Partitomi da voi ieri assai isconsolato, che sperava a cammino
compiere la giornata del dì in letizia e giocondità, come avemo la
mattina in sulle schene e morsi da
Barzalone, giunsi a
Firenze in sulle
XXI ora: e
trova'mi in
casa intorno a quella
lampreda e comuni
amici
ch'abbiamo a questo cantone, che mi ristorarono della
perdita io
avea fatta del lasciare costà voi, sì dolce e sì onesta compagnia, che
tanto mi piace, ch'io ne dico più a tacere che a ragionarne. Che mai non
vidi, nè lessi, ne udi' sì buona invidia (se così si dee chiamare) quale
regna fra voi. Benchè le bilancie non siano pari, perchè quella di
Francesco e della
moglie contra 'l mansueto
Barzalone è maggiore. Altra
volta ne compierò di dire mio parere; almeno di quella che sta a' passi,
e per nuove et esquisite vie difende col torto e col
diritto la sua
compagnia. E non è chi parli per lo pargolello: ma quello in che e' si fida
l'aiuterà; dico della ragione.
La sua
caldaia è iscelta fra tante, che non ha bolgia nello 'nferno che
tante n'abbia a fuoco. L'occhio non ne sarà godevole veggendola ignuda;
ma
murata, starà dipinta, perchè è molto larga; cioè in bocca
braccia 2
meno
1/8; e tiene
barili circa 5. Se fosse meno larga, starìa bene a
non crescerla con
muro, perchè troppo esalamento arebbe in tanta
larghezza, e vorrebbe molto fuoco a farla cominciare. Ma avendovi su a
murare forse due tanti tenuta, come compresi volevi, non vuole esser
meno largo sedere. La cagione, che 'l fuoco piglierebbe poco fondo in
tanta tenuta. Or parlane con
Zaffo
tintore o con i grandi
maestri da
Prato; e s'io la fallo, la voglio
pagare.
A. Dio v'accomando.
Guido ci fia domane, secondo si crede. Da parte di
voi due, e del terzo, reo più che mezzo gli farò amorevole
ambasciata
come fia giunto.
Avea mancato dire il tutto: la
caldaia fia a buon
merco.
LAPO vostro. 29 di
maggio.
La lettera di
messer
Guelfo leggete
messer
Piero e voi. E poi la chiudete,
e mandate; e siate di tutto avvisati: chè a buona fe, se
messer
Piero
riderà, che e' mi darà
cena con due
compagni e con una donna che sta
in
Prato.