Per cagione ch'io vo in
contado, e ho il
cavallo all'uscio, non
scrivo altro.
Meo apportatore vi dirà la cagione per ch'io il mando.
Raccomandovelo: egli è impotente, e in sull'abergo si consumerebbe:
per mio amore il sostenete co'
famigli due o tre dì in
casa vostra; e a lui
comandate come a vostro
fattorino; così il trattate. E se gli bisognasse
fiorini uno o due, gliel
prestate, e me n'avvisate. E' s'allevò in
casa, e
poi stette con
Lionardo; ora è suo compagno e
fattore. Ricordatemi a
monna
Margherita. Alla vostra lettera ultima di vostra mano con la
chiusa, ho risposto. Mandolo costà per consiglio di
Niccolò da Uzzano;
che testè ricevetti sua lettera.
SER
LAPO,
giovedì sera.