+ Iesus. Dì XVIII di
septenbre 1401.
Dilectissimi in Christo. Premessa la debita salutatione et pace nel
Singnore. Achademi con sicurtà scrivervi che principalmente quessta
vi mando una lettera a
fFrancesco da Prato proprio, che pensso sia
a
fFirenze o
Prato, per chagione che di sue limosine ci fè per l'
isola di
Corsicha a me frate
Bonifazio quando fui in costà fecine fare I
.a
tavoletta
d'altare a
fFirenze a nome et vicenda sua et de' suoi
conpagni per tanto
bene quanto da
Genova e di cosstì, quando la benedetta anima di
Manno
v'era, et simile da llui proprio, cioè da
Francesco, abiamo ricevuto. E
perch'io credo ch'oggimai la detta
tavola dovrebb'essere conpiuta, et di
qui cosstà verranno oramai le
barche cho'
vini, pertanto scrivo loro, s'ella
è fatta o quando sarà fatta, a voi la mandino per modo venga ben salva;
e penssomi, et così scrivo a
Francesscho, che poi che ll'à
pagata,
pagherà anchora le spese sino cosstì. E perchè l'aportatore di
questa è nosstro amicho et viene in cosstà chon
vino, gli abbiano
detto et pregato così, che per lo meno, anzi abbi
spacciato et
risscosso i
danari, vi starà I
mese o ppiù; sicchè, se caso fossi, ch'esser dovrebbe,
che lla
tavola vi fossi mandata in questo mezo, esso inanzi il suo
spacciamento facci un passo a voi a sapere s'ella vi fossi stata mandata,
et se così fossi, voi gle la dessi a costui o a chi lla vi chiedessi di Chorssi
per nostra parte. Son buone persone, et ciasscuno ci servirebbe volentieri
quanto potessono. Ressta ora a voi per amore della carità di mandare
bene queste lettere a' vosstri; et io l'informo di tutto per modo sta bene.
S'essi la vi mandano, datela poi a chi lla vi chiede per noi o per nosstra
lettera, et questo bassti. Sanza molte cautele, non puote arivare se non
bene a chi lla date.
Domenichino Jaconacci di
Bonifazio mi scrisse a quessti dì che avea
ordinato di mandare per quelli
libri, cioè
antefanari. Sono cosstì legati,
che 'n sino a tenpo di
Manno si
conprorono per lui a
fFirenze. Et scrivemi
che v'à fatto dare
fiorini XXV a quelli del
Tingnoso. L'avanzo ordinerà che
voi arete; così mi scrive, però che più volte gl'ò ricordato questi benedetti
libri.
E ppiù non v'ò a ddire per ora. Sono vostro. Se 'l
Valdisieve è cosstì lo
salutate assai per mia parte, et
Bartolommeo senssale,
Ibo et tutti amici;
et di questa
tavola vi priego siate solleciti, quando vi sarà mandata, di
mandarcela prestamente.
Christo sia buona guardia di voi tutti, et nella sua grazia vi mantenga.
Per lo vostro fratello frate
Bonifazio Ruspy indegno frate minore.
In
Corsicha.
Ò fatto poi I letteruza al
fondaco a
fFirenze. Mandatela loro.
Ò fatta I
.a letteruza a
suora
Chiara. Pregovi la mandiate bene in servigio,
in
Charraya San Gili. Credo sappiate chi è, ch'è persona dengna di
riverenza et conossciuta la fama sua.
Francesco di Marcho e
conpagni in
Pisa.
.J n.