+ Al nome di Dio, amen. Dì XXVIIII.o novenbre 1387.
A dì [***] di questo vi scrissi con lettera di missere Veri, (e) per quella vi
dissi quanto fu bisognio. Autone risposta, né altro ci à di nuovo, sì che per
questa vi dirò breve.
Dissivi che qui ero venuto (e) chome avia fatto in parte quanto avia a ffare. Di
poi fino a questo dì è seguito che quasi niente mi resta a fare, (e) penso avere
tutto fornito di qui a dì X di dicenbre, (e) alora partirò di qui per essare a
Vignione, ma bene arei charo avere auto qualche risposta da voi anzi partissi
di qui per sapere novelle di voi.
Noi siamo chome per l'altra vi dissi a fine di nostra compagnia (e) da
Vignione foste avisato de· ragionamento auto insieme. Di poi penso arete là
risposto a loro (e) ancho a me dettone qui qualche chosa. Da Vignione non ò
niente, di che ò gran maraviglia che qualche chosa di vostra intenzione non
m'ànno detto. Penso sia fatto a buon fine (e) senza inghanno.
A Siena ò scritto per modo che se i f. 60 non son rimessi, che subito saranno, (e)
chome per l'altra vi dissi, chome sarò a Vignione, darò ordine al resto, sì che a
1/1 gienaio o prima sarete paghato (e) senza fallo. Avetemene asai servito e
non è il primo bene che fatto m'avete, sì che per Dio non vi sia grave l'aspetto
fino alora.
Qui m'à parlato Basciano asai volte d'un suo conto à chol conto di Pisa, (e)
dice che a Pisa avia pezze XVI di suoi panni bresciani, e quali furo mandati a
Napoli buon tempo fa (e) là son venduti, (e) d'altra parte pezze VI di panni fini di
Chomo, (e) questi erano in Pisa. Di questi à scritto loro che ne facessero fine per
lo corso, (e) mai nol fecero né sa che ne sia. De' venduti a Napoli dice non sa
che fatto si sia de· ritratto. (E) d'altra parte aviano in Pisa pezze di bordi; simile
non sa che se ne sia, ed à gran maraviglia di questo. Esso avia intenzione ed à
di scrivarvi; e non potendo al presente, m'à detto ch'io ve ne scriva, (e) dice avere
gran bisognio de' denari per paghare questa posesione che ora à comperata
che f. 6000 chosta. (E) pertanto io vi pregho che lui faciate avisare quanto è
seguito di queste sue chose; (e) se i denari ne son tratti, che esso abia da voi
chome sta. De! fatelo fare, sì che non s'abia a lagniare, ché di lui abiamo bisognio
ed è huomo da servire.
E sare' buono per none invechiare in erore che dello erore avete con lui di f.
250 per mezzo di Giovanni de Richo, se fare si potesse, se ne vedesse un fine.
Esso l'are' forte charo e sare' buon fatto. Anche, se fare si può, vi pregho ne siate a
un fine. Esso me n'à forte preghato.
Se fra gli altri beni che fatti m'avete mi poteste fare il servigio che per l'altra
vi dissi, vi sare' sempre obrighato, (e) chosì so' con questo (e) senza. Io dicho
che, chome voi sapete, Matheo d'Antonio à f. 300 rifatti delle robbe d'Amerighone
(e) mie, (e) sapete i· largho parlare fecie a voi (e) a me di fare ch'io sare' paghato,
(e) poi niente fe', che f. C mi prestasse di detti denari, che a me faranno bisognio
per mettare in compagnia, promettendoli voi che quando gli
converrà paghare detti denari, voi li siate tenuto rendare e io a voi m'obrigharò
per quello modo vorete, sì che di me siate ben sichuro. Or voi sapete quello a me
fa bisognio (e) a voi non chale dire troppe parole. Sarà a me infra gli altri da non
dimentichare mai. Se abile v'è, servitemene; (e) se non, sia per non detto.
Altrimenti mi converrà richiedarvi di f. C per un pocho, fino abia risolvuoto mio
fratello alchuna nostra bisognia. Tanto bene m'avete fatto che ancho, se vi piace,
mi farete questo. Con voi fo a fidanza per la libertà ò trovata in voi.
E fatti ò a ffare con le rede di Nofri vi racomando, ché quanto mai n'arò, terrò
che per voi sia. Per Dio, quando abile v'è, operate per me chome per
vostra creatura, ché per tale mi tengho.
Alesandro Paradisi fia aportatore di questa, a chui per amore di voi à fatto
Basciano honore (e) a lui s'è forte proferto chome vostro chompagnio. Esso ve ne
farà relazione.
Né altro vi dicho per questa. Cristo vi guardi!
El vostro Andrea per voi in Milano.
[indirizzo:] Francescho di Marcho in Prato, propio.
(segno della compagnia Datini)
[mano non identificata; data di ricevimento:] 1387, da Milano, a dì XV di dicenbre.