Quello
Bartolommeo di Tello,
esecutore, è
capitano di
Liprafatta;
che a lui si vorrebbe fare e sapere se vuole o può
pagare, però ch'egli è
'l tutto di quel fatto: e non dee star troppo a tornare; e ha guadagnato,
e fatto bene. Se avete modo, fategli uno verso, e che vi risponda di sua
intenzione; però che per ritrarvi dall'amico, intendete entrare in
tenuta
nella terra ha a
Settimo, di questa
redità: credo è XVIII
staiora. E auta
risposta, pigliar partito, o d'entrare in
tenuta, o d'altro modo, che me'
fosse: ma una risposta si vorrebbe, per non andare a chius'occhi. Forse
dirà: Ecco, i' sono presto a
pagare. O dirà: E' non dee avere. O dirà: E'
non ci ha di che; o, Egli e
pagato. Se ne mandate una a
Firenze, farolla
dare a sua
bottega: e penso risponderà. Io l'ho pur per buona persona.
Ringraziovi della
ragione mi mandaste, e' ho posto XXII
soldi a
conto
d'uno ch'io avea dimenticato. Guardici Dio. -
LAPO MAZZEI vostro. XIIII di
luglio.
Se ti viene fatto,
Checco Naldini, de! domanda
ser
Francesco di ser Alberto,
o
ser
Iacopo ser Arrighetti, se e' sanno chi ha in
Prato il Sonetto
o 'l Morale fe
messer
Benamato da Prato, «delle cose ha a fare chi guida una
città per esservi
rettore;» il quale
messer
Guelfo già mi lodò molto: ed èmmi chiesto.