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- più che con altre che sia, questo mondo non è conosciuto, ed è stimato<lb/>
- per ogni <lem n='1' type='0'/>danaro, cento più che non vale; vedendo che non ci si può<lb/>
- tenere fede con persona; e quanto più ti fidi e più speri in persona, più ti<lb/>
- truovi ingannato. E ora mi dite ne fate pruova in <lem n='17' type='0'/>Giovanni, cui avete<lb/>
- tanto servito, amato e inviato; che e' possa esser che v'abbia sopradetto<lb/>
- e soprafatto, come mi scrivete! Di che vi veggio tutto il cuore turbo: e<lb/>
- chi è nell'acqua torbida, non vede il fondo. Penso, per grazia di Dio, vi<lb/>
- sarete riauto, e diliberato che sanza turbo o cruccio, abbiate vostra<lb/>
- ragione; e ogn'altra cosa gittiate adrieto, e appariate a non porre amore<lb/>
- se non a Dio, da cui venimo e a cui abbiamo a tornare. Esso dice, Che<lb/>
- l'uomo crucciato, se facesse miracoli, no gli poria piacere. Lasciamo<lb/>
- stare ora gli <lem n='18' type='4'/>àlbitri e 'l <lem n='12' type='4'/>piatire. Io non sarò mai contento, s'io non sono<lb/>
- con lui più ad agio ch'io non fu' ieri per questa cagione; e penso fia di<lb/>
- questa <lem n='20' type='0'/>edima, che ce n'ha poca, che io non mi terrò di sua <lem n='8' type='0'/>condizione<lb/>
- meno ingannato di voi, se e' non si<lb/>
- <milestone type='book' id='2'/><pb n='175'/>arrivescia a dire e fare ciò che volete. Egli e pur giovane, e voi non così:<lb/>
- a lui non si disdice, al mondo tristo che è, il far le cose meno che<lb/>
- sodamente, come a voi. E fatto dalla vostra parte quello si dee, ed e'<lb/>
- non giovi, faremo col ferro, come fa il <lem n='16' type='7'/>medico a carne fracida. E di<lb/>
- questo ci accordiamo <lem n='13' type='0'/>Luca e io. Lasciatene a noi la gravezza.<lb/>
- <seg type='as_not'>Vo'vi</seg> dire una novelletta, che m'entra nell'animo mentre che scrivo. E' si<lb/>
- pone che Enea, cacciato di <lem n='2' type='0'/>casa sua, andò molti <lem n='5' type='0'/>anni per lo mare con<lb/>
- sue <lem n='9' type='2'/>galee; che come giugnea in <lem n='19' type='0'/>Italia, dove volea porre <lem n='7' type='0'/>Roma, o vero<lb/>
- <lem n='21' type='0'/>Alba, i venti il mandavano nell'ultime parti del mare: e in frall'altre una<lb/>
- volta si vide affondare dalla tempesta le più ricche sue <lem n='4' type='2'/>navi; dov'era il<lb/>
- tesoro, e i più fidi <lem n='11' type='4'/>compagni; e rimase sola la sua, e quelle delle<lb/>
- masnade avea seco. E ingegnossi porre in terra sè e tutti i suoi detti<lb/>
- rimasi, ch'erano afflitti e stracchi per la difesa avean fatta dalla fortuna.<lb/>
- E sanza ristare, Enea andò solo con uno compagno alla cima del poggio,<lb/>
- a riguardare il mare ond'era uscito, per ricrearsi. Tutta l'altra <lem n='14' type='0'/>ciurma,<lb/>
- per medesima cagione, andarono nel bosco, a saettare <lem n='22' type='8'/>cerbi, a<lb/>
- scorticagli, e cuocegli di <lem n='3' type='0'/>brigata, e manicargli. E lascia qui la novella.<lb/>
- Dicono questi morali, che Virgilio, che ciò scrivea, non volea dire altro,<lb/>
- se none far differenza dal savio uomo in questo mondo, e dalla sua vita,<lb/>
- alla vita dello sciocco. E io vel dico a diletto, chè so che vi piace la<lb/>
- verità. E dicono che 'l savio, come la fortuna il percuote, s'ingegna porre<lb/>
- in terra, cioè in sulla verità che sta ferma e non si muta; e toe il<lb/>
- compagno, cioè il suo intelletto, e vanne al poggio, cioè a contemplare<lb/>
- con Iddio; che cosa è il mondo; che è il principio nostro, e che è il fine;<lb/>
- e che le tribolazioni sono ordinate da Dio solo per provare i buoni, di<lb/>
- levarsi da questo tristo mele<lb/>
- <milestone type='book' id='2'/><pb n='176'/>mondano, che è pieno di fiele, e attendere alle cose di Dio, e fare una<lb/>
- vita che gli piaccia. Ma lo sciocco, come s'è bene azzuffato con la<lb/>
- fortuna, non va al poggio col compagno; ma pensando cacciare la<lb/>
- tribulazione, dice a' compagnoni: De! godiamo; facciamo di godere, e<lb/>
- manichiamo bene, e beiamo meglio, e dianci buono tempo; e di niuna<lb/>
- fortuna ci ricorderemo.<lb/>
- Attenderete la risposta vi farò di <lem n='17' type='0'/><w>Giovanni Ciurioni</w>; e se io non ho da lui<lb/>
- le cose ragionevoli, cioè <lem n='13' type='0'/>Luca e io, io ventarò più avverso alla sua<lb/>
- <lem n='8' type='0'/>condizione non siete voi; e terremo degli altri modi. E voi abbiate pace<lb/>
- un poco in su quel santo poggio d'Enea; e quivi godete con Dio, che non<lb/>
- vi fallerà mai: che lui prego divotamente, che a voi si lasci gustare,<lb/>
- come già lasciò quando ginocchioni oravate la sera, ec<sic>.</sic>. A me<lb/>
- perdonate. -<lb/>
- <lem n='15' type='0'/>LAPO vostro. XVIII <lem n='10' type='1'/>luglio.<lb/>
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