Iersera, cioè sabato, alle 24, ore tornai a casa, e trovai vostra lettera; la quale, per lo buio della sera, a pena trascorrendo pote' leggere. E di voi m'increbbe, veggendo in quanto rincrescimento entravate per avere a venire voi ora a Firenze, e quanto dolore di mente avavate, veggendosi oltraggiare; e come più ve lo recate a cuore per l'essere uomo solo, ec.. E in verità, non è però da chiamare la vostra viltade; ma, a mio parere, più sapere e più cognoscere. Onde vinto dalla pietade, ritrovai Guido all'avemaria, e dissi: Guido, e' ci conviene mutare proposito; cioè, o che 'l Francia non venga in persona, per non avere a isvillaneggiarsi con quello villano; o che se e' viene, e' si stia in sulla piazza, e noi verremo dentro. E dissigli intorno a ciò mio parere. Egli, come persona accorta e piena di buono amore, disse ch'io vi scrivesse che per nulla non ci venisse, e che volea martedì comparisse per voi Stoldo, e tutto 'l carico volea sopra di sè da' compagni. E a me piacque la risposta sua. E nel partirci insieme, io gli puosi in mano la vostra lettera, e dissi: Guido, io non so s'io fo bene a mostrallavi, poi che non m'è imposto vel dica. Leggete questa a vegghia, e domattina me la rendete: però ch'io gli voglio rispondere di capitolo a capitolo, come debbo. Disse di farlo, e che stamane alla messa io torni per ella: e così farò. Questa fo per tempo, e penso mandarla a voi per lo figliuolo di ser Bartolomeo di messer Niccolò, che iersera senti' n'andava stamane. Stoldo non so se viene a voi; che ieri lo vidi più volte, e di sua venuta a voi nulla mi disse. Ora pigliate partito voi a vostro modo; chè l'amico vostro non curo io, se non come voi Tofano maestro, quando il volete ritrovare pe' falli suoi. Ma questa della Mercatanzia e suta iscelta per la meno litigiosa via, e di meno spendio, e di meno tempo. Io perdono alla discepola mia, a cui io ho insegnato, s'ella non mi risponde, poi che mi fate fede ch'ella è sotto la pasqua in tanti viluppi. SER LAPO, domenica al giorno. Le novelle della guerra e della novità di Toscana mi pare ogni ora rinfreschino e raddoppino. Dio ci aiuti. Sarà pur bene intendella una volta con l'amico vostro; sì che intorno a vostre mercatanzie, e vostro stato, possiate provvedere; e che vi ordiniate sì, che l' Comune non vi richiedesse più che fosse ragione. E' m'avea detto, acconciandosi il tempo, venirvi a vedere una ora; or non so quando possa esser però.