Onorevole fratello carissimo. Ricevetti la vostra lettera e 'l
cavriuolo
che voi mi mandasti; il quale per molti rispetti a me fu caro: ma fu troppo
grande proferire; chè ne potavate fare parecchi parti; ma l'animo vostro è sì
grande, che ogni cosa vi pare piccola a fare. Ringraziovene quanto posso: e
veramente e' parve bene che a noi venisse, come scrivesti, da nobile uomo e di
buono paese, chè mai migliore non credo che si mangiasse: e
ser
Lapo vostro ve
ne potrà fare fede, quando il vedrete. Per ora non v'ho altro a dire, se non che
troppa singolare grazia mni sarebbe potere fare cosa che a voi piacesse.
Piacciavi salutare la donna vostra per parte mia e della donna; che Iddio in sua
grazia filicemente vi conservi. In
Firenze, a dì XIIII di
febraio. -
Per lo vostro
GUIDO di messer Tomaso
Egregio viro
Francesco di Marco, in
Prato, onorevole amico e fratello carissimo.