[1293]
Deie dare mess
er Fone a me
Filippo, i
n kal
. ap
rile, fior
.
d'or
o ventisei (e) s
. XIJ a fiorini, i quali prestai p
er la
dota
de la Tora, (e) se no
n gli mi re
ndese,
sie gli
debbo rave
re
da la chasa.
Demi dare il Papa lb
. sette:
presta'glile tra tre
volte.
It
. mi
de dare s
. XX di
[] Landino p
er lo Papa tre fior
.
d'oro.
Die
XV di febbraio mi diede
Betto de' Becchi p
er mes
ser
Fone fior
. d'or
o diciotto, p
rima m'av
ea dato Fredi fior
.
d'oro
sei. Àmmi paghato mes
ser Fone p
erò che
mmi tenni
de' sesanta fior
. d'oro che
mmi mandò che no
n ne
dovea avere
ta
nti.
Demi dare Fredi da
Picchena fior
. d'oro
due e s
. X a fior
. p
er
panno di mo
nna
Fette. It
. lib
. tre, che li prestai a Fire
nze
due
fior
. d'oro: ebbeli
chonta
nti. It
. s
. XVIJ paghò Ugh
olino, ch'ò avuto
due fior
. d'oro e s
. XX.
It
. mi rendé mes
ser l'abate da
Choneo fior
. d'oro
due.
It
. rende
mmi
Bardo i detti danari che
mmi
dovea dare Fred
i.
[1296]Mes
ser Maruccio de'
Kavalchanti mi
deie dare fiorini d'oro
quindici (e) s
. IJ (e) d
. VIIJ, i q
uali dr
. paghai p
er lui a
Mosciano
f
. di Mari da
Mosciano,
die
XXJ di nove
nbre, a la
'nditione di
sop
ra, p
er una
malleve
ria dove io era p
er m
esser Maruccio,
(e) i· detto
Mosciano mi re
ndé la ca
rta (e)
fecemene açione
p
er mano di s
er Lapo
Cinghietti, (e) s
er Lapo serba
anbendune
le charte.
Del mese di ma
rzo nel
nova
ntasei p
restai a
Lapo
bottacciaio
fior
. d'oro
cinque:
pagholgli p
er me Alb
erto
tavolieri;
è
nne carta p
er mano di s
er [] filgluuolo di s
er Cione da
Cha
npi,
mallevadore mess
er [] (e)
Monpi di Berna
Bonaguisi
(e)
Tebalducio de'
Tebalduccii.
Del mese d'ottobre mi paghò
Mo
npi filgluolo di Be
rna questi
cinque fior
. d'oro iscritti di sop
ra, (e) fecegli l'atione.
Die
XIIJ di ma
rzo nel
nova
ntase' ma
ndai a Berna
rdino di
mess
er Fone fior
. d'oro
sette, i q
uali po
rtò
Pepe, de' quali
danari Be
rnardino mi cho
nperò uno peçço di te
rra di ri
npetto
a
Picchena da s
er Bonafida
nza da Mo
nte
Ghabbro: non
ò anchora avuta la cha
rta de la te
rra.
Bardo àe la te
rra (e)
demi dare i
sette fior
. d'oro.
Rende
mmi
Bardo i detti
sette fior
. d'oro.
Demi dare
Bonsingnore mio lavoratore qui
dove
dice lib
. XXXVJ de dire, (con) parola di
Bo
nsi,
XVIIJ fior
.
d'oro:
presta'glile p
erché lavorasse il podere;
ca
rta ne fece s
er Donato da Lucingnano;
degli tenere
i
nfino
a kl
. aghosto nel
nova
ntasette.
It
. mi
deie dare il detto
Bonsingnore s
. XX (e) istaia
cinque di
fave:
pagho
mmi i ve
nti s
. (e) le
fave; diedemi
Bonsingnore
questi venti s
. (e) le
ci
nque istaia de le
fave, (e) p
erò
è
chancellata.
[1298]It. prestai a Bonsi uno fior. d'oro: paghò per me Alberto
tavolieri; èie carta di questi dicenove fiorini d'oro per mano di
ser Guido di ser Beninchasa da Fighine; fecesi del mese d'ottobre
nel novantaotto.
Del mese di novenbre nel LXXXXVIIIJ mi diè Bonsi fior. d'oro
diece; ebegli Alberto, (e) prima n'aveno renduto uno, (e) saldai
ragione, che mmi rimase a dare fior. d'oro diece, (e) fecemene
carta ser Benvinuto da Sesto.
[1301]In chalendi aprile ne' MCCCJ feci ragione chon Bonsi (e)
cho· Lapo che di queste ragione di sopra mi rimase a dare fiorini
d'oro undici, (e) ischontossi i dr. del gruogho.
Anomi paghato di questa ragione Bonsi (e) Lapo: posi innanzi
che mmi deono dare tre charte.
[1300]P
agata.
Die
XXIJ di ma
rzo mi ma
ndò il Papa da
Cholle i·
raghazo, (e)
presta'gli due fior
. d'oro.
P
agata.
Die
XXIIIJ di ma
rzo p
restai a
Cho
rsellino da San
Piero a Sieve
diece fior
. d'oro, p
resente
Chiarino: disse che gli
volea p
er richolgliere sue
choverte; paghomi
Chorsellino.
P
agata. It
. p
restai a mo
nna Bella madre del
Barberino,
die
XVJ di marzo, fior
. d'oro
due, i quali le paghò p
er me Parigi;
disse che lli
dava a
Lipuccio p
er fare la
pace del
Ba
rberino.
P
agata. It
., del mese d'
ap
rile, pagh
ai al fondacho di Neri
Ardinghelli p
er lo p
riore da
Picchena, p
er XVJ br
. di
saia di
Chamo, fior
. d'or
o sei me
no dr
. XL p
. .
It
. p
er la
ghonella d'
Elisabetta fior
. d'or
o tre.
It
. p
restai al Papa, tra più volte, fior
. d'oro
quatro (e) s
. XV,
sì che sono i
n so
mma, cho
n quelli di sop
ra, fior
. d'oro
sei
(e) s
. XV.
It
. gli prestai uno fior
. d'oro (e) s
. V.
Redem
mi
Ischolaino da P
rato p
er lo Papa fior
. V, l'uno reo.
Feci ragio
ne chol Papa che mi rimase a dare fior
. d'oro
quatro
(e) s
. venti chon dana
ri ch'io gli p
restai a l'uscita d'aghosto
qua
ndo venne da Mo
nte
Gua
rchi;
pagho
mmi il Papa
i
nterame
nte.
MCCC del mese di ma
rzo.
Mess
er Orma
nno e io vendemo il podere d'
Arcetri che fue di
Va
nni
Altapace a
Cho
rsino
Amidei;
dieccene
in so
mma,
isco
ntando la
ghabella, fior
. d'oro
DCCCXX, i quali dr
. mi
diè p
er
me a Neri
Ardinghelli
CX meno
J (e) mezo fior
., che ssi
diè
a'
sensali (e) al misuratore, (e)
CCC fiorini mi fece iscrivere a la tavola
di mess
er Gia
nni
Buiamo
nti i
n kal
. magio prossimo
ke de venire. Paghò mess
er Gia
nni i detti dr
. p
er me
a'
Mozzi.
MCCC die
XVIIJ d'
ap
rile mess
er Betto (e) io facemo l'ave
ntario
de' fanciulli che furo di m
esser Bernardo; fece la carta
s
er Lapo
Cinghietti, chon
autarità di mess
er Lore
nzo giudice.
[1302]Die X di dicenbre nel CCCIJ.
Messer Betto (e) io facemo inventario de' beni di Bernardo
filgliuolo che fue di Gualfredi, chon autarità di messer Gino
Ugholini giudice; carta per mano di ser Maso da Ghalgliano
notaio di messer Betto, (e) paghamo questo die la dota; fece
la carta il detto notaio.
[1290]Mess
er Betto de'
Brunelleschi
deie dare a me
Filippo,
die
V
di magio, fior
. d'oro ottanta, i quali danari po
rtò
Cieccho f
.
Chontieri suo vicino, i q
uali danari m'avea dati Chatalano
Chosa
del chavallo ch'io gli vendei.
Anche mi
deie dare il detto mess
er Betto fior
. d'oro
cento,
i quali danari pagharo p
er me la chonpa
ngnia
degli
Schali;
portolgli il detto
Ceccho di sopra; ebeli
die
XVJ di magio, ne la
'nditione
di sop
ra.
Anche mi
deie dare il detto mess
er Betto fior
. d'oro
cinqua
nta,
i q
uali da
nar
i pagharo p
er me la detta
conpagnia
de li
Schali;
po
rtolgli il detto
Cieccho di sop
ra:
ebbegli del
mese di magio ne la
'nditio
ne di sop
ra. Anche mi
deie dare
il detto mess
er Betto fior
. d'or
o sesanta, i q
uali dr
. mi re
ndé
mo
nna Tora, che li ebbe da frate Benciven
ni da
Giesori de la
rendita de le pechore nostre:
ebbeli mess
er Betto del mese di
magio;
po
rtolgli il detto
Cieccho di sop
ra.
Anche mi
deie dare mess
er Betto fior
. d'oro venti (e) s
. VIIJ a
fior
.: ebersi da la
conpa
ngnia de li
Schali; portò
Cieccho medesimo
del mese di magio.
[1292]Nel
MCCLXXXXIJ saldai ragione cho· mess
er Betto, i
n kal
.
magio, che
mmi
deie dare
CCV fior
. d'oro:
àlglimi dati p
er
altro modo, che no· ne sono iscritti qui di sop
ra quelli ch'io
dovea
ave
re da
CCV i
n suso.
Mess
er Filippo di mess
er Kavalcante de avere, i
n k
. mag
io
nel
novantadue, fior
. d'oro
dugie
nto
cinque, i quali danari
si levaro di su questo q
uaderno qui di sotto.
E de avere, dì tredici di mag
io -
diè Ricordato da
Secciano
- fiorini d'oro quindici.
E de avere, a dì quindici di mag
io, fior
. d'oro
XXIIJ:
diè m
esser
Filippo i
n mia mano; fuorono de' danari de le bestie.
E de avere, questo med
esimo
die, fior
. d'oro
XXVIJ, i quali
danari fuorono di que' de le bestie.
E de avere, a dì ventuno di mag
io, fior
. d'oro
LXXV: diede
tra
due volte, l'una sesanta
cinque e l'altra
diece; fuorono de'
danari de le bestie.
Somma, recando
ad un
t
ermine a dì
otto di mag
io nel
nova
ntadue,
fior
. d'oro
CCCXLV.
E de avere per
doname
nto di
due
a
nni di questi danari di
sopra fior
. d'oro
LXXIJ.
À
nne dato a mess
er Filippo med
esimo fior
. d'oro
CCV, i
quali danari
ebe
Cieccho
Micheli p
er lui p
er danari ch'io gli
gli avea prestati p
er partite.
Anch
e à
nne dato fior
. d'oro
CCXIJ, i quali danari puosi di
mia mano che
debia avere i· su questo q
uaderno a dì
otto mag
io
nel
novantatre,
due carte
ina
nzi.
Mess
er Filippo di mess
er Kavalcante de avere, i
n k
. giungno
a
nno
novantadue, fior
. d'oro treciento da mado
nna Tora
p
er saldame
nto di sua r
agione ove
dovea avere i· sul
quadernuccio
di mado
nna Tora.
Anch
e de avere, a dì
sette di luglio, fior
. d'oro
XVJ (e) s
. XXIJ,
i quali danari si pagharo ne la libra a la
'ndiçione di sopra -.
Anch
e de avere, a dì
cinque d'aghosto, fior
. d'oro
XXXV:
pagaronsi
p
er anona, a la
'ndiçione di sopra.
Anch
e de avere, a dì
ventitré di dicembre, fior
. d'oro
X: ebe
Bandino
Baverini.
Anch
e de avere, a dì
ve
ntisei di dicembre, fior
. d'oro
XXV:
op
erarsi a la spesa di mado
nna Tora.
Anch
e de avere, a dì trentuno di dic
embre, fior
. d'oro
VIIJ:
diesi i
dibeti a fanti ed altre p
ersone a chui
dovea mado
nna
Tora.
Anch
e de avere fior
. d'oro
XX:
ebe
Bandino
Baverini p
er
pengnora ch'erano pengno a dì quindici di gienaio.
Anch
e de avere, i
n meçço sette
mbre, fior
. d'oro
XXXVIIJ: ebe
Giani
Buiamo
nti; puosi chogli altri d
. che de dare -.
Anch
e de avere, a dì
do
dici di março, fior
. d'oro
VIIIJ: diegli
a mess
er Bernardo che ci li
dovea avere da la casa.
E de avere p
er p
ro infino a k
. ap
rile nel
novan
tadue fior
. XXV.
À
nne dato
XXIIJ fior
. d'oro de
ragioni:
CCCCLJ fior
. puosi
ina
nçi.
[1292-1295]Messer Filippo de avere dal comune de la casa, salda ongne
sua ragione, in k. aprile nel novantatre, fiorini d'oro CCCCLX:
leva'gli dove dovea avere qui una carta adietro.
Messer Filippo à 'uto, in k. aprile nel novantatre, fiorini
d'oro LX: ebe grano da Broççi; monta -.
Resta, in k. aprile nel novantadue, fior. d'oro CCCC.
Saldossi questa ragione (e) puosila inanççi in k. aprile nel
novantacinque, somata fiorini d'oro CCCCLXXX.
[1301-1304]
Bonsignore
q
uondam Arighi (e)
Lapo suo filgliuolo lavoratore
di
Gualfredi ci
deono dare, i
n kl
. ap
rile, p
er saldame
nto d'una
loro ragio
ne adietro
tre ca
rte, fior
. d'oro
XJ (e) s
. V pic
. de'
q
uali dr
. e' m'à
nno
promesso di dare p
er a
nno i
n Fire
nze
uno mogio (e) istaia
XIJ d'
orzo (e) uno moggio di
spelda (e) uno
orcio d'olio di qui a
tre
a
nni, ciò è ongni
a
nno i
n kal
. aghosto
l'
orzo (e) la
spelda,
chomi
ncia
ndosi i
n kal
. aghosto p
roximo
che viene, (e) i
n kal
. dice
nbre l'
orcio de
l' olio, (e) anche
sop
ra questo mi de dare i
n kal
. genaio p
roximo che viene
uno
orcio d'olio, (e) di queste chose m'
àno
p
romesso di fare
ca
rta a la mia volo
ntà, e qua
ndo e' m'avera
nno dato tutte
queste chose, i dr
. di sop
ra deone essere
ischo
nti.
Rimasermi a
dare, salda la ragio
ne di gen
naio nel
CCCIIIJ, lb
. VIJ (e) s
. X; no·
so qua
nto olio fune paghato.
[1320]Die XXIIJ di lulglo nel CCCXX ne mandai a marito la Martina
a Geri nipote di Boninsegna e die'le, tra in dote (e) in doni,
fiorini d'oro CCCLXX, (e) la detta dote chonfessò Boninsena Angnulini
(e) il detto Geri; carta per mano di ser Alesso f. di
ser Barone da Singna.
[1323]Die XXV di maggio nel CCCXXIIJ ne mandai a marito la Grigia
a Iachopo f. di Tingho de' Pilistri (e) die'le, tra doni (e) dote,
fiorini d'oro CCCC; poi, a dì tre di giugno a la detta indiçione,
chonfessò la detta dote Tingho predetto (e) Chele suo fratello
(e) Iachopo (e) Andrea filgliuolo del detto Tingho; charta per
mano di ser Beninchasa Ciuti da San Donino.
[1294]Messer Filippo di messer Cavalcante de avere da messer
Betto de' Burnelleschi, a dì otto di magio nel novantaquatro,
fiorini d'oro dugiento dodici, i quali danari si leverano ove dovea
avere adietro i· su questo quaderno due carte.
E de avere per donamento difino a k. magio nel novanta
cinque, con anche danari che n'avea dati ed auti, fiorini d'oro
XXVIIJ e s. XXVIIJ.
Somma fior. d'oro CCXL (e) s. XXVIIJ.
[1295]Ànne dati a messer Filippo medesimo in k. magio nel
novantacinque, fiorini d'oro CCXL (e) s. XXVIIJ: puosi che de
avere qui di sotto.
[1295]Mess
er Filippo di mess
er Kavalcante de avere da Ciecho
Micheli, i
n k
. mag
io nel
nova
ntacinque, p
er saldame
nto
di questa ragione di sopra, fior
. d'oro
CCXL e s
. XXVIIJ.
À
nne dato a mess
er Filippo, i
n k
. mag
io nel
novanta
cinque,
fior
. d'oro
VIIJ e s
. XV:
ebe p
er lui
Gualfredi.
Anch
e ànne dato fior
. d'oro
X e s
. XIIJ:
ebe i
n sua mano
questo
die di sopra.
Resta
ad avere, i
n k
. di mag
io a la
'ndiçione di sopra, fiorini
d'oro
CCXXIJ.
E de dare, i quali danari
ebe p
er partite, fiorini d'oro
XLVIJ, sicondo che sono iscritti i· sul q
uaderno di Cieco
Micheli p
er ordine.
Anch
e de dare,
ebe i
n sua mano, fiorini d'oro
XLIJ e s
. VIIJ,
secondo ch'è iscritto i· sul q
uaderno di
Cieccho, (e) ebegli qua
ndo
andò a Volterra.
[1296]Ànne dato fiorini d'oro CL in k. magio nel novantasei: puosi
che messer Filippo de avere inanççi due carte.
[1295]Messer Filippo di messer Kavalcante de avere dal comune
de la casa, salda ongne sua ragione infino a questo die di sopra,
fiorini d'oro CCCCLXXX; (e) contarssi al saldare di questa ragione
cinquantotto fiorini d'oro che s'ebero di questo anno presente
de le piscioni per partite, (e) ' deti danari iscritti di sopra de
avere da la casa in k. aprile nel mille dugiento novantacinque.
[1297]E de avere, in k. aprile nel novantasette, per donamento
di questi danari per due anni, fiorini d'oro LXXX.
Somma in tutto questi d. che resta ad avere in k. aprile nel
novantasette fiorini d'oro DLX.
[1305]
MCCCV d'
aprile.
P
agata. Prestai a
Guiso (e)
a' fratelli d'
Artimino, qua
ndo
Guiso si rico
nperò, fior
. d'oro
cinque: po
rtò i dr
. Chama
ngiare
(e) disse ch'
elgli cho· loro
i
nsieme n'aveano fatta cha
rta
p
er mano di s
er Chancellieri d'
Artimino. Rende
mmi,
die
XXV
di nove
nbre, fiorini d'oro
ci
nque.
P
agata. It
., di maggio, p
restai a Chama
ngiare lavoratore
di
Chonte
tre fiorini d'oro:
tolsegli p
er ma
ndarne la filgliuola
a
marito; no· n'è carta;
diemene grano il detto Chama
ngiare.
[1296]Messer Filippo di messer Kavalkante de' Kavalcanti de avere,
in k. magio a la 'ndiçione di sopra per sua ragione salda
due karte adietro, fiorini d'oro CL, (e) Cieccho gli à iscritti i detti
danari i· sul quaderno suo in messer Filippo medesimo.
Anche debbo avere io Filippo, die VIJ di lulglio a la 'nditione
di sopra, fior. d'oro XXXVJ, i quali dr. diedi a Ceccho Contieri -.
Anche debbo avere, die XXJ d'aghosto a la 'nditione di sopra
fior. d'oro quarantuno, i quali dr. diedi a Ceccho: furo
del chavallo ch'io vendei.
Anche debbo avere, die V di settenbre, diedi a Ceccho, fior.
d'oro sei.
[1301]MCCCJ, die V di maggio.
Giurai (e) promisi di dare la Charella per molglie a Ghaddo
quondam Tebalducci, a quello tenpo (e) per quella dota che
dicesse messer Betto (e) Bernardo Abati; charta per mano
di ser Bonaiuto Ghalghani.
[1297]À
nne dato
Cieccho
Cho
ntieri, di questi dr
. da lato, i
np
rima,
die
XVJ di magio, fior
. d'oro
VJ:
co
nperossene pa
nno.
It
. n'à dato,
die
XVIIIJ di maggio, fior
. d'oro tre (e) s
. XIIIJ:
conperossene
çe
ndado.
It
. n'à dato,
die
J di sette
nbre, p
er ispese, fior
. d'oro
sei.
It
. n'à dato,
die
XIJ di sette
nbre, fior
. d'oro
sei: furono p
er
le medicine (e) p
er li medici di
Gualfredi.
It
. n'à dato,
die
XXV di sette
nbre, fior
. d'oro
sette: furono
p
er li pa
nni miei (e) di
Gualfredi.
It
. n'à dato,
die
XX di nove
nbre, fior
. d'oro venti, de' q
uali
paghai ne la
maleve
ria di m
esser Maruccio fior
. d'oro
XV.
It
. n'à dato,
die
V del mese di dice
nbre, fior
. d'oro quato
rdici:
furono p
er lo pa
nno de la
paschua p
er me (e) p
er Gualfredi.
It
. ne mandò p
er li
foderi de' detti pa
nni fior
. d'oro
quatro,
die
XXIIIJ di dice
nbre.
It
. n'à dato,
die
XXV di febbraio, furo p
er ispese, fior
. d'oro
otto.
It
. n'à dato,
die
XIIJ di ma
rzo a la
'nditione di sop
ra, fior
.
d'oro
sette, i q
uali danari ma
ndai a Be
rnardino da
Picchena
che
mmi cho
nperasse uno pezzo di te
rra: po
rtò
Pepe;
riebbegli.
Anche m'à dato
Cieccho
Cho
ntieri,
die
XXJ di marzo
a
nno
nova
ntasei, fior
. d'oro
ciento
cinqua
nta, i q
uali danari io
ma
ndai questo
die medesimo a
do
nno Iachopo abate de la
badia da
Choneo: questi dr
. po
rtò
Bardo f
. di Fredi da
Picchena
(e) p
rete Bindo p
rete del Santo di sopra da
Picchena, secho
ndo
che l'abate mi ma
ndò p
regha
ndo ch'io gli dovesse
p
restare p
er sua lettera, (e) ma
ndomi una cha
rta
piuvicha
fatta p
er mano di s
er Bonafidanza da Mo
nte
Ghabbro, ne
l
a q
uale si cho
ntiene che mes
ser Fone (e) Fredi (e)
Minghozzo
da
Picchena
confessano d'ave
re da Ba
rdo,
dante (e)
p
restante p
er me
Filippo,
cie
nto
cinqua
nta fior
. d'oro, onde
io sono tenuto di
renderla loro, la ca
rta, tosto ch'io fosse
paghato da l'abate, (e) la detta cha
rta
deie essere i
n questo
libro.
Rima
ndai la detta ca
rta a l'abate (e)
Bardo (e) Lore
nzo
me ne rima
ndaro un'altra, sì chom'è iscritto i
nna
nzi una
ca
rta.
Anche mi
diè Ciecho medesimo
due fior
. d'oro.
Anche mi
diè, il detto
die di sop
ra, p
er donamento di questi
danari di sop
ra (e) p
er saldam
ento de la ragio
ne, fior
. d'oro
XV, (e) non mi
deie dare più
danaio di questa ragione.
Del mese di giungno diede Ciecho p
er me
ad Albe
rto fior
.
d'or
o XXXVJ.
Del mese d'aghosto paghò p
er me
Cieccho a mess
er Berna
rdo,
qua
ndo chonperò il chavallo, fior
. d'oro
XXIIJ.
It
. gli
diè p
er me mo
nna Tessa di Berna
rdino fior
. d'oro
due (e) s
. XXVIIIJ pic
.
Pare che io
debbia rimanere a dare a mess
er Be
rnardo,
de'
XXX fior
. d'or
o che mess
er Betto disse che io gli
desse p
erché il
Toso rimanesse a me propio, fior
. d'oro
quatro
(e) s
. XIIIJ pic
. .
It
. paghai nel vino p
er m
esser Bernardo, p
er tre
congnia,
lib
. VJ (e) s
. XV pic
. .
It
. mi
promise m
esser Bernardo p
er Arghome
nto lib
. quatro.
Del mese di settenbre mi
p
restò
Cieccho
Micheli fior
. d'oro
XV, i quali rendei
ad Alberto.
It
. mi
p
restò p
er ispese fiorini d'oro
due.
Die
XXIIJ di sette
nbre nel
nova
ntasette mi
p
restò
Cieccho
Micheli fior
. d'oro sesanta, de' quali dr
. p
restai a mes
ser Fone
fiorini d'oro
ci
nqua
nta:
po
rtolgli frate Michele monacho de la
badia di
Choneo, (e) gli altri
diece te
nni p
er vestirmi me (e)
Gualfredi;
pare che Ciecho m'abbia p
restato, poi ch'a
ndò m
esser
Betto, fior
. d'oro
C.
[1298]Io non ò charta de' L di messer Fone. Mandommi messer
Fone, del mese di [] nel LXXXXVIIJ, fior. d'oro LX, de' quali puosi
a sua ragione vecchia adietro ove mi dovea dare due fior. d'oro
(e) s. XIJ a fior.: debbogli danare questa ragione de' L fior. d'oro.
[1297]Del mese di ottobre nel
nova
ntasette mi
prestò Ciecho
Micheli
fior
. d'oro
diece, de' quali paghai una sella (e) altre chose.
MCCLXXXXVIJ die
XIIIJ di nove
nbre diede Ciecho
Micheli a la
chonpa
ngnia de li
Schali p
er m
esser Berna
rdo (e) p
er Gualfredi
(e) p
er me, de' dr
. chomuni che cci
dovea dare, fiorini
d'oro
dugento, i quali dr
. iscrisse
Lapo
Ghini nel
libro de li
Schali
(e) de' cho
npangni che noi
dovavamo ave
re: altra iscritta no
n
n'è. Re
nde
rci li
Schali questi
CC fior
. d'oro (e)
dona
rcene tre:
diedergli p
er noi
a'
Mozzii.
Die
quatro di dice
nbre nel
nova
ntasette mi
p
restò
Cieccho
Micheli, p
er vestire me (e)
Gualfredi, fior
. d'or
o venti.
Die
VIIJ mi ve
ndé
Cieccho uno paio di
gua
nti di
fe
rro:
debbogline
dare fior
. d'oro
due.
Saldocci
Cieccho ongni ragione che av
ea mecho, (e) fune paghato.
[1300]Lorenzo da Picchena vene a Firenze del mese di marzo a
l'entrante, (e) fece chancellare (e) paghare le carte che messer
Gianni Buiamonti ci avea adosso per messer l'abate da
Choneo, (e) la charta ch'io avea adosso a messer Fone (e) a Minghozzo
per li danari che l'abate mi dovea dare adietro una
carta se ne portò, che sono CL fior. d'oro senza il merito, (e)
disse Lorenzo di rimandalrami overo di rimandarmi i danari.
Rimandommi Lorenzo una carta di cento cinquanta fior.
d'oro, fatta per mano di ser Bonafidanza f. che fu di ser Bonafidanza
da Monte Ghabro: (è) la charta in questo quaderno,
chonpiuta.
[1304-1313]Riebine, nel CCCIIIJ, fior. d'oro CV, i quali ebbe l'abate di San Salvi.
Rimasi ad averne fior. d'oro cinquanta. Riebbi i detti L
fior. d'oro a Siena dì XXIJ di maggio nel CCCXIIJ, senza neuno pro.
[1302]
MCCCIJ die
X di magio.
Mando
mmi Lore
nzo da
Picchena p
er donam
ento di q
uesta
ragio
ne da lato fior
. d'oro
X (e) p
rima n'avea avuti fior
.
d'oro
cinque: recholgli frate Chatalano (e) à
mmi dato il
dono
d'uno
a
nno solame
nte.
Feci ragio
ne cho· mess
er l'abate, qua
ndo fui chapitano di
Cholle, che
mmi diede tra grano (e)
orzo (e) vino (e) dr
.: mo
ntò
fior
. d'oro
XV (e) fue il
dono d'un altro
ano, sì cche sono paghato
p
er due
anni solame
nte.
[1304]Mandommi messer l'abate, dì X di febbraio nel CCCIIIJ, fior.
d'oro quindici per Chiarino per donamento d'uno anno:
recholglimi a Chalerotto.
[1306]Rechommi messer l'abate a Chalerotto, domenicha dì quatro
di dicenbre nel CCCVJ, fiorini d'oro cinquanta, (e) furono i quarantacinque
il dono di tre anni che chonpie del mese di marzo
che viene, salvo l'erro ch'i' ò d'uno anno non pagato; i cinque
fiorini furono quelgli ch'io avea prestati a ser Neri Guidotti
da Cholle.
[1301]MCCCJ die XVIIJ di maggio.
Conperai da Ghese che lavora la vingna nostra trebiana dal
Ghaluzzo, due braccia di pietre poste (e) abbracciate a piè del
palagio: debbogline dare lb. quatordici pic.; debemi avere rechate
di qui a kal. settenbre prosimo che viene.
Die'gline questo die di sopra fior. d'oro quatro, ed elgli mi
fece carta di cinque (e) quando elgli m'averà rechate le due br.
de le pietre, sie gli debbo dare (e) chonpiere infino in lb. XIIIJ;
fecesi la charta questo die di sopra per mano di ser Lorenzo
Ruggieri che istà inn Orto Sa· Michele.
[1313]Prestai del mese di giungno nel CCCXIIJ, di questi L fior. d'oro
ch'io riebbi da Lorenzo, a messer Attaviano fior. d'oro XX,
(e) prima me ne dovea dare de la ragione del podere da
Soripa fior. d'oro CXXIJ.
It. ne prestai a messer Ormanno sopra il chavallo, del
detto mese, fior. d'oro XX fecene charta ser Iachopo fratello
di Porcello da Cholle. Riebi da messer Ormanno fior.
d'oro XX e da messer Attaviano altre XX.
[1301]
MCCCJ die
XVIJ di giu
ngno.
Feci ragione chon
Cione f
. che fue di
Lapo Pollina da Brozzi
che de la nostra chasa, che 'l
padre ci avea rifatta,
eggli n'era
istato paghato, (e) cho
nfessò che sença le
chiuse de le chamere
(e) i
sopalchi n'avea avuto i
n so
mma lb
. DL; charta p
er
mano di s
er Lore
nzo Ruggieri che
istà i
nn O
rto Sa· Michele,
(e) p
er chonpime
nto di questa ragio
ne
sie gli feci dare a
Borghino
cho
npangno de'
Mozzi questo
die di sop
ra fior
. d'oro sedici,
(e) noe rimase
ad avere più
danaio, salvo che rimase a fare
p
er chasa cierte acho
nci.
[1302]Duccio Baratta f. che fu Alberti del popolo (Santo) Martino
ad Argiano mi de dare due fiorini d'oro (e) s. X: ònne
charta di tre, chonpiuta, per mano di ser Benincasa Bolgherelli
da San Filici in Piazza, inbreviata dì ventisei di febbraio
nel CCCIJ; diedemene il detto Duccio orço: chontò lo staio
da X s. in su, sì ch'io ne sono paghato.
Guido Ugholini nostro lavoratore da Soripa mi de dare uno
fior. d'oro, il quale gli prestai dì XXVIJ di febbraio nel CCCIJ.
[1301]MCCCJ die X d'ottobre presta' io fiorini d'oro X a Salvi maestro
da Quaracchie (e) Gualfredi gli ne prestò altre diece; furono per
naritarne la filgliuola, (e) fececene carta di XXV per mano di
ser Oddo d'Altomena.
E Gualfredi volle ch'io gli prestasse la sua parte, ciò è X
fior. d'oro, (e) io gli le prestai a questi patti: che s'io potesse
sapere ch'elgli guchasse a giuocho di dadi, salvo che a tavole,
da Ongni Santi proximo che viene ad uno anno, ch'io gli
potesse torre XXV fior. d'oro, e questo s'intende in Firenze
solamente, (e) Borghino mi promise di dare de' dr. di Gualfredi
fior. d'oro XXV.
Io paghai questi XX fior. a Salvi (e) acchatta'glli chon anche
X da messer Gianni Buiamonte, (e) se Gualfredi non giuchasse,
sie mi de rendere i miei X solamente.
[1303]
MCCCIIJ del mese di magio mi diede Salvi maestro fior
. d'oro
quatro p
er questo
debito di sop
ra: disse che lgli avea avuti
da Bernardo Ma
nfredi.
It
. ne riebbi di questo debito fior
. d'oro
dodici.
It
. ne riebbi da la
molgle di Salvi no
n so bene qua
nti dr
.
[1306]MCCCVJ dì XV di marzo mi mandò Bardo da Picchena una
lettera per Saladuccio f. Benuccio da Tolena ch'elgli m'avea chonperate
XXVJ tra chapre (e) pechore (e) chostava la choppia s. XLIIJ,
(e) ch'io gli dovesse mandare i danari; (e) io chosì feci (e) manda'glile
per lo detto Saluduccio, ed elgli mi disse che Bardo
gli le avea date per me in soccio (e) dele tenere per me a
Brento.
[1312]MCCCXIJ dì IIIJ di maggio, venne Vanni f. del detto Benuccio
nostro soccio a me a Siena, (e) dise che mmi erano rimasi a dare
de la ragione d'anno lb. nove (e) dr. otto (e) s. XXXJ d'uguanno,
(e) che mmi avea la lana d'uguanno.
Perderonsi le bestie (e) ' s. per la guerra de lo 'nperadore.
[1311]MCCCXJ del mese di febbraio.
Tutto da San Chasciano mi de dare fiorini d'oro XIIIJ, i quali
gli presta' io che nne paghò una chondenagione di ser Francescho
suo f., i· quale era condennato in lb. L, (e) i detti
dr. paghò per me Donato de l'Antella.
[1316]Die XJ di maggio nel CCCXVJ, mi fece charta il Tutto (e) ser Francescho
di diciotto fior. d'oro per questi dr. di sopra, (e) fece
la charta ser Riccho notaio de' chonsoli di Chalimala, (e) ricevetti
la charta, ricevente per Gianucço Pieri da Valglia.
It. il detto die prestai al Tutto fior. d'oro tre.
It. prestai al Tutto fior. d'oro V.
Promisemi messer Attaviano di rendermi per ser Francescho
i detti quatordici fior. d'oro che sono iscritti di sopra.
It. diedemi il Tutto sei fior. d'oro quando vendé la chasa a
Giamoro, (e) io gli feci fine di tutti i dr. di sopra.
[1313]
MCCCXIIJ dì
XXJ d'ottobre.
La chonpa
ngnia de' Macci mi
dee dare questo dì di sop
ra,
p
er saldam
ento di mie
ragioni, le q
uali saldò cho· loro
Gieri
di Chatalano Chose p
er me, (e) chosì mi ma
ndò iscritto p
er
sua lettera, lb
. CVJ (e) s
. XIIJ e d
. VJ a fiorini, ne' q
uali dr
. ebbe
de' dr
. di
Ghaddo f
. che fue di
Tebalducio nel torno di
LV fior
.
d'oro, i q
uali io, sì chome
manovaldo di
Ghaddo, ricevetti da'
sindachi de'
creditori di mess
er Tomaso, sì chome apare ne·
libro
de' Macci.
It
. mi
deono dare la detta chonpa
ngnia danari che ricevettono
p
er me del
fitto del podere da
Mo
ntughi, inp
rima da
mo
nna
Dina
molgle di
Cha
rlone lb
. IJ (e) s
. XVIIIJ (e) d
. VIIJ a
fiorini;
ebborne fior
. d'oro
due (e) s
. IIJ (e) d
. IIIJ pic
.: diegli dì
XVIIIJ di ma
rço nel
CCCXIJ.
It
. mi
deono dare lb
. XVJ (e) s
. XVIIJ (e) d
. IIIJ a fior
.,
die
XV
d'ottobre nel
CCCXIIJ p
er lb
. XXXV di pic
. ch'ebbono p
er me
da Bancho p
er lo
fitto di
Lippo lavoratore da
Mo
ntugh
i di
due
an
ni ch'io gli ne lasciai s
. C che
dovea esere p
er a
nno lb
. XX.
Dierne i Macci p
er me a
Ghaddo di
Tebalduccio lb
. LXXX a
fior
. (e) anche gli dierono p
er merito di questi danari lb
. XVIIIJ
a fior
., (e)
Ghaddo mi fece fine generale p
er mano di s
er
Barone da Singna, i
nbreviata a dì tre di ge
nnaio nel
CCCXIIJ,
òlla cho
npiuta, (e) io feci fine a
Ghaddo. Anch'ebbero danari del
fitto da
Ve
rçaia.
Ciercha una charta i
nnanzi.
[1318]Memoria che Vieri de' Macci ricevette cha
rta p
er noi de la
chonpera del
Bardellone (e) del podere da
Ve
rçaia (e) de le te
rre
ch'avemo a
Mo
ntughi che ssi chomperaro da' sindachi di
mess
er Gia
nni
Buiamo
nti; poi
rive
ndé Vieri p
er noi a
Lapo Talenti il
Ba
rdellone,
ed à anchora p
er noi la cha
rta
del pode
re da
Ve
rçaia (e) di quello da
Mo
ntughi, i quali poderi
deono esser miei, l'una metà miei (e) l'altra de le rede di mess
er
Berna
rdo, qua
ndo le dette rede avra
nno paghato la
pa
rte che tocchò loro
de· rifare de le chase, che no
n se n'è
fatta ragio
ne, (e) anche
deono rave
re le rede di mes
ser Betto
cierti dr
. che rimasono ad ave
re de la detta
cho
npera de le
rede di m
esser Berna
rdo. I· risedio del
Bardellone de essere
l'uno t
erço mio (e) l'altro de le rede di m
esser Berna
rdo (e)
l'altro di Berna
rdino, p
erò ch'io paghai p
er la sua te
rza p
arte
fior
. CC, sì chome fue tassato p
er m
esser Betto.
Richonove Vieri che le sop
ra dette te
rre erano mie (e) sono
pu
r mie propie da m
esser Attaviano; fece la ca
rta s
er
Bindo di s
er Donato, del mese d'
ap
rile nel
CCCXVIIJ. Questo
feci fare p
erché i Macci erano i
n male istato, (e) mess
er Attaviano
la rifarà a me a mia volo
ntà; (e) i filgluoli di mess
er
Be
rnardo no
n volono pa
rte ne· pode
re da
Ve
rçaia né i
n
quello da
Mo
ntughi qua
ndo uscirono di manovalderia, sì cche
i pode
ri rimasono a me, né
elglino
nnoe v'à
nno pa
rte che
noe vi pagharo danari.
[1315]D'aprile nel CCCXV venne Chapestro a Picchena (e) disse ch'avea
dato per me al fondacho de' Macci fior. d'oro diece.
It. che aveano avuto i Macci da· lavoratore da Verçaia,
che gli diede per l'anno passato, lb. XXVIIJ (e) s. VIIJ (e) d. VJ.
It. vi puose per me Gianuçço Pieri da Valgla, a dì XVIJ d'aprile
a la 'nditione di sopra, i quali gli diede per me Lapo di messer
Giovanni, che ss'ebono de la terra mia da San Donino
che si vendé: furono fiorini d'oro XXXJ (e) s. XXXVIIJ (e) d. IJ.
It. ebbero i Macci per me da l'abate di San Salvi fior. d'oro
LX, de' quali pagharo per me a Perogio nel chavallo mio fior.
d'oro L, di novenbre nel CCCXV.
It. ebbero i Macci prima da Valglino, presente Chapestro,
fiorini d'oro cinque.
Mandommi a dire Gianuçço Pieri che la mi' ragione era
salda cho' Macci (e) dovienmi dare in somma, in k. gennaio
nel CCCXV, lb. CXXXIJ (e) s. V (e) d. IJ a fior. .
[1316]Anche puose
Chapestro a' detti Macci, dì
XXIJ di giu
ngno nel
CCCXVJ, lb
. XIJ (e) s
. XIIIJ (e) d
. X a fior
., i q
uali ebe di g
rano.
I
n chale
ndi ge
nnaio nel
CCCXVJ saldaro i Macci questa ragio
ne
di sop
ra; sì chome disse
Gianuçço (e) Bind
o,
deono dare
il detto dì i
n so
mma fior
. d'oro
CVJ (e) s
. XX a fior
. .
Riebbi da' sindachi de' Macci dr
. dodici p
er livera che montaro
fior
. d'oro
due (e) s
. LIJ a fiorini, sì che mostra ch'io dovesse
avere da' Macci solam
ente fior
. LVIIJ d'oro (e) meno s
.; a
nche
mi die
ro un'altra pagha.
[1313-1315]MCCCXIIJ dì VIJ di novenbre.
Andrea Guidi (e) ' suoi chonpangni mi deono dare questo dì
di sopra fior. d'oro LXIIIJ, i quali dr. s'ebbono del vino (e) di
grano dal Ghalucço; puoseglivi per me Gianuçço Pieri da
Valgla.
Anche mi de dare detto Andrea Guidi, i quali vi puose Chapestro,
fior. d'oro trentasei, die XJ d'aprile nel CCCXIIIJ.
E de dare per dono di questi danari infino a kal. gennaio
nel CCCXIIIJ, fior. d'oro VIJ, sie che mmi deono dare in somma,
in kal. gennaio nel CCCXIIIJ, fior. d'oro CVIJ.
Saldò questa ragione chon Gianuçço Pieri, (e) chosì mi scrisse
il detto Gianuçço.
It. mi mandò dicendo Gianuçço che avea salda la ragione
chon Andrea Guidi (e) che dovea dare, in kal. gennaio nel
CCCXV, lb. CLXVJ a fiorini.
Ae dati Andrea Guidi tutti questi danari, salvo che rimase a
dare fior. d'oro XVJ, (e) diedemi Andrea Guidi i detti sedici fior.
d'oro, (e) però (è) chancellata la ragione.
[1317-1318]
MCCCXVIJ a l'uscita d'aghosto mi de dare
Gianuçço Pieri
fior
. d'o
ro L, de' q
uali ebbe da Andrea
Guidi fior
. d'oro
XX
(e) i tre
nta furono d'altre mie
ragioni vecchie.
It
. mi de dare il detto
Gianuçço, a la
'ndiçio
ne di sop
ra die
XXJ di nove
nbre, fior
. d'oro
XXV, i q
uali dr
. gli diede la Giova
nna
che gli ebbi di vino.
It
. mi de dare il detto
Gianuçço, a la
'ndicio
ne di sop
ra die
XIIJ di ge
nnaio, fior
. d'oro
XX:
ebbegli da s
er Arigho da Vicho -.
It
. de dare i
n tre pa
rtite fior
. XXXIJ.
It
. de dare, ch'ebbe da
Mo
ntughi, fior
. d'oro
quatro (e) s
. X.
It
. de dare, dì
XXIIJ d'aghosto nel
CCCXVIIJ, fior
. d'oro
LXXXIIIJ,
i q
uali venero da
Picchena.
À
nne dato i
n più pa
rtite, i
nfino a dì
XXIIIJ di lulglo nel
CCCXVIIJ, fior
. d'oro
LXXXIIIJ (e) s
. XXXVJ e d
. X.
Resta a dare
Gianuçço,
die
J di sette
nbre nel
CCCXVIIJ, fior
.
d'oro
CXXXV p
er saldam
ento di q
uesta ragione.
[1319]Dissemi Gianuçço che avea salda la mia ragione in chalendi
gennaio nel CCCVIIIJ (e) ch'io rimaneva ad avere da lui,
chontando ongni danaio ch'io avesse avuto o dato infino a
questo dì, fiorini d'oro LXXXXVIIJ (e) s. Volgi.
Diedene Gianuçço del mese di giungno fior. d'oro XVIJ (e) lib.
IIIJ pic., i quali dr. paghò in più partite, sì chome divisa il
suo libro -.
Anche ne diede in panno de' fanciulli fior. quatro (e) s. IJ
(e) d. VJ a fi. .
Anche diè per la fante (e) per chalçe s. LJ pic. .
[1320]Dì uno di gennaio nel CCCXX venne Gianuço Pieri in chasa
(e) saldò mecho ragione d'ongni danaio che mmi avesse a dare
o ch'avesse avuto infino a questo die; rimasemi a dare fior.
d'oro settantasei (e) mecço fior.; achosì iscrisse al suo libro (e)
però òe chancellate le sue ragioni da dietro, (e) se cci avesse
alchun' altra iscritta fuori di questa, de essere chassa (e) vana.
[1321]Die XV di gennaio nel CCCXXJ, mi mandò Gianucço, per chonpiermi
di paghare la detta ragione, fior. d'oro tre (e) s. [],
(e) fece mecho ragione che mmi avea paghato interamente,
che nne diede a messer Attaviano, tra due volte, fior. XLVIIJ
(e) a me gli altri, sì che sono paghato, (e) però l'òe chancellata.
[1319]
MCCCXVIIIJ die
XV di magio.
Paghai io
Filippo a
Tano del Bancho
Raugi fior
. d'oro
duge
nto
diciotto, per li q
uali dr
. il d
etto Bancho
chonsentì che
Bindo donasse uno de' pode
ri da le Siepi che furono di
Ghera
rdino,
quello ch'è nel p
op
olo di Mo
nte
Chalvi, (e) questa
donagio
ne si fece p
er consilglo di savi p
er no
n paghare
ghabella:
donollo a Be
rnardo; charta di tutte queste chose
p
er s
er Ghano
Uguicioni del p
op
olo di San Fire
nze, (e)
Ghera
rdino i· de sodare di buoni
mallevado
ri (e) à
mmi
promesso
di
farllo richo
np
erare di qui a
sei mesi, se
nno sì
debbo
paghare la
ghabella. Anche m'à
promesso di farlo richo
np
erare
(e) di re
nde
rmi i miei da
nar
i di qui.
It
. dì
V di lulglo nel
CCCXVIIIJ puosi a la tavola di Va
nni
Buosi
fior
. d'oro ventidue, p
er volere che 'l detto Va
nni no
n
tolglesse a
Ghera
rdino
merito d'altri
XXIJ fior
. d'oro; (e) se
Ghera
rdino
mi farà le chose ch'
elgli m'àe i
npromesse (e) anche il
pode
re mi pa
rrà buono,
sie gli lascerò i detti
XXIJ fior
., (e) se
no
sie gli mi farò re
ndere, che sono iscritti i
n me.
Ritolsimi i detti
XXIJ fior
. d'oro.
[1320]Die XXVIIIJ di novenbre nel CCCXX vendé Gherardino i· sopradetto
podere da le Siepi (e) rendemmi i miei dr., ciò è fior.
d'oro CCXVIIJ, de' quali dr. puosi al fondacho degli Schali fior.
d'oro C (e) al fondacho de' Peruççi fior. d'oro CXVIIJ questo medesimo
die.
[1319]Anno MCCCXVIIIJ die XIJ di dicenbre.
La chonpangnia de' Peruççi de la merchatantia mi de dare
fior. d'oro CCCXLIIIJ, i quali vi puose Bernardo; ebbersi da messer
Attaviano che lgli rechò da Cholle de la dota de la Martina
(e) d'altri danari, (e) io volli che la sua dota vi si ponesse
intera; pongniamo che messer Attaviano me ne rimanesse a dare
fior. d'oro novanta.
It. mi deono dare la detta chonpangnia, al detto mese di
dicenbre (e) a la detta indiçione, fiorini d'oro cento, i quali
danari vi puose Bernardo.
Dierne, che andarono a chorte per l'arciprete, fior. d'oro X.
Anone dato la detta chonpangnia, a dì XV di genaio nel
CCCXVIIIJ, fior. d'oro CCCXXXVIJ, i quali dr. diero per me a Puccio
di Neri da Chastellovecchio per uno podere che chonperai da
lui; fece la carta ser Nicchola da Paterno (e) disse in Lapo
de lo Stroçça; debbo rendere il detto podere a Bernardino
quando mi renderà i dr. .
[1320]E
deono dare la detta cho
npangnia, dì
XXVIIIJ di nove
nbre
nel
CCCXX, fior
. d'oro
ciento
diciotto, i q
uali vi
pose Berna
rdo:
ebbersi del pode
re che fue di
Ghera
rdino da le Siepi.
À
nno dato p
er donam
ento i
nfino a chale
ndi ge
nnaio
lb
. XIJ a fior
. .
À
nno dato i
n so
mma lb
. CCCXXIIJ (e) s
. X a fior
.; puosi i
nna
nzi
che
deono dare i
n kal
. genaio
CCCXX ne la
faccia di sotto.
MCCCXX i
n kl
. ge
nnaio mi
deono dare i
Peruççii p
er mie
ragio
ni salde i
n q
uesto dì di sop
ra, sechondo che
saldaro
cho
n Bernardo, lb
. CCCXXIIJ (e) s
. X a fior
. .
[1321]À
nne dato la detta chonpangnia de' Peruççi, a dì
IJ di maggio
nel
CCCXXI, fior
. d'oro
L, de' q
uali si p
restaro al p
op
olo
di Santa M
aria sop
ra Porta fior
. XXXIIJ.
Anone dato la detta chonpa
ngnia de' Peruççi, a dì
XXVIIJ di
nove
nbre nel
CCCXXJ, fior
. d'oro
cie
nto, i q
uali p
restai a
s
er Façio
Ghonzi da Chastel Fiorentino;
deglimi ave
re renduti
di qui a uno mese.
Re
ndelglimi (e) puosegli
a' Peruçi.
Anche ci aveano dato p
rima fior
. d'oro
XXV, de' q
uali ebbe
mess
er Attaviano fior
. d'oro
XX, (e) gli altri mi spesi.
Anche n'aveano dato p
rima, a dì
XXV di sette
nbre nel
CCCXXJ, fior
. d'oro
XL, i q
uali si diero pa
rte p
er gli a
rnesi
de la
molgle di B
ernardo.
Anche ci diero p
er dono (e) p
er cho
npim
ento di questa
ragio
ne, a dì
VIJ di dice
nbre nel
CCCXXJ, fior
. d'oro
XVIJ (e)
s
. XL pic
., sì che sono paghato de la ragio
ne di questa
faccia sola,
(e) p
erò la
cha
ncello.
MCCCXXJ dì
XXVIIJ d'
ap
rile mi
deono dare la cho
npa
ngnia
de' Peruççi fior
. d'oro
settece
nto
cinquanta, i q
uali danari
mi
promisono di dare p
er m
esser Andrea (e) p
er mano de'
Gherardini p
er la
dota di B
ernardo, (e)
debogli dare qua
ndo
Berna
rdo s'averà
menata a chasa la
molgle.
(E) di questi
patti à
nno una iscritta di mano di m
esser
Andrea (e) mia
suggellata di nostri
suggelli.
À
nno iscritti i detti
settece
nto
cinqua
nta fior
. d'oro i Peruççi che gli mi
deono dare
a·
libro loro de la cho
npa
ngnia de la tavola, a dì tre d'ottobre
nel
CCCXXJ.
À
nnone dato i detti
Peruzzi, a dì
V d'ottobre ne·
CCCXXJ, fior
.
d'oro
L:
tolsigli p
er paghare le noççe (e) altre ispesse -.
It
. n'à
nno dato i detti Peruççi, a dì
IIIJ di dice
nbre nel
CCCXXJ, fior
. LIJ d'oro, i q
uali tolsi p
er dargli a
Gia
nchane de'
Bonaguisi p
erché
mmi
ratifichasse la ve
ndita del
Bardellone
(e) de le te
rre da
Mo
ntughi, de' q
uali danari diedi a
Gia
nchane
de'
Bonaguisi, a dì
V di dice
nbre nel
CCCXXJ, fior
. d'oro
L,
ed
elgli
ratifichò la ve
ndita de le dette te
rre (e) - volgli -
chase del
Bardellone, (e) rinu
nçiò al
patto che mess
er
Gia
nni
Buiamo
nte gli avea fatto di
re
ndelglile a
ce
rto
te
rmine
(e)
fini, (e) vendé (e) donò ongni ragione ch'
elgli
v'avesse, (e) la
molgle diede la parola; cha
rta di tutte queste
chose p
er mano di s
er Bindo
Donati, ed ebbe parola d'
acho
nciarla
a se
nno del mio savio.
Die
XXIIIJ di dice
nbre nel
CCCXXJ puosi a la cho
npangnia
de la tavola de' Peruççi fior
. d'oro
cento, i q
uali mi re
ndé
s
er Façio
Ghonçi da Castello Fiore
ntino.
[1322]Die XV di giungno nel CCCXXIJ mi diero i Peruzzi quando
chonperai la chasa dal Paçço fior. d'oro CCL.
Die XJ d'ottobre mi donaro i Peruççi per questa ragione
fior. XLVIJ, (e) sono in tutto quello che mmi deono dare i Peruççi
da la tavola, a dì XJ d'ottobre nel CCCXXIJ, fior. d'oro cinquecento
quarantacinque, (e) chosì saldai ragione cho· lo scrivano.
Mandaromi i Peruççi per lo f. che fue de· Rosselino Bacherelli
fior. d'oro XX, a dì V di febbraio nel CCCXXIJ.
[1323]
Die
XX d'
ap
rile nel
CCCXXIIJ mi ma
ndarono i Peruççi p
er
Piero di
Charoffo fior
. d'oro
XL, i q
uali diero p
er me a
Berto
tavolieri p
er chonperarne
gioe p
er la Grigia.
Anche mi diero i detti Peruççi,
die
XXVIJ d'
ap
rile a la detta
i
ndiçione, fior
. d'oro
XLV, i q
uali dierono p
er me a Cha
ntino
di m
esser Teghiaio, (e) Chantino gli mi fece iscrive
re a
Tano
Chiarissimi, (e) io òe iscritto i
nna
nzi tre ca
rte che
Tano
Chiarissimo de dare. Anche mi dierono, q
uesto medesimo
die,
fior
. d'oro trentacinque, i q
uali feci dare a
Berto tavolieri p
er
pagha
rne arnesi de la Grigia.
Anche ne dierono i sop
radetti Peruççi,
die
XXIIIJ di magio nel
CCCXXIIJ, fior
. d'oro trece
nto, i q
uali dierono p
er me a
Tingho
Pilestri (e) a Iachopo suo f
. (e) mio
genero: furono p
er la
dota
de la Grigia, (e) i
doni furono i
nn a
rnesi fior
. d'oro
C. Non à
nno
anchora
chonfesata la
dota.
Confessaro la
dota; ca
rta p
er s
er
Beni
nchasa da San Donino.
It
. mi
deono dare i detti Peruççi, a dì
X di giungno, fior
. d'oro
LXXIIIJ, i q
uali
diè loro B
ernardo: furono quelgli onde si
dovea
conperare il chavallo.
It
. mi
deono dare i detti Peruççi, a dì
XXVIIIJ di nove
nbre nel
CCCXXIIJ, fior
. d'o
ro CC: furono de la
dota; ànone dato dì
IIJ di
dice
nbre; rechò
Attaviano p
er arnesi fior
. d'or
o XXV.
Ciercha i
nnançi
quatro carte.
[1321]MCCCXXJ die XXJ di gennaio mi deono dare la chonpangnia
de' Chocchi, questo dì di sopra, fior. d'oro cento settanta
cinque, i quali mi rendé Bernardino: furono de' dr. ch'io
gli prestai per lo podere che fue di Pucco di Neri. Anogli
iscritti a· libro loro nero, a le CCCLVIIJ charte.
Anche mi deono dare la detta chonpangnia de' Chocchi, a
dì IIIJ di março, a la 'ndiçione di sopra, fior. d'oro venticinque;
portolgli loro Attaviano: furo de' dr. de la pigione di Giovanni
di messer Gherardo.
[1322]Anche mi
deono dare la detta chonpangnia de'
Chocchi,
a dì
VJ di nove
nbre nel
CCCXXIJ, fior
. d'oro
cinqua
nta;
porta'gl' io
medesimo; furono i tre
ntadue de' dr
. che ssi ebbono del
chavallo (e) i
diciotto de' dr
. del vino. Dielgli
Peruçço.
Diede
rne i sop
radetti
Chocchi fior
. d'oro
XXV, i q
uali p
restamo
sop
ra il chavallo di Spada
de' Bustich
i.
Dona
rmi i sop
radetti
Chocchi p
er questa ragio
ne fior
.
d'oro
XV (e) s
. IIIJ a fior
. e
saldarono la ragio
ne i
n kal
. genaio
nel
CCCXXIJ, sì che mostra che
mi
debbiano dare i
n soma fior
. CCXL (e) s
. IIIJ a fior
., i
n kal
.
genaio
CCCXXIJ.
Anone dato i sop
radetti
Chocchi, a dì tre di febbraio nel
CCCXXIJ, fior
. d'oro
XXV:
pagossene la vi
ngna da
Brocçi (e)
pa
nno
p
erso p
er la
Tingha.
[1323]Anche n'ànno dato i sopradetti Chocchi, a dì XVIIJ di maggio
nel CCCXXIIJ, fior. d'oro LXXV, i quali mandai a Siena per
uno chavallo: portolgli Aricho familglare di messer Attaviano.
Anche n'ànno dato i sopradetti Chocchi, a dì XXX di magio
nel CCCXXIIJ, fior. d'oro XXV, i quali si diero chon altri dr. inn
uno chasolare, il quale chonperamo da Francescho di Neri,
ond'è charta per mano di ser Giovanni di ser Benvenuto
da Sesto, (e) il detto chasolare aloghamo il detto dì a Maccio (e)
al f. .
Anche n'ànno dato i sopradetti Chocchi, a dì XVIIJ di giungno,
per portare ne l'oste, fior. d'oro XXV.
Anche ne diero a Bernardo di lulglo, tra due volte, per
paghare i beni de' rubelli, fior. XXXVJ d'oro.
Deomi dare i sopradetti Chocchi, dì IIIJ di giungno nel
CCCXXIIJ, fior. d'oro CCCXXJ, i quali s'ebono del podere da
Montughi; ànogli iscritti a· libro vermilglo, a le LXVIIJ charte
del D..
It. mi deono dare, dì IJ d'aghosto, fior. d'oro XLV, i quali paghò
per me Çato Charissimi. Volgi.
[1322]
MCCCXXJ dì
XXJ di genaio mi
deono dare Alberto (e)
Matteo
Guidi (e) ' chonpangni fior
. d'oro
nova
ntacinque, i q
uali dr
.
riebbi da B
ernardino: à
nnogli iscritti a·
libro loro, a le
XLIIIJ
charte.
Anche mi
deono dare - po
rtoli loro Bernardo - fior
. d'oro
cinque.
Saldaromi la ragio
ne i sop
radetti i
n kal
. ge
nnaio nel
CCCXXIJ (e) dona
rmi lb
. XJ a fior
., (e) Berna
rdo gli mi rechò.
[1323]Anche mi deono dare i sopradetti, a dì XXVIJ di novenbre
nel CCCXXIIJ, fior. d'oro CXX, i quali dr. deede per me Pierozzo
de' Sassetti: furono de' dr. de la dota mia.
Pagharonmi i sopradetti Alberto (e) Matteo, che ssi diero
per la dota de la molgle che fue di Bernardino, (e) però
sì l'ò chancellata.
[1321]MCCCXXJ, dì XIIJ di gennaio, mi rimase a dare Bernardino
de' dr. del podere che fue di Puccio di Neri (e) d'altri danari
che mmi dovea dare prima fior. d'oro ottantatre.
Anche mi de dare Bernardino uno fior. d'oro e uno quarto
di fior. d'oro, i· quale gli diei per avere il quarto del podere
che fue di Puccio di Neri, (e) chosì saldai ragione cho· lui (e)
chon Chapestro, (e) debbo avere la quarta parte de la rendita,
tanto che mi paghi i sopradetti ottantaquatro fior. d'oro
(e) quarto.
[1324]MCCCXXIIIJ in kl. genaio fece ragione Bernardo cho· la
chonpangnia de' Chocchi de' danari ch'ànno dato (e) ricevuto
una charta adietro; in somma deono dare lb. CCCCIIIJ (e) s.
otto a fior., (e) perciò sì ò chancellata la detta ragione ch'è
una charta adietro.
Anone dato i detti Chocchi, dì otto di gennaio a la detta indiçione,
fior. d'oro trentatré, i quali dierono a Bernardo;
prestolgli a Ugho del Pacço -.
[1322]MCCCXXIJ dì XIIJ di giungno mi deono dare la chonpangnia degli
Schali fior. d'oro dugento, i quali danari m'iscrissono per messer
Attaviano de' Brunelleschi che me ne dovea dare chon anche
che noe n'è fatta ragione, (e) i detti danari ànno iscritto che
deono dare a· libro biancho dell'assi, alle carte CCCCLXXV.
[1323]
Die
XXIIIJ di magio nel
CCCXXIIJ, mi dierono la sop
radetta
chonpangnia
degli
Schali fior
. d'oro
XV:
pagharsene cie
rti
aredi
de la Grigia.
It
. n'à
nno dati i sop
radetti
Ischali, a dì
XJ d'aghosto nel
CCCXXIIJ, fior
. d'oro
CXXIJ, i q
uali diero p
er me a Vieri
ed a
Cha
nte di m
esser Manetto
degli
Schali p
er uno chasolare che
chonp
eramo da loro; ca
rta p
er s
er Ciuccio not
aio di
Donato
de l'A
ntella.
It
. mi
deono dare gli
Schali, a dì
VIJ di febbraio, fior
. d'or
o
CLXXX; posegli p
er me
Pierozo
Sasetti: furono de la
dota.
[1324]Salda ragione in kl. gennaio nel CCCXXIIIJ, rimanghono a
dare gli Schali fior. d'oro XXV. Puosi innançi che deono dare
una charta, (e) però chancelai questa.
[1323]MCCCXXIIJ die primo d'aghosto mi dee dare Tano Chiarissimi
fior. d'oro XLV, i quali dr. mi promise per Chantino di messer
Teghiaio de' Chavalchanti: àglimi iscritti a· libro suo, a le
CXXV charte; (e) io prestai al detto Chantino i sopra detti
danari (e) paghargli per me i Peruççi, a dì XXJ d'aprile nel CCCXXIJ.
E Chantino predetto mi promise, in presençia di
Gherardino, che se il sopradetto Tano mi fallasse di non
darmi al termine i sopra detti dr., ch'elgli gli mi darebbe de'
suoi propi, (e) di ciò mi fece una scritta di sua mano (e) suggellata
di suo suggello, la quale iscritta metto in questo libro.
Ànne dato il sopradetto Tano, dì IJ d'aghosto fior. d'oro
XLV: diegli per me a la tavola de' Cocchi.
[1324]
MCCCXXIIIJ i
n kl
. genaio feci ragio
ne chon B
ernardo che
gli
Schali ci aveano dato p
er la
supultura di Papero fior
. d'or
o LVIIIJ.
It
. p
er quella di B
ernardino fior
. d'or
o XXX.
It
. p
er paghare i beni de' rubelli fior
. d'or
o LJ.
It
. p
er dare a' f
. di m
esser Alderotto fior
. d'oro
XXJ, (e) i
detti filgluoli di m
esser Alderotto cho
nfessaro che aveano fior
.
d'or
o XXV per
conpim
ento del
pagham
ento d'uno
cha
npo
di te
rra a
Verçaia, che ssi
conperò da la
molgle di
Michocço
del Chappo
ne, ond'è ca
rta p
er mano di s
er Nicholaio del
Chapone; la c
arta di q
uesta
confesagio
ne fece s
er Cante
del maestro
Bonave
ntura.
Sì ch'è salda cho· gli
Schali la ragione di q
uesti dr
. di sop
ra
(e) di q
uelgli che sono iscritti (e)
chancellati una cha
rta adietro,
(e) ongni altra ragio
ne; rima
nghono a dare gli
Schali, il detto
die di sop
ra, fior
. d'or
o XXVIJ.
[1325]MCCCXXIIIJ in kl. lulglo mi dierono i Peruçi de la ragione ch'è
iscritta adietro quatro carte fior. d'oro LVIIJ, i quali si pagharo
ne la dota de la Cella molgle che fue di Bernardino.
Anche ne scrissero per la detta dota, in kl. lulglo nel
MCCCXXV, fiorini d'oro CCCL, (e) per questi pachamenti sie mi
chonpiero di paghare interamente de la ragione ch'è adietro
quatro carte, (e) però la chancellai.
Questi dr. furono de le dote di Bernardo (e) io n'òe salda
ragione cho· lui. (E) iscritto a· libro grosso de la banbagia quello
ch'io gli debbo dare per rimanente de le sue dote, abattutene
prima le spese che ssi feceno ne le nocçe (e) negli aredi de la
molgle; ciercha a le LIJ carte.
[1320]MCCCXX die sette di lulglo prestai a ser Francescho del Tutto
fior. d'oro L; fecemi charta di settanta, ricevettela Papero
per me per mano di ser Çanobio da Lucho: fue suo mallevadore
ser Gherardo suo fratello (e) ser Iachopo f. di ser
Gherardo (e) Peroçço chongnato di ser Francescho, (e) per
essere melglo sichuro, sie mi fece una iscritta di sua mano ser
Iachopo che tenea il podere di ser Francescho ch'è posto a Barberino
per Papero (e) a lui risponderebbe de' frutti. Anchora
fece ser Francescho un'altra charta di L fior. d'oro, malevadore
messer Attaviano, però che messer Attaviano m'à promesso
a boccha ch'io faccia questa prestança (e) che ongni danno
che sse ne avesse porterebbe elgli. I detti cinquanta fior. d'oro
si levaro dagli Schali (e) furo di quelgli che rendé messer
Benuccio. La scritta di ser Iachopo è in questo libro.
Rendemi ser Francescho i detti L fior. d'oro, (e) io gli rendei
a Papero per Bernardino.
[1323]
MCCCXXIIJ die
XXV di nove
nbre giurai la
filgluola che fue di
Ghigho
Sassetti:
debbone ave
re fior
. d'oro
DCCCC i
n dr
., de'
q
uali
promise m
onna Pera di Piero
Manzuoli a m
esser Attaviano,
cho
n m
esser Simone
i
nsieme, fior
. d'oro
CCLXX d'avelgli
dati di qui a kal
. febbraio p
rosimo, (e)
fecene m
esser Simone
una iscritta di sua mano,
ed è i
n q
uesto
libro, (e) io no
n
sono tenuto di
cho
nfessare la
dota, s'io no
n n'ò i
nteram
ente
tutti i dr
., (e) chosì sono i
patti. Anche de
Peroçço (e) cie
rti
consorti fare
semilgla
nte
p
romessa a m
esser Attaviano, sì
chome à fatta mo
nna Pera (e) mess
er Simone.
Fui paghato (e)
confessai la
dota. Vero è che m
esser Attaviano
rimase ad ave
re cierti dr
. ch'io gli
dovea dare p
er lo
chavallo, i q
uali dr
. Perocço
Sasetti gli le
p
romise
ed
elgli se
ne ate
nne a lui.
[1297]
MCCLXXXXVIJ.
Del mese d'aghosto tolse mess
er Berna
rdo da la tavola di
Gia
nni
Buiamo
nti, de' danari nostri chomuni, fiorini d'oro
ciento,
i q
uali
p
restò a l'abate da
Choneo: po
rtoli Lore
nzo;
riebegli mess
er Berna
rdo (e)
po
rtolgline
ad
Osmo.
Die
XIIJ del mese di sette
nbre paghai io
Filippo a la cho
npangnia
de li
Schali p
er mess
er Bindo
Righucci da
Cholle, (e)
richolsine
quatro libri che sono iscritti qui inn u
na
cedola di
banbagia, fiorini d'oro
LXX (e) uno mezzo, i quali danari
acchattai
da Neri
Be
rra, (e)
feceli carta d'otta
nta p
er mano di
s
er Oddo, (e)
die'gli pengno questi libri
suggiellati in
n un
saccho:
dene ave
re a
due dr
. livera.
Del mese di febbraio, il
die di
Cha
rnasciale, mi
racchoma
ndò
Neri
Be
rra
tre libri di questi di sop
ra, (e) rimasegli l'uno, ch'è
una
decretali
i
nchoiata di verde,
ed è de l'abate di
Choneo,
(e) mess
er Bindo
Righucci mi ma
ndò una ca
rta, la q
uale è
i
n questo
libro, d'ottanta fior
. d'oro, (e) l'abate mi mandò a
dire p
er sua lettera ch'io rima
ndasse i libri sop
ra lui p
er
Chataluccio suo fante, (e) io chosì feci.
Del mese di maggio
rima
ndai a l'abate p
er Chataluccio le
sue
dec
retali che ma
ndò p
er esse, e
diei a Neri
Be
rra p
er
m
esser Bindo
Righucci
sei fior
. d'oro, (e) no
n n'è rimaso a
Neri neuno de' libri.
Io fui paghato
[] pagha Neri
Be
rra.
[1298]Del mese di magio nel novantoto mi mandò l'abate da Choneo
per Chataluccio suo fante quindici fiorini d'oro; disse che
gli dava per dono de' CL fior. d'oro che mi deie dare adietro due
charte per uno anno.
Die XIIIJ di novenbre mi diè l'abate da Choneo, per dono di
due anni de' CL fior. d'oro, ciò è infino a dì XXJ di marzo nel
novantanove, fior. d'oro trenta.
It. il detto die mi feci chapitano per lo detto messer l'abate
inn una carta a messer Gianni Buiamonte, dice la
carta fior. d'oro L: furono XL, e istanno a XIJ per centinaio;
paghosene Lapo di ser Rinieri Albertini, che lgli avea paghati
per messer l'abate agli Spini che gli ebero per l'abate di Valenbrosa.
E paghate queste carte, (e) fecile chancellare a ser
Oddo.
[1299]It. del mese [] nel novantanove paghamo messer Bernardo
(e) Betto de' Becchi (e) io a Bernardo Manfredi i danari
dove gli savamo mallevadori per Fredi da Picchena, (e) avemo
l'atione, (e) racchatamo i danari, (e) facemoci chapitani da messer
Gianni Buiamonti.
[1300]
MCCC del mese d'
ap
rile mi feci chapitano p
er m
esser Fone
p
er trenta fior
. d'oro,
dice la charta
XL.
Achata'gli da mess
er
Gia
nni
Buiamo
nte;
volegli m
esser Fone p
er andare a Roma
al p
erdono.
Vanuçço suo fante po
rtò i dr
. (e) chome suo p
rocur
atore
me ne fece ca
rta p
er mano di s
er Oddo d'
Altomena:
dene ave
re m
esser Gia
nni a
due dr
. lb
. .
Mandocci mess
er Fone i detti danari di sopra p
er mes
ser
l'abate da
Choneo, (e) il detto mess
er l'abate rite
nne p
er sé
i detti danari (e)
acchattone anche da m
esser Gia
nni, (e) io
mi feci chapitano (e)
Gualfredi
mallevadore; fece la cha
rta s
er
Oddo: fue a la
'nditione di sop
ra. Fece paghare m
esser
l'abate q
ueste ca
rte (e) io le feci ca
ncellare a s
er Oddo.
Di novenbre nel
CCC trassi de la to
rre Bertuccio (e) Martino
fratelli
f
. Amadore da Brozzi: paghai p
er loro
ad Alb
erto (e)
a Cholto da Singna fior
. V d'oro: ò
nne cha
rta p
er mano di s
er
Bindo da Cha
npi.
Achatta'ne da Parigi tre fior
. d'oro; rende
mmi
Martino,
die
VJ di dice
nb
re, uno fior
. d'oro.
It
. mi
diè Mo
nte p
er Ma
rtino s
. XVIIJ.
[1302-1306]Die XIJ di dicenbre nel CCCIJ pagha' a Parigi questi tre fior.
d'oro (e) di merito bene uno, (e) Bertuccio non ne paghari di
questi danaio.
It. m'avea dato Martino, dì XXIJ di lulglo, sechondo che dice
una sua iscritta, in tutto chontando ongni danaio ch'è iscritto
qui di sopra, in somma fior. d'oro due (e) s. XXIIJ (e) diemi
quando fui a Brozi, a dì XVIIJ d'ottobre nel CCCVJ, s. XVIJ, sì che
m'à dato due fior. d'oro (e) s. XL p..
[1301]
MCCC i
n kl
. ottobre mi diedero la chonpangnia de' Pa
zzi
fior
. d'oro
LXJ, de' q
uali prestai a mess
er Bernardo fior
. d'oro
XXVIIIJ, i quali paghai p
er lui al
Velglia de'
Ghalluççi p
er lo
debito di mess
er Teghia, ove mess
er Ber
na
rdo era
mallevado
re
cho
n Guiduccio de'
Lanb
erti.
It
. ne
diei a
Lapo Pollina da
Brozi fior
. d'oro
XX, i q
uali danari
gli
dovea dare p
er chonpime
nto di
pagham
ento de la
cholonbaia
dal
Ghalluzo (e) de la
cella di Fire
nze (e) d'ongni altra
ragio
ne che avesse avuta cho· mecho propio, senza il chomune
di noi fratelli, i
nfino a questo
die di sop
ra.
Riebi i
XXVIIIJ fior
. d'oro da' fanciulli d'una ragio
ne che saldai
cho· mes
ser Betto,
die
X di febbraio nel
CCCJ.
[1305]Die XVIJ di giungno nel MCCCV.
Monte olim Milglorelli da Brozzi ci de dare fiorini d'oro
ventiquatro, i quali dr. furono i XX fiorini di ragioni comuni
vecchie (e) i quatro gli presta' io per una somiera; di questi
danari è charta per mano di ser Lapo Benvenuti d'Artimino,
non conpiuta.
Anche mi dee dare Monte a me propio, i quali furono del
fitto ch'elgli richolse per me, lb. otto (e) s. XIJ.
Vendé Monte a monna Lapa (e) a' filgliuoli uno chanpo di
terra che de essere istaiora VJ (e) panora VJ per prezo di lb. C
(e) chontovi questi danari, sì che gli de paghare ella, (e) fece la
charta ser Chancellieri d'Artimino.
Anche ebbe Monte per questa terra lb. XVIIIJ.
[1308]Del mese di genaio nel CCCVIIJ feci ragione chon Monte Milglorelli
da Broççi ch'elgli mi dovea dare, di danari prestati (e)
di fitto che avea richolto per me, in somma fiorini d'oro diciotto
(e) s. XVJ di picioli, per gli quali danari mi fece charta
del suo luogo cho· le chase da Broççi, per mano di ser Bernardo
da Singna (e) alogha'glile per istaia XIJ di grano
l'anno.
[1311]Dì
X di magio nel
CCCX feci ragio
ne cho
n Mo
nte:
da
mmi
di queste
XIJ istaia di g
rano p
er l'
a
nno pasato lb
. V, sì che
rimane a dare fior
. XVIIJ e lb
. V (e) s
. XVJ.
Diedemi Mo
nte queste
cinque lb
. di sop
ra, (e) de la richolta
de lo
schafiglo del grano di questo altro
a
nno, ciò è del
CCCX,
sì
cho
nto che
nne de dare lb
. X. Anche gli p
restai p
er ma
nichare
uno fior
. d'oro (e) s
. XXV.
It
. de dare d'uno
ischafiglo di g
rano, p
er l'
a
nno del
CCCXJ,
lb
. X: diedene p
er me a Va
nni
Donini uno fior
. d'oro (e) a
Cione Pollina lb
. quatro.
Diedemi mo
nna
Lapa p
er le rede di Monte i
n so
mma,
tra
due volte, fior
. d'oro
XXIIJ. Rimasem
i a dare più d'uno fiorino
d'oro di quest
a ragio
ne.
[1300-1301]Francescho Ardinghelli e ' compangni deono dare a messer
Filippo di messer Chavalchante Bernardi di Chavalchanti secento
venticinque fiorini d'oro in kalendi di novenbre anno mille
trecento: levammogli da una ragone chomune di lui e di frategli,
da un altro quaderno.
E de avere XLVJ fiorini d'oro e s. XVIJ ad oro per dono, insino
in kl. novenbre anno treciento uno.
Demo al detto DCLXXJ fiorini d'oro e s. XVIJ ad oro, in kl. novenbre
anno treciento uno: ponemmo innanzi quatro charte.
[1310]Rinieri Ardinghelli e ' compangni deono dare a messer Filippo
di messer Cante Bernardi de' Cavalcanti fior. d'oro CXXIIJ s.
VIIIJ d. X a fior. in k. novembre trecento: levammo d'una
ragione comune con fratelli, d'uno loro quadernucio comune.
E deono dare al detto messer Filippo fior. d'oro CV dì XVJ
di marzo trecento, i quali ebono per lui dad Arighetto (e)
Tano di Lipo Arrighetti, e i deti li pagavano per Corsino Amidei,
per uno podere che comperò da lui in Arcetri.
E de avere fior. d'oro XX meno s. V a fior. per donamento
infino a die IIIJ di gienaio trecentuno.
Somma fior. d'oro dugiento cinquantatre s. quattro d. diece
a fior., dì IIIJ di gienaio anno trecentuno.
Ànne dato fior. d'oro CCLIIJ s. IIIJ d. X a ffior. dì IIIJ di gienaio,
a termine: ponemmo che de dare inanzzi tre pergamene.
[1315]
MCCCXV dì
X di maggio chonperai da Vanuccio da
Terençano
uno podere cho· chase (e) vingne, posto al detto
Tere
nçano, onde
fue cha
rta p
er mano di s
er Rottoro da
Cholle;
doveami chostare
lb
. CCCCL:
pagha'ne, tra i
nn
ispese (e) ch'io gli
diei, nel torno
di
CCVJ lb
.. Gli altri no
n gli
diei, p
erch'
elgli
nol mi
sodava (e)
fecelmi piatire cho·
Maso de'
Ghera
rdini (e) istare sodo, (e) di
questi dr
. rimasi a dare a
Mi
nghoçço da
Picchena, di
XXV lb
.
ch'io gli
promisi p
er Vanuccio, lb
. quattro:
pagha'le (e) feci
dire la charta di questo podere i
n Minghoçço da
Pichena, (e) ò
la cha
rta cho
npiuta, (e) ò le cha
rte di
Maso (e) la sente
ntia
che ne fue
data.
Paghai
Mi
nghoçço (e) Vanuccio i
nteram
ente: paghò mess
er
Attaviano p
er me.
[1316]It. chonperai al detto Terençano da Ceccho di Neri Chardini
certa parte di chasa che si tiene cho· l'altra mia (e) certi
peççi di terra (e) vingna, ond'è charta per mano di ser
Neri di ser Sasso, (e) fue fatta nel CCCVJ, di magio. Feci dire la
carta in messer Framo da Picchena; chostò lb. CXXV. Alogha'la
a fitto a Benino f. di Giotto per uno moggio di grano (e)
per s. XL l'anno; charta per lo detto ser Neri, (e) non ò le
charte chonpiute.
It. chonperai al detto Terenzano da Rugieri da Scharna uno
peçço di terra chon boscho (e) vingna: de essere X istaiora,
ed è nel tenitoro di Poggiboniçi a lato a la strada (e) altri
confini che si chontenghono ne la charta, fatta per mano
di ser Baldo di Tura Rufi da Cholle, inbreviata dì XXIJ d'ottobre
nel CCCXVJ; ricevette per me la carta Angnolo di messer
Ischolaio: chostò lb. XXXIJ (e) s. X, sença la ghabella.
[1319]
Die
XX di febbraio nel
CCCXVIIIJ ve
nne Vanuccio da
Terençano
(e) Petro di
Dese a me a Fire
nze (e) facemo ragio
ne d'ongni
danaio ch'io avesse paghato nel pode
re ch'è iscritto di lato e il
pegioramento del pode
re (e) quello che paghai ne'
debiti. Rechamo
i
n so
mma ch'io dovesse anchora paghare, tra ne'
debbiti
(e) dare a la
molgle, i
n so
mma lb
. CL, (e) chosì ma
ndai a dire
a mess
er Attaviano a
Cholle che facesse paghare p
er me.
Dissemi mess
er Attaviano che
nne avea paghato a Petro di
Dese, che
desse ne'
debiti di Vanuccio, fior
. d'oro
XXV, (e) disse
che la
molgle di
Vanucio avea
data la parola a la ve
ndita, (e)
che
Maso (e)
Noldo de'
Ghera
rdini aveano
rinu
nciato (e) fatto
fine d'ongni ragio
ne ch'avessono i
n su il detto pode
re.
[1320]Dì XV di lulglo nel CCCXX mi disse a Cholle messer Attaviano
che avea dato a Petro di Dese il chonpimento infino in CL
lb. perché paghasse Vanuccio (e) ' suoi debitori, sì che Vanucio
è da me interamente paghato, (e) ser Neri di ser Sasso àe
tutte le ragioni del detto podere (e) il bando che se ne mise.
[1301]Taldo (e) Bartolo f. che furo di messer Maffeo Tedaldi
deono dare, in k. di magio ano deto del trecientuno, a
meser Filippo f. che fue di meser Chavalchante Bernardi de'
Chavalchanti fiorini d'oro dugiento trentanove, i quali danari porta'
io Bartolo soprascrito, ed ebiene soldi dicienove (e) danari
undici di fiorini d'oro, (e) questa iscritta (è) fatta di mia mano,
Bartolo soprascritto, e questi d. furo d. ke riebe da Taldo (e) da
Chanbino Tedaldi (e) da' konpagni.
[1302-1304]Diedemi Bartolo di messer Maffeo, del mese di marzo, fior.
d'oro VJ: rechò Farsetto.
It. mi diede Finiguerra, die VIJ maggio nel CCCIJ, fiorini d'oro
XXXV, de' quali paghai ne la libra fior. d'oro XXVIJ meno s. IIIJ.
Ane dato Taldo (e) Bartolo medesimi, a dì nove di magio
anni trecento quatro, dugiento fior. d'oro, i quali ci diede per
loro Maffeo Tedaldi, che li diede per noi agli Schali questo die.
[1304]
MCCCIIIJ in mezzo febbraio saldò
Nerone di Chatalano
Chosa
mie
ragioni ch'io avea cho· la conpa
ngnia de li
Schali (e) i
n
so
mma mi ma
ndò dice
ndo a
Chalerotto ch'
elgli avea salda la
ragio
ne (e) ch'io
dovea ave
re da li
Schali, a dì
VJ d'
ap
rile
ne'
MCCCV, lb
DCXXX (e) s
. VJ a fiorini. Vero è che a me pa
rve
essere
i
nghanato.
[1305-1310]Mandomi Lapo Ghini per Chiarino, dì XIIIJ di giungno nel
CCCV, fior. d'oro XL, i quali portai ad Ascesi.
Mandomi a dire Nerone di Chatalano che Lapo Ghini avea
salda questa mia ragione (e) disse ch'io dovea dare, per una
ispesa che ssi fece per lo romore da seçço, lb. VIJ (e) s. V a fiorini,
di ch'io mi dò grande meravilgla che tanti fossero; (e) mandomi
a dire che io rimanea ad avere, in kal. gennaio anni
CCCV, fiorini d'oro quatrocento quatro, (e) chosì iera iscritta a·
libro degli Schali. In kal. gennaio nel CCCVIIIJ, mi rimasero a
dare gli Schali lb. CCLXIIIJ (e) s. IJ a fior.; poi diedi loro, dì XIJ
di dicenbre nel CCCVIIIJ, fior. d'oro L, i quali dr. m'ànno tutti
renduti per fare le chase (e) per altre ispese, sì chome divisa
i· loro libro, sì che non mi deono dare più danaio; fatta questa
ragione sabato dì XJ di lulglo nel CCCX.
[1301]Rinieri Ardinghelli e ' compangni deono dare fior. d'oro dugiento
cinquanta tre s. quatro d. diece a ffior.: levammo ove dovea
dare di qua tre pergamene per sua ragione salda: termine
die IIIJ di giennaio trecentuno.
I detti d. deono dare a messer Filippo di messer Cavalcante
de' Cavalcanti, e questa scritta scrisse Lapo Ardinghelli.
[1302]E de dare fior. d'oro XXJ (e) s. XIIIJ d. VJ a fior. per pro
d'uno anno, die IIIJ di gienaio anno trecentodue.
Ànne dato i detti fior. d'oro CCLXXIIIJ e s. XVIIIJ d. IIIJ a fior.,
dì IIIJ di gienaio anno trecento due: ponemmo che deono dare
inanzi tre pergamene.
[1302]
MCCCIJ di magio overo d'
ap
rile mi
prestò
Niccholaio delgli
Ardi
nghelli fior
. d'oro
ventisei, de' quali gli rendei, dì
XIIJ di
magio, fiorini d'oro
sedeci, i q
uali paghò p
er me il
familgliare
di mess
er Betto
Brunelleschi.
Rende'gli meritati.
[1301]Messer Tommaso (e) messer Vanni de' Mozi e ' compangni
deono dare fiorini treciento d'oro dì V magio anno trecientouno
a messer Filippo fi. che fue di messer Chante de' Chavalcanti,
i quali ricievettero per lui da messer Gianni Buiamonte e da'
compangni.
[1303]Ae dato messer Tommaso (e) messer Vanni Mozi al
detto messer Filippo de' Cavalcanti ciento fior. d'oro dì tre di
marzo anno trecientotre: ebbene ciento fior. d'oro in sua
mano; disse ke gli dava per lo podere ke komperò a Kastelvekio.
Anche mi diero i sindachi de' Moççi due paghe de' detti
danari di sopra, sì chome davano agli altri debitori, onde è
charta per mano di ser Cello da l'Ancisa, i quali danari ispesi
chon altri in rifare le nostre chase.
[1301]Franciescho Ardinghelli e ' compangni deono dare a messer
Filippo di messer Chante Bernardi de' Chavalchanti DCLXXJ fiorini
d'oro e s. XVIJ ad oro in kl. novenbre anno treciento uno: levammo
di qua IIIJ charte.
[1302]E
deo
no dare
L fiorini d'oro e s
. IIJ ad oro p
er guadangnio
insino in kl
. novenbre
a
nno treciento
due.
So
mma DCCXXIJ fiorini d'oro dì in kl
. novenbre treciento
due.
Diedene il detto Franciescho e ' compangni
DCCXXIJ fiorini
d'oro dì in kl
. novenbre
a
nno mille treciento
due; po
nemmo
che
debiano dare una charta i
nnanzi.
Franciescho
Ardinghelli e ' chompangni
deono dare a mess
er
Filippo di mess
er Chante Bernardi de'
Chavalchanti
DCCXXIJ fiorini
d'oro dì in kl
. novenbre
a
nno treciento
due: leva
mmo
gli
doveano dare una charta adietro.
[1303]E deono dare LIIJ fiorini d'oro e s. XIIIJ d'oro per guadangnio
insino a dì XXJ giennaio anno treciento tre.
Diede il detto Franciesco e ' compagni al detto messer Filippo
XXX fiorini d'oro dì IIJ d'aprile anno mille treciento
tre: ebegli contanti quando andoe ne l'oste del marchese.
Diedene il detto Franciescho e ' compagni al detto messer Filippo
LX fiorini d'oro dì VJ di luglio anno detto: ebegli contanti,
disse che nne conperava uno chavallo da Maruccio de'
Chavalchanti.
Diedene il detto Franciescho e ' conpagni al detto messer
Filippo DCLXXV fiorini d'oro e s. XIIIJ d'oro dì XXJ di giennaio treciento
tre: ponemmo che gli dobiamo dare quie innanzi.
Franciescho Ardinghelli e ' compangni deono dare a messer
Filippo di messer Chante Bernardi de' Chavalchanti DCLXXXV fiorini
d'oro e s. XIIIJ d'oro dì XXJ di giennaio anno treciento tre:
levammo ove gli doveano dare quie da lato.
Diedene Franciescho e ' compangni CLXXXXIJ fiorini d'oro e s. V
a ffiorini dì XIJ di marzo anno treciento tre: dieglele per noi
messer Foglia Amieri e ' compangni.
Diedene Franciesco medesimo CXLVJ fiorini d'oro e s. VJ a ffiorini
dì in kl. marzo anno detto: diegliele per noi Lanbertescho
Lanberti e ' compangni, e 'l detto Lanbertescho e ' compangni
gli diè per me messer Filippo a Nerone f. di Chatalano Chosa.
Anche mi dierono in due partite fior. d'oro XXXIIJ: somma
che deono dare fior. d'oro CCCXIIIJ.
[1317]
Die
XIJ di lulglo nel
CCCXVIJ mi
dede
Istoldo
Ardinghelli (e) '
cho
npangni fior
. d'oro
CCL, i q
uali diero p
er me
agli
Schali,
(e) p
er questi da
nar
i feci loro fine generale (e) lasciai loro
p
er essere paghato fior
. d'oro
LXIIIJ; fece la charta de la fine
s
er Nello cho
npangno
degli
Schali, (e) p
erò
cha
ncello questa
ragio
ne.
[1302]Rinieri Ardinghelli (e) ' conpangni deono dare a messer Filippo
de' Chavalchanti fior. d'oro dugiento setantaquatro e s. dicienove
d. quatro a fior. dì un di gienaio anno treciento due:
levammo ove doveano dare tre pergamene in qua per sua
ragione salda; (e) questa scritta iscrisse Soldanieri Ardinghelli
di sua mano questo die.
Ànnone dato 'l detto Rinieri (e) ' compangni al detto
messer Filippo fior. d'oro cento meno s. dodici d. otto a fior.
die IIIJ di gienaio trecentodue per lb. cento quaranta quattro
s. sette d. quattro a ffior. che i detti Rinieri e ' compangni
gli diedero in piue partite per libre (e) per altre cose; (e)
questa scritta scrisse Lapo Ardinghelli di sua mano, sì come
apare per lo libro loro.
Diedemi Andrea Guidi d'aprile (e) di marzo, i quali paghò
per me ne la terra che ssi chonperò a Brozzi dal nipote di
messer Ridolfo Guidalotti: chostò in somma, senza la ghabella,
fior. d'oro XLVIIJ (e) s. XXXVIIJ pic..
It. mi diè, che ssi mandaro a Chastilglione Aritini, fior. d'oro XXVIIJ.
It. diede per me ad Alderotto de' Bustichi die IIIJ di maggio,
de' quali chonperò uno chavallo, fiorini d'oro cinquanta.
It. mi diede Andrea Guidi di dicenbre, quando si valichò l'alpe,
fiorini d'oro trenta, (e) poi saldai cho· lui ragione, ed è iscritto
ne· libro vecchio chomune. Fumo paghati di questa ragione.
Disse madonna Lapa che volea che la chonpera di questa
terra di sopra fosse per li fanciulli (e) renderebbemi i sopradetti
danari.
[1303-1306]Dì
quatro di ma
rzo nel trecento tre mi re
ndé mo
nna
Lapa
tra
due volte, di questi dr
. de la te
rra, fior
. d'or
o venti.
It
. me ne
diè a Brozzi, di giu
ngno nel
CCCV, fior
. d'oro
diciotto.
It
. mi ma
ndò p
er Chiarino a
Chalerotto, d'
aprile nel
CCCVJ,
fior
. d'oro
sei.
[1302]Prestai ad Alderotto f. che fu di messer Charfa de' Bustichi,
dì quatro di maggio, fiorini d'oro cinquanta, i quali gli diè
per me Andrea Guidi: chonperonne uno chavallo, (e) di questi
danari non mi fece carta. Dissemi Alderotto che me ne fece
carta per mano di ser Cione da Chanpi: puosila innançi
due carte.
It. prestai ad Alderotto, die XIIIJ di magio, fior. d'oro diece,
i quali paghò per me il chonpangno di Tura, che furono del
grano ch'io vendei loro da Chastello Vechio. (E) prima m'avea
dato Tura, del detto grano, fiorini d'oro sette (e) lb. diece di
pic. . Riebi X fior. .
[1303]MCCCIIJ dì XXJ di gennaio.
Francescho Ardinghelli (e) Lapo (e) ' chonpangni mi fecero
una atione, a ciò ch'io fosse melglo sichuro de' miei danari
che mi deono dare sopra i filgluoli di Choppo Artinigi (e) sopra
le rede di messer Angnulino de' Malgli, di fior. d'oro DCLXXXV;
feci ricevere l'atione a Gianuçço Pieri de· popolo (Sante)
Maria Magiore: fece questa carta de l'atione, questo dì, ser
Bindo di ser Cione da Canpi, (e) serbba la charta del debito
(e) l'atione il detto ser Bindo, (e) non di meno la scritta de'
dr. istà ferma. Vero è che questo dì promisi loro di fare rendere
questa carta (e) atione quando e' mi dessero i miei dr., (e)
altrementi non gli mi deono dare s'io noe la rendo loro, (e)
di ciò ànno charta fatta questo dì per mano di ser Fede notaio
di Pittieri.
Feci rendere loro la detta açione, e ànnomi paghato.
[1307]
Die
V di genaio nel
CCCVIJ mi
diè
Lapo
Ghini chonpa
ngno
de li
Schali fiorini d'oro
cento, i q
uali diede p
er me a
Chonte
di mess
er Guido de'
Freschobaldi, (e) io pongho qui di sotto
che
Cho
nte
debbia dare.
P
agato.
Chonte di mess
er Guido
Freschobaldi mi
dee dare,
dì
V di ge
nnaio nel
CCCVIJ, fiorini d'oro
cento, i q
uali gli p
restai
p
er te
rra che disse che avea chonperata a
Ronçano; i
detti dr
. paghò
Lapo
Ghini, sì chome è iscritto di sop
ra. Poi,
a dì
XX di ge
nnaio nel
CCCVIJ, mi fece
Chonte cha
rta d'uno de'
suoi poderi da Le
ngnaia, che disse ch'era istaiora
XXXIIJ, p
er
pregio di
cento fiorini d'oro; fece la charta questo dì s
er Rinuccio
Sapiti notaio che sta da la piaçça de'
Freschobaldi.
Rende
mmi
Chonte i detti dr
. di sop
ra, (e)
presta'gli chon
a
nche a l'abate di San Salvi che mi de dare fiorini d'oro
CC.
[1302]Messer Gianni Buiamonte (e) Francescho di ser Chaccia
Bonciani e ' conpangni debbono dare fior. d'oro cinqueciento
ottantadue in ka. giennaio anno trecientodue, sì cchom'apare
per iscritta al libro loro alle cinquecento novanta carte, e questa
iscritta fecie Adimari Bonacchorsi iscrivano della detta conpagnia.
Avemo da' sindachi de' creditori di messer Gianni, di questi
danari di sopra, s. X per livera, i quali dr. chon anche si
diero ne la chonpera del Bardellone.
[1313]It. diero per me i filgluoli di ser Chaccia Bonciani a Spina
fiorini d'oro CV, i quali si puosero per me a la chonpangnia
degli Schali dì VJ d'aghosto nel CCCXIIJ.
It. ne diero a Spina fior. LXXV (e) Ispina gli diede a Marcho
de l'Asino per una maleveria dov'erano tenute le rede di messer
Bernardo, (e) in questi danari si chontarono i C fior.
d'oro che messer Betto mi fece donare a la chonpangnia di
messer Gianni, sì ch'io resto ad avere da la detta chonpangnia
fior. d'oro CCVIJ in kal. lulglo nel CCCXIIJ. Mandomi a dire
Ispina che noe avea dati a Marcho i detti LXXV fior. d'oro.
[1305]Ebbi di questi danari di sop
ra da m
esser Gia
nni (e) da' chonpangni,
dì
[] di giu
ngno nel
MCCCV, fiorini d'oro
XXV, i quali
portai
ad Ascesi:
rechoglimi
Betto Becchi a
Chalerotto.
[1307]Alderotto f. che fue di messer Charfa de' Bustichi mi dee
dare, in kl. gennaio anno CCCVIJ, per saldamento de' danari
che sono iscritti due carte adietro, fatta la ragione per Andrea
Guidi, fiorini d'oro settantasette (e) uno meçço: ènne carta
per ser Bindo da Canpi.
Ànne dato fiorini d'oro sette (e) meço, de' quali danari mi
mandò a Chalerotto panno romangnolo (e) due foderi.
Anche n'à dato, dì XVIJ di gennaio nel CCCVIJ, i quali dr.
si diero a Bettino d'Albiço, fior. d'oro tredici.
It. ne diede per me a Cione, per pano sottile, uno fiorino d'oro.
[1308]Anche mi de dare il detto Alderotto, a dì XX di novenbre nel
CCCVIIJ, fiorini d'oro trenta, i quali gli diero per me gli Schali:
disse Alderotto che nne richolglea il podere che fue di ser Morando
da Singna.
Die XXIJ di novenbre a la 'nditione di sopra, mi fece promettere
ed iscrivere Alderotto la sua pigione che gli de dare
Dante Rinaldi, che sono lb. XLV a fiorini, in kl. settenbre.
[1309]Die XXIIIJ d'ottobre nel CCCVIIIJ mi diede Dante Rinaldi per
questa iscrita che mi fece per Alderotto fiorini d'oro XXV (e)
s. XX (e) d. VIIJ.
Fatta ragione chon Alderotto ch'io gli prestai sopra questi
fior. d'oro XLJ, sì ch'elgli mi rimase a dare, in kal. gennaio nel
CCCX, fior. d'oro CXJ, de' quali danari fece carta a Bindo d'uno
peçço di terra posta a Verçaia, donde promise i· lavoratore
di dare ongni anno lb. XXIIIJ; charta de la terra (e) de la loghagione
per ser Bindo da Chanpi, (e) per paghare meno ghabella
non disse la charta de la vendita tanto quanto dovea
dare Alderotto prima. Ciercha tre carte innançi (e) troverai
quello ch'io n'òe avuto.
[1307]Tutto
Gherardi (e)
Dino di mo
nna Rosa da San Chasciano
mi
deono dare, a dì
XIIJ di febbraio nel
CCCVIJ, fiorini d'oro
XVJ,
i q
uali dr
. diede loro p
er me
Gia
nnuzo; furono di q
uelgli
del g
rano, (e) i detti dr
. dissero che voleano p
er mo
nna
Labe
molgle che fue d'
Aççino, (e) la detta mo
nna
Labe ne fece cha
rta
a
Gianuçço (e) questi vi furono
mallevadori; fece la ca
rta
s
er Fra
ncescho del Tutto (e)
rendella chonpiuta. Fune paghato
(e)
cha
ncellossi la charta.
Tieri Dati da Ripole fornacciaio mi de dare, a d
ì XXVIIIJ di
dice
nbre nel
CCCVIJ, lb
. LX, de' q
uali dr
. mi de dare del mese
d'
ap
rile, posto a
Chastellovecchio, moggia tre
nta di chalcina (e)
tre milgliaia di pianelle (e) uno
milgliaio di quadruccii, posto a
Chastellovecchio, (e)
cho
ntomi questo lavorio lb
. XLIJ (e)
diciotto
me ne rimane a dare i
n danari dal detto
die di dice
nbre a uno
a
nno; (e) se questo no
n mi
atenesse,
sie gli
debbo to
rre lb
.
CXX, onde i' ò cha
rta p
er mano di s
er Fra
ncescho del Tutto,
ed òlla cho
npiuta;
mallevadore
Dino di
do
nna Rosa.
Anche p
restai al detto
Tieri s
. XXV; po
rtò questi danari
il Tutto, che furono fior
. d'oro
XXIIJ, (e) s
. XIJ diei ne la ca
rta.
Ebbesi di questi danari lavorio, sì chome sa
Chapestro.
[1302]Mess
er Tomaso (e) mess
er Va
nni de'
Moççi (e) ' cho
npangni
deono dare a me
Filippo propio fiorini d'oro
CLIJ (e) s
. XVJ
(e) d
. V a fiorini i
n kale
ndi ottobre
a
nno
CCCJ:
iscrissogli i
n
su i·
libro loro ch'io gli dovesse avere; (e) questi danari si levaro
da una ragio
ne comune di fratelli.
Diede
rne i detti di sop
ra fiorini d'oro
C dì
X di gen
naio nel
CCCIJ, i q
uali pagharo p
er me a Giova
nni de l'Antella (e)
a'
cho
npangni p
er uno debito ove io era tenuto p
er Giudice di
Ghalura.
MCCCIJ dì
X di ge
nnaio.
Feci dare io
Filippo a Giova
nni de l'Antella (e) a' cho
npangni,
i q
uali pagharo p
er me i
Mozzi questo
die di sop
ra, fiorini
d'oro
cento, (e) i detti danari iscrissero i
n su lo loro
libro
(e)
promisermi di tenere questi dr
. p
er la pa
rte che
mmi tocchava
del debito che ssi fece p
er Giudice di
Ghalura, (e)
promisemi
Donato de l'Antella ch'io né il mio
mallevadore p
er quello
debito non avremo più brigha.
[1304]Poi, a dì XXVIJ di febbraio nel CCCIIIJ, mi mandò Giovanni
de l'Antella (e) ' chonpangni una lettera a Chalerotto, ne la
quale si chontenea il dì che ricevettono i dr. (e) che la ragione
era bene acchoncia in su i· loro libro, (e) questa lettera è in
questo quaderno; altro non n'ò a mme.
Puosi dr. a la detta chonpangnia delgli Antelesi, i quali
dr. sono di Bernardino, (e) òlgli iscritti ne· libro grosso, ne
le XLVIIJ charte. Leva'gline (e) posigli a Simone di Gianni Orlandini.
[1319]Die XXVJ di gennaio nel CCCXVIIIJ feci una maleveria a messer
Guido Ugholini ed a monna Ghilosa sua f. d'uno podere
che vendero, (e) poi il Dighusciato insieme chon messer
Guido mi promisero di traremene sença danno; carta per
mano di ser Bernardo da Singna.
[1312]MCCCXIJ del mese di giungno mi mandò Alderotto de' Bustichi
a Siena braccia XIIIJ d'uno panno sottile per una ghonnella
per portare sopra l'arme: chostoe la channa s. XIJ (e) d. VJ,
montò lb. IJ (e) s. IIJ (e) d. VJ; (e) infino a questo die non mi
avea mandato più danaio de le XXIIIJ lb. che mmi dovea dare
il suo lavoratore da Verçaia per lo fitto de la terra che Bindo
chonperò dal detto Alderotto, (e) dovea dare i detti d. del mese
di genaio ch'è passato.
Diede Alderotto a la Giovanna il chonpimento infino in
lb. XXIIIJ, sì ch'io sono paghato il fitto per uno anno (e) non
per più.
[1313]Del mese di febbraio nel CCCXIIJ vene Chapestro a Siena (e)
disse che Alderotto avea dato per lo sechondo anno fior. d'oro
otto.
[1314]Del mese di dicenbre nel
CCCXIIIJ vene
Chapestro a
Picchena
(e) disse che
Alderotto gli avea dato p
er lo te
rço
a
nno fiorini
d'oro
otto.
[1315]Die venti di febbraio nel CCCXV vene Chapestro a Colle: disse
che i· lavoratore d'Alderotto l'avea paghato per lo quarto anno
lb. XXIIIJ.
[1319]Die due di maggio nel CCCXVIIIJ feci ragione chon Charfa (e)
chon Bartolo di messer Alderotto ch'io dovea avere sopra
il podere che fue loro da Verçaia fior. d'oro CXX (e) s. VIIJ, (e)
promisomi di richolglelo di qui a chalendi aghosto, (e) se noe
l'avessono
richolto, sì mi davano piena parola ch'io lo possa vendere (e)
donare chome il mio propio (e) ch'io l'abia sengniato (e) benedetto
chon ciò ch'io n'avesse tratto, (e) di ciò mi fecero una iscritta
di loro mano, la quale è in questo libro. Di dicenbre paghai
per ghabella de la terra che ssi chonperò da la molgle di Michoçço
per Charfa uno fior. d'oro (e) s. LVI 1/2 che gli de rendere
Charfa.
Die XX d'ottobre ne' CCCXVIIIJ, prestai a Charfa ed a Bartolo,
per chonperare mattoni per la sua chasa, fior. d'oro
sei: promisemi di renderglimi per Ongnisanti prosimo.
It. n'à 'chattati Charfa da Guido Moretti fior. d'oro due.
It. prestai a Bartolo per richolglere la guarnacha fior. d'oro
uno.
It. prestai loro per paghare il sale fior. d'oro uno.
It. prestai loro quando fecero pilglare Geri lb. cinque pic. .
[1320]
Die
IIIJ di nove
nbre nel
CCCXX mi
risodò
Cha
rfa (e) Ba
rtolo
i· detto pode
re; cha
rta p
er s
er Niccholaio del Chappone, (e)
ve
ndeo la
molgle di
Michozzo del Chappone a B
ernardo uno
pezzo di te
rra che
cho
nfina cho· l'altra p
er XLV fior
. d'oro.
Se fra l'
a
nno la
rivolesse,
sie la dovemo re
nde
re,
lasciandomi
di q
uella te
rra, s'io la vorò, i
nfino al
chanto de le chase p
er
giusto p
regio, (e) se
nno, sì dovemo
aroge
re fior
. d'oro
XXV.
Afittossi a
Giuccho p
er lb
. XVIJ l'
a
nno; fece queste cha
rte il
detto s
er Niccholaio.
[1319]Die V d'ottobre ne' MCCCXVIIIJ io Filippo chonfessai la dota di
Iachopo f. che fue di messer Bernardo; fece la charta ser
Ghano Uguiccioni da San Firenze, (e) Iachopo chonfesò (e) promise
il detto die che questa dota era chonvertita in sua utalità,
(e) promise di trarecene d'ongni danno (e) brigha me (e) monna
Lapa sua madre, (e) il detto ser Ghano fece la charta.
[1313]
MCCCXIIJ die
VJ d'aghosto.
Demi dare la cho
npangnia
degli
Schali fiorini d'oro
cento
cinque,
i q
uali danari diede loro p
er me
Gianuçço Pieri da Valgla,
ed a
Gianuçço gli
diè Spina
degli Spini che lgli avea ricevuti
p
er me da' f
. di s
er Chaccia
Bonciani; (e) anche ne
diè
il detto Spina a Ma
rcho de l'Asino fior
. d'oro
LXXV p
er una
malleveria ov'era tenuto mess
er Berna
rdo.
Anche ebbe Ispina cha
rte da' detti f
. di s
er Chaccia sop
ra
le rede di mess
er Berna
rdo
degli
Scholari p
er me di
CCVIJ
fior
. d'oro, che
nne fece ricevere açione
[], sì ch'io sono paghato
del debito di mes
ser Gia
nni
Buiamo
nti. No
n si ricevette
la detta açio
ne (e) Marcho non ebbe da Spina i detti
LXXV
fior
., ançi gli à Ispina; diede Ispina i detti dr
. a' filgluoli di m
esser
Bernardo.
Anche mi
dovea dare p
rima che questa ragione la cho
npangnia
degli
Schali fior
. d'oro
XLIIJ, i q
uali vi puose p
er me
il filgluolo di Chatalano
Chosa e
Chapestro, che ssi ebbero di
g
rano.
Poi che questa iscritta fue fatta mi ma
ndò dice
ndo Ispina
ch'
elgli no
n n'avea avute le charte da' f
. di s
er Chaccia sop
ra
mess
er Berna
rdo né sop
ra p
ersona, sì che ci
debbono anchora
dare i f
. di s
er Chaccia (e) la cho
npangnia fior
. d'oro
CCVIJ.
Anche mi
deono dare la chonpangnia
degli
Schali, dì
V di nove
nbre
a la
'nditione di sop
ra, fiorini d'oro
L, i q
uali ma
ndai
da Siena:
diedegli loro p
er me
Gianuçço Pieri da Valgla; so
mma
che
mmi
deono dare i
n tutto fior
. d'oro
CLXXXXVIIJ.
Anche mi
deono dare (e)
ciercha i
nna
nzi una charta:
fu'ne
paghato.
[1292]Messer Bernardo di messer Kavalcante de avere, in meçço
febraio nel novantadue, per saldamento di sue ragioni infino
a questo die, fior. d'oro CCLX.
[1293]Saldosi questa ragione in meçço febraio nel novantatre, (e)
restò ad avere in meçço febraio medesimo fior. d'oro CCXLIJ in
meço, contando ongne danaio che n'avese auto infino a questo
die.
[1295]Anche à 'uto, sicondo che si truova per lo libro di Cieccho,
tanti danari infino a k. magio nel novantacinque che resta ad
avere in k. magio da Cieccho Micheli in tutto fiorini d'oro
CXXX, salda ongne ragione infino questo die.
[1305]MCCCV.
Demi dare Mone dal Ghalluçço mio lavoratore, per dr. vecchi
che gli prestai per una asina, lb. VIJ.
Anche mi dee dare, che gli prestai per uno bue, fior. d'oro
uno.
Rimase a dare Mone lb. quatro; gli altri paghò a messi.
Pagata. Demi dare Pangno dal Ghalluçço, che gli prestai di
febraio nel CCCIIIJ, fior. d'oro uno.
Pagata. Demi dare Monte da Broççi, che gli prestai questo
dì a Chalerotto, fior. d'oro quatro: paghò Monte; che ssi chontaro
ne la terra che chonperò monna Lapa.
Demi dare il Barberino, che ne richolsi il ghiaççerino, fior.
d'oro cinque.
[1314]A dì
XXJ del mese di genaio nel
CCCXIIIJ mi
deono dare la
chonpangnia
degli
Schali fior
. C d'oro, i q
uali vi puose p
er me
Gianuçço da Valgla: furono de' dr
. ch'ebbi de la
pace da
Cholle.
P
rima me ne
doveano dare fior
. CLXXXXVIIJ, i q
uali
CLXXXXVIIJ
fiorini
saldaro ragio
ne (e) puosono ch'io dovesse ave
re lb
. CCCVIJ
(e) s
. IJ a fiorini a dì quato
rdici d'aghosto nel
CCCXIIIJ, sì che
pare che gli
Schali mi
debbiano dare i
n so
mma lb
. quatrocento
cinqua
ntadue (e) s
. IJ a fior
.,
cho
ntando i dr
. che sono iscritti
una charta adietro.
Diederne le cho
npa
ngnia
degli
Schali p
er me a
Chapestro
fiorini d'oro
ventise' (e) s
. [], i q
uali si pagharo p
er le libre
sostenute da
Berna
rduçço, che sse ne paghò il q
uarto.
[1315]It. ne pagharo per me la chonpangnia degli Schali, a dì XXIJ
di lulglo nel CCCXV, a Frammo da Picchena fior. d'oro LXVIIJ, (e)
portò loro Frammo una carta di procuragione, (e) io prestai
questi dr. a Frammo che se ne servì per andare ne l'oste
chol prenze.
[1316]Anche mi deono dare la chonpangnia degli Schali, a dì XXJ
di magio nel CCCXVJ, fiorini d'oro cinquanta, i quali vi puose
Gianuçço (e) levolgli da Andrea Guidi, i quali chonfesò per
me chon anche per charta, donde io sono chontento.
Ànne dato la detta chonpangnia degli Schali, in chalendi
novenbre nel CCCXVJ, fior. d'oro cento, i quali diero per
me a messer Attaviano, (e) io òe posto innançi tre carte che
messer Attaviano debbia dare; (e) saldaro ragione gli Schali
che mmi rimaneano a dare, nel detto k. (e) a la detta indiçione,
fior. d'oro CCIJ, sì chome disse Bindo (e) Gianuçço.
[1317]Anche mi
deono dare la detta cho
npangnia
degli
Schali, a
dì
XIJ di lulglo nel
CCCXVIJ, fiorini d'oro
CCL, i q
uali diero p
er
me
Istoldo
Ardinghelli (e) ' chonpa
ngni, (e) io feci fine
a' detti
Ardinghelli di ciò ch'io potesse loro
doma
ndare; cha
rta p
er
mano di s
er Nello cho
npangno
degli
Schali; (e) l
asciai loro del
mio chapitale fior
. d'oro
LXIIIJ.
Diedemi la cho
npangnia
degli
Schali fior
. d'or
o LXXXXV: dierogli
p
er me a
Gieri
Gia
ndonati, (e) i' gli p
restai al detto
Geri:
è
nne ca
rta p
er s
er Barone;
dice la cha
rta i
n Berna
rdino,
(e) p
er questi dr
. te
ngho sença pigione la chasa del detto
Geri.
It
. mi
diè la detta cho
npangnia fior
. d'oro
XL, i q
uali
diei
a mo
nna Va
nna di Mo
nte (e) al filgluolo; ca
rta p
er
s
er
It
. mi
diè la detta cho
npagnia fior
. d'oro
XXV, i q
uali p
restai
a s
er Arigho da Vicho: ò
nne la cha
rta cho
npiuta.
Sono paghato da la cho
npangnia
degli
Schali di questa ragio
ne
di sop
ra, (e) p
erò la
cha
ncello.
[1308]
MCCCVIIJ dì
sei ge
nnaio.
Do
nno Michele abate di San Salvi mi
dee dare fiorini d'oro
dugento, i quali gli prestai p
er l'andata sua che fece a
chorte
di papa. I detti danari gli
diei i
n questo modo, che i
n sua
mano ne
diei ottantaci
nque, (e)
centoquindici gli ne feci dare a
l'abate da
Chonea, de' q
uali
CC fiorini d'oro io ricevetti charta
da
do
nno Iachopo monacho di Sa· Iachopo tra le Fosse sindacho
(e) prochuratore del monistero di San Salvi a potere
achattare
questi chotali dr
.; onde sono
due ca
rte che l'òe io cho
npiute,
fatte p
er mano di s
er Maffeo f
. de· Riccho da Chasciano che
sta a Sa· Iachopo tra le Fose: l'una cha
rta è del
sindachato (e)
l'altra del debito, (e) furono fatte l'una
die
VJ di ge
nnaio nel
CCCVIIJ (e) l'altra del debito dì
XXIIIJ ge
nnaio nel
CCCVIIJ.
Die
XVJ di ge
nnaio nel
CCCVIIJ.
Anche, p
er essere melglo sichuro di questi
CC fior
. d'or
o,
sie
mi fece fare l'abate charte
a' suoi lavoratori i
n questo modo,
ciò è i
np
rima mi fece cha
rta
Pilegro f
. che fue di
Feo del
p
op
olo de la
badia di San Salvi di rendermi lb
. C i
n questo
modo, ciò è la metà di qui a chale
ndi nove
nbre p
roximo (e)
l'altra metà i
n kal
. genaio p
roximo che de venire, (e) questa
cha
rta si fece dì
XVJ di ge
nnaio nel
CCCVIIJ p
er mano del sop
ra
detto s
er Maffeo. Queste
C lib
. sì ebbe l'abate, (e) io
cha
ncellai
le cha
rte chome s'io gli avesse avuti.
Die
XVJ di genn
aio nel
CCCVIIJ.
It
. mi fece fare charta, il detto
die (e) p
er mano del detto not
aio,
a
Bachuccio f
. che fue Talenti (e) a s
er Guido f
. che fue
di Iachopo del p
op
olo de la detta
badia (e) a
Lippo f
. che fue
di Iachopo del p
op
olo di (Santo)
Anbrogio di lb
. CC pic
.,
obblighandosi
chatuno i
n solido:
deboglimi dare ne' te
rmini (e) al
modo che de
Pilegro sop
rad
ec
to.
It
. mi fece fare charta a
Falcho f
. che fu di
Riccholdo del p
op
olo
di (Sante) Andrea da
Roveççano di quaranta fiorini d'oro:
debbogli avere al
te
rmine (e) al modo che al
te
rmine
Pilegro
de da
re i suoi;
fecene la cha
rta il d
ec
to s
er Maffeo:
i
nbreviossi dì
XXV di ge
nnaio nel
CCCVIIJ.
It
. m'
aloghò il detto abate, p
erch'io fosse melglo sichuro di
questi
CC fior
. d'or
o,
quatro poderi de la
badia che sono posti
a Grieve: ciò è il pode
re che tiene
Gia
ngha
Iachopi, che se
ne à ora moggia
due di g
rano; il pode
re che tiene ora
Chele,
che sse ne à lb
. XXXVIIIJ, il pode
re che tiene ora
Lapo, che se
n'à ora moggia
due (e) istaia
XVIIJ di g
rano; il podere che tiene
ora
Donato che se n'à moggia
IIJ di g
rano.
Aloghoglimi i
n
cinque richolte, (e) chomi
ncia la p
rima richolta i
n kal
. aghosto
che viene (e) poi a
quatro
a
nni, e chonfesò che di queste
cinque
richolte
elgli era i
nterame
nte paghato da me (e) che io potesse
aloghare i detti poderi i
n questo
te
rmine a chui me paresse,
(e) queste cha
rte si fecero di febbraio nel
CCCVIIJ p
er mano
del detto s
er Maffeo.
(E) io gli ò chomi
nciati a
raloghare i
n questo modo - volgi -:
ciò è il podere di
Ciangha òe
raloghato al f
. di
Cia
ngha p
er
questa richolta che viene, (e)
demene dare, posti i
n Fire
nze,
due moggia di grano, (e)
òlglile
raloghato da kal
. aghosto che
viene a
quatro
a
nni, (e)
demene dare l'
a
nno m
oggia di g
rano
due (e) some
sei di palgla, (e) di questo
fitto sì è suo
mallevadore
Tile f
. che fue di mess
er Filippo
Belfredelli, (e) di queste
chose è cha
rta p
er mano del detto s
er Maffeo.
It
. aloghai a
Cino Ugholini uno podere posto a Grieve di quelgli
di San Salvi, p
er fitto di lb
. XXXV l'
a
nno (e) una ocha; charta
p
er s
er Barone da Singna.
It
. aloghai a
Cho
ntro l'altro podere che tenea
Lapo;
dene
dare l'
a
nno moggia
due (e) istaia
XX; ond'è cha
rta p
er mano
di s
er Lippo
Boncini (e) òlla io, cho
npiuta.
It
. aloghai a
Bu
rcio l'altro pode
re che tenea
Chele:
dene
dare l'
a
nno lb
. XL (e)
C serique di panichale; ond'è charta p
er
mano di s
er
Ritroverai una scritta ch'è ne·
libro grosso che v'è su la ragio
ne
ch'io feci cho· l'abate di San Salvi.
[1312]Rimasemi a dare Tile di messer Filippo de' Belfredelgli, de
l'anno del CCCXIJ, uno mogio di grano (e) some sei di palgla, (e)
fecene paghare se' a cholui che lavorò il podere.
[1313]Del mese di dicenbre nel CCCXIIJ venne a me a Siena donno
Fedele abate di Monte Verdi da parte de l'abate nuovo da San Salvi,
i· quale à nome donno Benedetto, (e) volle vedere tutte le
ragioni d'ongni chosa ch'io avesse a fare cho· l'abate di San Salvi
(e) de' poderi (e) de' CC fior. d'oro; (e) andonne a Firenze chon
queste ragioni, ed io lo feci mio prochuratore a finire tutto ciò
ch'io potesse adomandare a l'abate (e) al monestero. Poi tornò da
Firenze il detto donno Fedele (e) rechommi una charta ch'elgli
avea ricevuta per me sopra l'abate (e) sopra il monestero di
San Salvi, la quale fece ser Feo da Chasciano, inbreviata a
dì XX di dicenbre nel CCCXIIJ, (e) òe la charta chonpiuta in
questo quaderno, (e) dice la charta fiorini d'oro LXV. (E) io ne
prestai in Siena al detto donno Fedele, che gli mi chiese
l'abate di San Salvi, fiorini d'oro diece, ed è il termine a kal.
aghosto che viene ad uno anno, sì ch'io debbo avere da l'abate
(e) dal monestero fior. d'oro LXV, (e) sonci chonpitati entro i
detti diece fior. ch'io gli prestai; (e) dissemi il detto donno
Fedele che questi dr. l'abate e 'l monestero gli mi donavano
per lo servigio ch'io avea fatto al monestero (e) che senpre
voleano essere a me oblighati. Ed io chosì gli ricevo (e) per questa
chagione ò per chancellate tutte le ragioni vecchie ch'io
avea sopra l'abate vecchio (e) sopra il monestero.
Rendemmi fior. d'oro LX, i cinque si tenne.
[1316]
MCCCXVJ i
n k
. nove
nbre overo a dì
XXJ d'ottob
re.
Mess
er Attaviano de'
Brunelleschi mi de dare, il detto
die
di sop
ra, fior
. d'oro
C, i q
uali gli diero p
er me la cho
npangnia
degli
Schali: disse che gli volea p
er dare al Testa de'
To
rnaq
uici.
Anche mi de dare mess
er Attaviano, i q
uali d
. disse che
volea p
er po
rregli a
Gianuçço (e) farebbegli iscrive
re i
n sé,
fior
. d'oro
L.
Anche de dare, i q
uali levò dal fondacho
degli
Schali p
er
p
restare a m
esser Giova
nni
Pini p
er la
cho
np
era di San
Sipolcho, no
n so qua
nti, (e)
p
romise di
ripo
rreglivi;
vorassi
vede
re al fondacho qua
nti furono. Trovai che furono, a dì
VIIJ
di lulglo nel
CCCXVIJ, fiorini d'oro
CCCJ.
Anche de dare, che
promise p
er s
er Fra
ncescho, fior
. d'oro
XIIIJ.
It
. de dare p
er l'arcip
rete fior
. d'oro
quatro.
It
. de dare, ch'ebbe di g
rano di Be
rnardino, fior
. d'oro
LXXX.
À
nne dato mess
er Attaviano, i q
uali ebbi di suo g
rano,
fior
. d'oro
XXV (e) s
. XLVJ (e) d
. VIIIJ.
It
. ne
diè p
er me nel
fitto del chomune del podere che fue di
Na
rdo da
Chastellovecchio fior
. d'oro
XIIIJ.
It
. p
er messi (e) berovieri s
. XXV.
It
. paghò p
er uno
libro che ssi cho
nperò a
Cholle p
er Chante
fior
. d'oro
XIIIJ (e) io gli altri.
It
. ne diede p
er lo
ro
nzino di Bernardino fior
. d'or
o XXXV
(e) p
er la sella fior
. d'oro tre.
[1318]Anche mi diede Gianuçço per messer Attaviano, a dì XV di
novenbre nel CCCXVIIJ, fior. d'oro XVIJ, i quali puosi questo dì
a la chonpangnia degli Antellesi per Bernardino.
[1319]
Die
XIIJ di dice
nbre nel
CCCXVIIIJ feci ragio
ne cho
n mess
er
Attaviano d'ongni
danaio che
mmi dovesse dare p
er qualunque
chagio
ne, o ch'
elgli dovesse ave
re da me i
nfino a q
uesto
dì. Saldamo ch'io era paghato i
nterame
nte, salvo che rimasi
ad ave
re da lui i danari che de dare mess
er Benuccio
Salinbeni
(e) rimasi ad ave
re de la
dota de la
Ma
rtina fior
. d'oro
nova
nta (e) s
. [], (e) p
erò
chancellai q
ueste
ragioni da lato,
(e) disse m
esser Attaviano che di q
uesti
nova
nta fior
. d'oro
che mi rimase a dare l'arcip
rete di
Cholle ne
dovea dare lui fior
.
d'oro
LV p
er rimanente de la
dota de la
Ma
rtina.
It
. prestai a mess
er Attaviano, dì
XXVJ di f
ebbraio nel
CCCXVIIIJ, fior
. d'oro sesanta, i q
uali gli po
rtò
Arigho suo fante
a
Cholle p
er cho
nperare le mulina. Venero questi dr
. da
Monpuslieri.
Die
XXV di ma
rzo a la
'ndiçio
ne di sop
ra mi diede s
er Francescho
p
er m
esser Attaviano fior
. d'oro tre
nta, i q
uali p
restai
chon a
nche i
nfino i
n C a Giova
nni di m
esser Ghera
rdo
qua
ndo fue p
reso; la ragio
ne di Giova
nni è iscritta
a·
libro g
rosso a le
CXLIIJ cha
rte.
Anche p
restai a m
esser Attaviano fior
. d'oro
XVIIIJ, i q
uali
si ma
ndaro a m
esser Ba
ndino di
Liscio p
er
cho
npera de la chasa sua da
Cholle. Volgi.
Die
XXV di febbraio nel
CCCXVIIIJ.
Diede mess
er Attaviano p
er me a Petro di
Dese da
Cholle,
p
er paghare i
debiti di Vanuccio da
Tere
nzano, fior
. d'oro
XXV,
(e) uno ne
diè a B
erna
rdo p
er ristituire.
[1320]It
. mi diede
Arigho, dì
XIJ di lulglo nel
CCCXX, p
er mess
er
Attaviano, fior
. d'oro
XV, (e) mess
er Attaviano disse che
mmi
rimanea a dare de la ragio
ne de l'altra
faccia,
cho
ntandovi tredici
fior
. d'oro che paghò p
er me ne la te
rza parte de la
cho
npera del boscho da Mo
nte Magno, i
n so
mma fior
.
d'oro
C.
It
. fecemi dare mess
er Attaviano al fondacho
degli
Schali, a
dì
IIIJ di febbraio nel
CCCXX, fior
. LXIIIJ (e) mezo d'oro: furono i
dr
. de la lett
era che to
rnò adietro da P
erogia.
Riebbesi mess
er
Attaviano i detti fior
. LXIIIJ 1/2 qua
ndo chonp
erò il chavallo
ferante
ispa
ngnuolo.
P
restò B
ernardo
ad
Arigho p
er m
esser Attaviano, qua
ndo
cho
nperò il vino a
Cholle, fior
. d'oro
XIJ.
Diedemi m
esser Attaviano, i q
uali p
restai a Bindo di
Nerone
p
er cho
nperare il chavallo, fior
. d'oro
VIIJ.
Anche mi diede
Arigho, dì
IJ d'aghosto, p
er arnesi p
er andare
ne l'oste, fior
. d'oro
X (e) grossi
L da
XXX dr
. l'uno.
Nel
CCCXX i
n meçço giu
ngno riebe mess
er Attaviano de'
dr
. da Siena fior
. d'oro
CCCC: fecegli paghare
Gianpolo al fondacho
degli
Schali, de' q
uali dr
. io n'òe avuti p
er le noççe di
B
ernardino fior
. d'oro
XXV. It
. p
er p
restare a
Boni
ncho
ntro
fior
. d'oro
X. It
. p
er p
restare al maestro Maccio fior
. d'oro
XXXIJ.
It
. p
er pagha
rne il grano del chomune fior
. d'oro
XX.
It
. p
er gli
doni de la
Ma
rtina fior
. d'oro
L.
It
. p
er p
restare a s
er Francescho del Tutto fior
. d'or
o L.
It
. p
er cho
npiere di paghare la
dota de la
Ma
rtina
diè la
cho
npangnia
degli
Schali a
Gieri e
d a
Boni
nseng
na fior
. C:
ebbene m
esser Attaviano fior
. XV;
dieglimi
Arigho.
Sono iscritti i· rimane
nte de' sop
radetti danari i
n me, (e)
salda la ragio
ne, (e)
rima
ngho ad ave
re, i
n kl
. ge
nnaio nel
CCCXX p
er q
uesta ragio
ne fior
. d'oro
CIIJ.
It
. mi
deono dare, i q
uali vi puose Berna
rdo che s'ebono del
pode
re di
Gherardino da le Siepi, a dì
XXVIIIJ di nove
nbre nel
CCCXX, fior
. d'oro
ciento.
It
. mi
deono dare la detta cho
npangnia
degli
Schali fiorini
d'oro sesantaquatro (e) meçço, i quali mi fece iscrivere mess
er
Attaviano, a dì
IIIJ di febbra
io nel
CCCXX; furono i dr
. che ssi
doveano paghare a P
erogia che tornò la lettera adietro.
Riebesi
m
esser A
ttaviano i detti
LXIIIJ fior
. (e)
1/2.
Sono paghato
dagli
Schali che diero a B
ernardo p
er gli arnesi
de la
molgle fior
. CCX tra più volte.
[1314]
MCCCXIIIJ i
n kal
. nove
nbre mi rechò il chama
rlingho da
Cholle
fior
. d'oro
quatrociento, i q
uali dr
. mi diede p
er la
pace ch'io
feci chol chomune di
Cholle (e) cho' filgluoli che furo di mess
er
Ischolaio; donde fue charta di tutte le
promessioni (e) de la
pace
p
er mano di s
er Seng
na da Pogiboniçi p
er la loro p
arte
(e) p
er mano di s
er Berto
Giraldi da
Colle p
er la nostra parte;
il q
uale s
er Berto menò mess
er Attaviano da Siena, (e) il
detto s
er Berto fece la cha
rta del mat
rimo
nio (e) de la
dota
de la
Ma
rtina, cho
nfesò la
dota d'essa,
ed Angnolo (e)
Teruccio
confessarne lb
. M, (e) lib
. C fece di
donagione, de' q
uali
danari paghò p
er me il chomune di
Cholle fior
. d'oro
CC, sì
che ebbi i
n tutto dal chomune fior
. d'oro
DC (e) rimisi (e) feci fine
io a loro (e) il chomune a me di ciò che l'uno a l'altro potesse
chiedere
o
doma
ndare p
er q
ualunq
ue chagio
ne.
Morissi
Teruccio (e) riebbi la detta
dota i
nteram
ente salvo
che m
esser Attaviano me ne rimase a dare cie
rta p
arte: sono
iscritti a la ragio
ne di m
esser Attaviano.
In meçço nove
nbre a la
'nditione di sop
ra p
restai a
Framo
da
Picchena, di questi danari di sop
ra, fior
. d'oro
cinq
uanta,
de' q
uali paghò il debito dal
sale (e) altri
debiti: no
n me ne
fece ca
rta.
Del mese di ge
nnaio a la
'nditio
ne di sopra ma
ndai a la
cho
npa
ngnia
degli
Schali di questi danari di sop
ra, p
er Gianuçço
da Valglia, fiorini d'oro
C. It
. dì
XVJ di ge
nnaio a la
'ndiçio
ne
di sop
ra vene m
esser Attaviano a
Picchena (e)
die'gli
di questi dr
. di sop
ra fior
. d'oro
CCXXXVJ,
ed
elgli disse di po
rregli
p
er me al chomune di Siena (e) cho
npiere d'altri dr
. che
mmi de dare i
nfino i
n CCL. Ma
ndomi dice
ndo m
esser
Attaviano che avea posti p
er me al chomune di Siena i detti
CCL fior
. d'oro;
riebosi da m
esser Benuccio fior
. CCCC: adietro ne
l'altra
faccia.
Die
XVIJ di ma
rzo nel
CCCXVIIIJ mi re
ndé
Framo di questa ragione
da lato dove mi
dovea dare
L fior
. d'oro, fiorini d'oro trenta:
paghomi di questa ragio
ne.
It
. p
restai a
Framo, i quali gli toccharono de la ragione de'
C
fior
. d'oro (e) p
er lo
poçço, fior
. d'oro quatordici (e) s
. XL pic
.
a dì
XV d'
ap
rile.
It
. die
XXIJ di lulglo nel
CCCXV p
restai a
Fra
mmo da
Picchena,
i q
uali danari gli diero p
er me gli
Schali, fior
. d'oro
LXVIIJ: i
detti danari tolse p
er forni
rsi p
er andare ne l'oste chol
p
rençe.
Rende
mmi
Fra
mmo di questi dr
. fior
. d'oro
due.
[1315]Fui a
Pichena (e) saldai tutte queste
ragioni cho
n m
esser
Framo (e) trovamo che mi rimanea a dare, a dì
XXIJ di lulglo nel
CCCXV, fior
. d'oro
cento.
Die
XIJ di março nel
CCCXV ve
nne mess
er Framo a· luogho
de' frat
i minori a
Cholle (e) rende
mmi solam
ente i
cento fior
.
d'oro, sença altro
pro; io gli
chonfessai p
er cha
rta fatta
pe
r mano di s
er Giova
nni di Va
nni
Ischalchi.
MCCCXV dì p
rimo d'
ap
rile.
Fra
mmo di mess
er Fone da
Picchena mi de dare fiorini d'oro
sesanta, i q
uali dr
. e'
p
restò a mo
nna
Fetta, (e) il detto
Fra
mmo
mi fece ca
rta di p
ropio d'uno
cholto posto a la Fonte, (e)
il detto
cholto
aloghai a
Ve
nturino di
Tigua
rdi p
er XLIIJ istaia
di g
rano l'
a
nno a lo
staio da
Cholle: fece queste charte s
er
Giova
nni di Va
nni
Schalchi, (e) questa tera gli
debbo re
ndere
i
nfra i
n due
a
nni qua
ndo mi
desse i detti dr
., (e) se noe la
richolglesse,
possola
ve
ndere (e) farne chome del mio da
due
a
nni i
nnançi.
[1316]It. mi de dare messer Frammo, dì XVJ di novenbre nel CCCXVJ,
fiorini d'oro diciotto, i quali paghai per lui al Chiaro fratello
di Moncino da Sangimingnano, presente ser Giovanni
Ischalchi (e) Lorenzo da Pichena, (e) diedi al detto Chiaro di
danari di messer Framo fior. d'oro XXVJ, (ed) elgli fece fine di
LJ fior. d'oro (e) lasciò le charte a ser Giovani predetto. Messer
Frammo non m'à fatto né carta né scritta di questi
diciotto fior. d'oro.
Anche mi disse messer Frammo a Picchena, quando menoe
la molgle, ch'elgli mi donava de' danari ch'io gli prestai quando
andò ne l'oste fior. d'oro sei: àlgli iscritto in sue lo suo quaderno.
[1318]Anche mi de dare m
esser Framo p
er moggia
quatro (e) istaia
XXJ di g
rano che mi ve
ndé a ragio
ne di s
. XIIIJ lo
staio, i
n
so
mma fiorini d'oro
XXIIIJ (e) s
. LIIIJ, a dì
XV d'
ap
rile nel
CCCXVIIJ.
À
nne dato mess
er Fra
mmo fior
. d'oro
LXVIIJ, sì che rimane
a dare, a dì
X d'aghosto nel
CCCXVIIJ, fior
. d'oro
XLJ (e) cie
rto
grano: ò
nne una lettera di sua mano (e) lib
. XXV (e) s
. VJ.
E
demi dare il
p
riposto
malevadore m
esser Framo fior
. XVIIJ
(e) te
rzo: furono de' dr
. che ssi pagharo a m
esser Va
nni
Paperoni.
Diede mess
er Fra
mmo a B
ernardo, qua
ndo fue a
Cholle,
fior
. d'oro venti.
Cho
np
erò m
esser Framo, de' danari che
mmi
dovea dare
vacche pechore (e)
chapre (e)
dielle p
er me a soccio a· lavoratore
di
Lore
nço che sta a
Bre
nto.
[1316]MCCCXVJ del mese di febbraio overo di marzo facemo ragione
messer Attaviano (e) io chon monna Lapa (e) chon Tavena
(e) cho· Iachopo di ciò che a me e a messer Betto fosse pervenuto
a le mani de' loro, poi che messer Bernardo morì (e)
saldai cho· loro ragione ch'io dovea dare loro fior. d'oro LXX, de'
quali diei (e) asengnai loro uno debito di LVIIJ fior. d'oro che
deono dare le rede di Nerone, (e) dodici fior. debbo dare io loro.
Anche asengnai loro, che dovessono avere da la chonpangnia
di messer Gianni, fior. d'oro CXLJ (e) da' Mozzi la pagha di
CLIJ fior. d'oro. Di tutte queste chose è una iscritta in sul nostro
quaderno chomune, fatta per mano di messer Attaviano,
(e) promiserci di fare fine generale a messer Attaviano (e) a
me tutte le volte che noi la volessimo, (e) de la ragione furono bene
contenti. Die XXJ di magio a la 'ndicione di sopra ci fece
fine Tavena (e) Iachopo per mano di ser Barone da Singna.
It. il detto die feci dare loro a Spino, de' dr. di messer Gianni,
fiorini d'oro LXXV, i quali puosono a Gianuçço Pieri da Valgla.
Diedine a monna Lapa (e) a Tavena (e) a Iachopo, tra più volte,
fior. d'oro XX (e) facemo ragione che rimanevano ad avere
da Maccho fior. d'oro L, de' quali gli dà loro l'anno fior. quatro.
[1318]Die V di febbraio nel CCCXVIIJ feci ragione chon Papero:
rimane ad avere da Maccho fior. d'oro XXV (e) gli altri XXV debbo
avere io, però che gli paghai ne la pigione di chasa (e) inn
altre ispese per Papero.
[1319]MCCCXVIIIJ del mese di marzo trassi Bernardino di Gualfredi
di manovalderia: charta per mano di ser Barone da Singna.
[1297]
Demi dare Arghome
nto lb
. quatro
[] p
er me Cholto. It
. mi
deie dare lb
. X: pagha
i p
er lui a la chamera
de· chomune.
À
nne dato Arghome
nto uno fior
. d'oro (e) s
. XXV.
MCCLXXXXVIJ del mese di nove
nbre feci una
malleve
ria a
Cha
nbio di s
er Barone a la
pace di lib
. CC, p
er la q
uale chos
a
Lando (e)
Lapo f
. del Milgliore da Brozzi mi
p
romisero di
traremene
d'ongni
da
nno:
fecene cha
rta s
er da Chapalle.
Demi dare
Lapo Pollina lb
. diece.
Demi dare s
er Ciuto
[] lb
. X (e) s
. [] Pagholi Alb
erto
tavolieri in
n una sua
condenagi
one a la chamera (e) à
nne
carta.
Ebbine, i quali gli
donamo, s
. LV.