18, di
romiti
lb
. 3 per
peza, di
ghuado
lb
. 7
a
dinari.
Lanna di
Proenza
lb
. 9
biancha e
nera
lb
. 10
s
. 10 per cento a
dinari.
Per
Vinegia 11 per cento, per
Genova 5 per cento quisti
pexo.
Giovani da Pessano, saluti da
Millano.
Francescho di Marcho,
in
Bolognia.
Da
Melano per la via da
Vinega a dì 16 di
marzo.