123456789101112131415161718192021222324252627282930313233343536373839404142434445464748495051525354555657585960616263646566676869707172737475767778798081828384858687888990919293949596979899100101102103104105106107108109110111112113114115116117118119120 |
- <?xml version="1.0" encoding="ISO-8859-1"?><TEI><teiHeader></teiHeader><group><text type='base'><body><div type='ref'><milestone type='book' id='2'/><pb n='99'/>Padre, oggi, e solo in terra. Quello vostro dalle pecore, come<lb/>
- figliuolo, essendo in sommo silenzio, nella pace della notte ove la mente<lb/>
- posa, raccomandandovisi, vi saluta, con disiderio non basso nè vile, di<lb/>
- vedervi nell'amor di Dio che v'ha creato, e andare per le vie che non va<lb/>
- egli nè gli altri amadori del mondo. Molto mi dispiacque l'avvoltoio, che<lb/>
- intorniando la carogna, ricevette da voi <lem n='23' type='0'/>pasto di tre pezzi di terra rossa,<lb/>
- ciò fu<lb/>
- <milestone type='book' id='2'/><pb n='100'/><lem n='8' type='1'/>oro; e della fame ch'avea la vostra anima di sapere delle due quistioni,<lb/>
- non curandosene, non vi sazioe, nè vi confortoe; ma messo il suo rio<lb/>
- <lem n='23' type='0'/>pasto fra le lusinghevoli unghie, batteo l'ale, avendo forse pensieri ad<lb/>
- empiersi altrove il ventre, poco curando della mente. Non so però chi e'<lb/>
- si fu altrementi.<lb/>
- Convienvi prima, padre, iscaldare il cuore con l'amore di chi ci ha creato,<lb/>
- sì che la sua infocata carità e verità s'appicchi: però che indarno si<lb/>
- gittarebbe calda <lem n='11' type='5'/>cera in su sasso molle; ne 'l sole farìa mai luce, a chi<lb/>
- tenesse l'occhio serrato. E però alle vostre quistioni intendere, le quali<lb/>
- non sono da noi, che siamo poveri e ignudi di fede e d'amore delle<lb/>
- eterne cose, perche abbiamo bisogno di sapere i minori dubbi; e<lb/>
- bisognaci latte, non carne di <lem n='19' type='3'/>vitella soda; dico, che a intenderle bisogna<lb/>
- metterci nell'animo, che noi siamo da poco, e degni d'ogni male, perchè<lb/>
- abbiamo atteso a godere il mondo, none a conoscere le ricchezze della<lb/>
- sapienza di Dio: e per questo modo diventando umili, dobbiamo credere<lb/>
- certissimamente che la giustizia e 'l conoscimento di Dio è tale e tanto,<lb/>
- che nostra giustizia e nostro conoscimento è quasi o nulla, o come nulla.<lb/>
- E prima dirò così, perchè gli essempri vi piacciono. Ditemi, <lem n='4' type='0'/>Francesco. A<lb/>
- <lem n='20' type='0'/>Feghine è uno buono <lem n='25' type='6'/>maestro di vasella: l'uno fa perchè si <lem n='6' type='2'/>vende al<lb/>
- <lem n='9' type='2'/>Podestà per la <lem n='18' type='7'/>cucina sua; l'altro s'adopera per uno povero uomo, alle<lb/>
- più segrete cose della natura. E amenduni questi vaselli sono fatti di<lb/>
- terra e <lem n='26' type='5'/>loto. Or ditemi; non fa male chi biasima il <lem n='5' type='0'/>maestro, c'ha fatto<lb/>
- quel vasello bisognevole a colui<lb/>
- <milestone type='book' id='2'/><pb n='101'/>che l'opera ne' bisogni della natura? Nè il vasello si può dolere; chè è<lb/>
- qualche cosa, ch'era nulla.<lb/>
- E seguendo, dico. Se Iddio buono santo e giusto, che non può fallare, nè<lb/>
- commettere colpa, aiuta una criatura, diremo che e' fa bene. Se Iddio<lb/>
- un'altra non aiuta, saremo noi tanto superbi che diciamo, Iddio falla? Ma<lb/>
- dobbiamo dire: Questo dee esser suo occulto giudicio, che vede ciò ch'è<lb/>
- da fare; none iniqua cosa, però che in Dio non è iniquitade. E voi solete<lb/>
- dire la novella dello 'mpiccato per la tazza; della quale vide il romito,<lb/>
- altre n'era colpevole non egli. E se i santi uomini che faceano miracoli,<lb/>
- non fallavano quasi mai; che diremo di Dio santo, che fa i santi? Egli è<lb/>
- certo <lem n='15' type='2'/>giudice da non far beffe de' giudìci suoi. E san Paolo dice in una<lb/>
- sua lettera: O altezza grande della scienza di Dio, quanto sono<lb/>
- incomprensibili i <lem n='15' type='2'/>giudici tuoi. E andò questo Santo insino al terzo cielo:<lb/>
- dice egli fu menato, non sa se col corpo o sanza 'l corpo: e vide cose che<lb/>
- non può parlare. El padre del pecoraio, avendo Cristo innanzi in persona<lb/>
- nella carne all'<lem n='17' type='7'/>altare, va pur pensando dove si possa ismarrire, e donde<lb/>
- san Paolo vedete a pena sapea uscire, essendo tanto amico di Dio, e di<lb/>
- tanta profonda scienza.<lb/>
- Ecco, <lem n='4' type='0'/>Francesco! Iddio disse innanzi all'avvenimento di Cristo, per lo<lb/>
- Profeta: Io torrò a' Giudei gli occhi che non veggano, gli orecchi che non<lb/>
- odano; e indurarò il cuor loro contra Cristo. Adunque, diremo noi, i<lb/>
- Giudei non peccarono a uccidere Cristo, poi che Iddio gli accecoe. Iddio<lb/>
- ce ne guardi, però che parrebbe che noi confessassimo<lb/>
- <milestone type='book' id='2'/><pb n='102'/>che Dio fosse participe e operatore del peccato: e Iddio non fallò mai.<lb/>
- Anzi è da pensare, che Iddio, che vide sempre ogni cosa, vide che i<lb/>
- Giudei doveano peccare, e per non perdere lo stato loro, vide che<lb/>
- aveano mala volontà d'uccidere sì santo Verbo. E per quella mala<lb/>
- volontà si levoe dall'aiuto loro: di che, non aitandogli, caddono nel<lb/>
- peccato dell'uccisione del Figliuolo di Dio. Or ditemi: che pensate voi che<lb/>
- facessono coloro che tengono lo <lem n='13' type='2'/>stato di <lem n='7' type='0'/>Siena o di <lem n='2' type='0'/>Pisa, per non<lb/>
- perdello? credete che si recassono ammazzare uno, per buono che e'<lb/>
- fosse? E i Giudei si vedeano cacciare dal popolo, se Cristo fosse ito poco<lb/>
- più innanzi che e' non era.<lb/>
- L'una <lem n='3' type='0'/>brigata de' cattivi dice: Se Iddio è cagione che noi siamo buoni,<lb/>
- che bisogna pregarlo come dice il Paternostro: De! non ci indurre in<lb/>
- tentazioni? Gli altri tristi dicono: S'egli sta a Dio l'esser noi buoni, a che<lb/>
- ci diamo fatica di bene vivere? E però, padre mio, stiamo nella fede, e<lb/>
- non vogliamo più sapere che Iddio voglia. E pure a star nella fede<lb/>
- abbiamo bisogno dell'aiuto di Dio. Il quale disse a san Piero: Io ho<lb/>
- pregato il Padre, che la fede tua non manchi. E vuolsi con detta fede<lb/>
- operare, altrementi siamo morti. E questo fare con l'aiuto di Dio, che<lb/>
- disse: Sanza me, nulla potete fare. E che pensate voi, <lem n='4' type='0'/>Francesco, che<lb/>
- voglia o che venga a dire queste poche sillabe, cioè Cristo; e ricordare i<lb/>
- sagramenti di Cristo, e con l'effetto fare contra Cristo? Vuole Dio e cuori<lb/>
- e le menti bene in lui ordinate; e nomi e lusinghe non cura.<lb/>
- Ecco la risposta a qualunche vostre quistioni, secondo il pecoraio vi<lb/>
- sapete; il quale ispesso ne' suoi dubbi ha a mente san Paolo, grande<lb/>
- santo, che dice:<lb/>
- <milestone type='book' id='2'/><pb n='103'/>Siate umili e fedeli nella carità di Cristo. E non vogliate sapere più che vi<lb/>
- s'appartenga.<lb/>
- E conchiudendo tenete, che 'l giudicare è peccato grande: e se non fosse<lb/>
- così, Iddio non ce n'arebbe più volte ammoniti, che dicea: Non<lb/>
- giudicate, perchè io non giudico persona. E rendea ragione di questo<lb/>
- detto, e dicea: Io so ond'io vengo, e dove io vo. Ciò era: Io vengo dal<lb/>
- Padre, e vo a lui in cielo: e qui fo la volontà sua; e veggio i cuori degli<lb/>
- uomini. E dicea bene, però ch'egli era la Sapienza di Dio. Noi non<lb/>
- sappiamo in che modo entrammo in questo mondo; e non sappiamo,<lb/>
- come pazzi, quello che andiamo facendo; e non sappiamo ove andiamo:<lb/>
- e vogliamo giudicare! Sapete che l'ultima parola e' disse in sulla croce<lb/>
- fu: Consumato è. Ciò viene a dire, Consumato e fatto ho perfettamente<lb/>
- ciò che il Padre mi commise. Ed egli col Padre l'avea ordinato, però che<lb/>
- sono una cosa medesima: ma molto rendea onore al Padre, per<lb/>
- insegnarci l'umiltade, e usare reverenza a Dio.<lb/>
- E però dobbiamo esser certi, che a' Pagani e a' Saracini Iddio farà e<lb/>
- operrà la sua giustizia, la quale è infallibile: e così dee ogni uomo che<lb/>
- intende nulla, tenere certissimamente. Io ve ne fo uno esemplo grosso.<lb/>
- Se voi udiste dire, che <lem n='16' type='0'/>Barzalone vostro facesse di nuove cose altrui, e<lb/>
- istrane dalla ragione, e cui amasse e cui odiasse sanza cagione niuna;<lb/>
- certo voi nol credereste. Simile mente areste detto di <lem n='24' type='0'/>Marco vostro<lb/>
- padre, che odo fu buono <lem n='14' type='6'/>artefice. Or che stoltizia è non pensare di Dio<lb/>
- ogni bene, ogni giustizia perfettamente, che ha cura de' vermini e delle<lb/>
- formiche, sì il <lem n='12' type='0'/>verno come la <lem n='10' type='0'/>state, e dà il <lem n='22' type='0'/>cibo e 'l <lem n='23' type='0'/>pasto a tutte l'anime<lb/>
- che sono in sulla terra:<lb/>
- <milestone type='book' id='2'/><pb n='104'/>con questa maravigliosa maniera, che niuno ci si contenta<lb/>
- perfettamente, perchè pensiamo che altrove debbe esser vero e eterno<lb/>
- riposo.<lb/>
- Voi siete molto intendente, e poche volte vidi mai chi assaporasse<lb/>
- meglio di voi una verità, quando vi ponete l'animo. Ditemi: Voi sapete<lb/>
- bene le <lem n='21' type='3'/>starne che mangiava ogni dì l'amico vostro con quella femmina a<lb/>
- <lem n='1' type='0'/>Vignone; e quanto tempo perdeo in quello, e nell'altre occupazioni tutte<lb/>
- mondane. Parv'egli convenevole cosa, che volendo ora, in nella etade<lb/>
- ch'egli è, andare alla scuola di Dio, che e' sia sì altiero che, come<lb/>
- v'entra, e' voglia far della maggiore; e sapere i nodi e gli iscioglimenti<lb/>
- delle quistioni de' fatti di Dio; nelle quali santo Agostino viene meno, se<lb/>
- non che abbraccia la fede e la bontà e la giustizia di Dio? Ed è onesta<lb/>
- cosa che nullo, per santo che sia, sappia tutti i secreti di Dio? però che<lb/>
- chi gli volesse sapere, cercarebbe d'esser Iddio, o essere del suo<lb/>
- consiglio; e forse arebbe assai che fare a conoscere chi è esso propio.<lb/>
- Guardivi Dio: a me perdonate.<lb/>
- </div></body></text></group></TEI>
|