Al nome di Dio, ame. Fatta a dì 2 d'
aprile 1402.
Giovanni,
Franciescho e
Domenicho salute di
Firenze. Egl'è più dì che noi non
abiano iscritto per non esere suto di bisongno. La chagone di questa lettera sie che
noi abiano iscritto a' nostri di
Pisa che vi mandino 2
balle di
veli di
banbago
sengnate di nostro
sengno: l'una
pesa
lib
. 212 e l'atra
lib
. 216 e per numero 39 e
40. Preghiavi chome l'avete le mandiate a' nostri di
Vingnone per salvo modo
e rachomandatele alla
guida che
lle chonducie che guardi che no si bangnino perché altre volte sono giunte
a
Vingnone e a
Monpoliere bangnate e segueciene
danno assai. E lle spese che
far
ete in dette
balle mandate a
paghare a' nostri di
Vingnone e noi avisate
quando l'avete avute e mandate a
Ginevera.
Avisateci se chostà à
guarnelli di
romito o di due
chandellieri e 'l
prego in
servigo d'uno nostro amicho. E più ci avisate se v'à
bordi lavorati a
ucielli o ad
altro bello lavoro e 'l
prego. E più ci avisate
prego di
guarnelli
neri di
guado di
2
chalamai. Perr ora non ci à altro a dire. Idio vi guardi.
Quando ci risponderete le mandate a
Pisa a' nostri o a
Vinegia a
Bindo Piaciti.
Se di qua possiamo fare chosa che vi sia di piaciere o per voi o per vostri
amici, iscriveteloci e farello volentieri. Idio vi guardi.
Francescho di Marcho e
Domenicho di Chambio, salute di
Firenze
Voi ghiedete a
Franciescho
tafettà di grana che
pesi il
bracio
once 1 quarti 1
/2 in
una
oncia quarti 1. Di che vi diciano che no cie si fanno di meno d'
oncia 1 1
/2 il
bracio e no si fanno qui le
peze al modo di
Bolongna di
bra
cia 18 la
peza. Qui
si fanno le
peze di
bra
cia 30 e 40 e 50, no ci à reghola in però che chi ne
vuole assai e chi pocho e però si fanno le
peze grandi. Pensereno di mandarvi de'
più legieri che ci siano e anche vi mandereno una
chopia di
velluto di grana che
in questi pochi dì si leverano di
telaio de' belli se a Dio piacie.
E anche potrà esere che
Francescho vi manderà de'
tafettà da
Bolognia sì che
siatene avisatto.
Giovanni da Pesano in
Burletto,
in
Melano. Propio.