L'ultima ti scrisi per
t'ò iscritto, nè da tte non ò auto lettera. Solo ti fo questa perché sappi
novelle di me, e per mandarti una
fare chostì: fate quel che voi potete. Richordoti che questa gente vane
ardendo ciò che truovano, e pertanto io loderei che dal
levasse ongni
d'ardere; e richordivi di quella
mangiare alle
che sse l'
facci isghonbrare, però che qua n'ànno rotte assai dove n'ànno trovate
ogni
se questa gente si distende in chostà ò paura n'arete
dì a
perché noi non diamo a
bisogno, ci lasciasse: fatene
che ssi faccia rendere que'
puògli mettere nella
le
istare, acciò ch'elleno non piglino niuno chattivo fiato e non si guastino.
E in chaso dia ischusa niuna che no gli volesse dare, dì a
se ne vada al
intorno a cciò gli dì quel che tti pare, e fa tuo potere che lle chose s'abino.
E fa che ttu mandi per l'
mi dèe dare, e sarà forza ch'egli e gli altri mi
a provederci ora ch'è il tenpo, e che farebe bene di
Sarà l'aportatore di questa il
lui, e mandami a dire se quella lettera ch'io vi mandai s'ell'adò a
Riguarda quelle lettere ch'io t'ò iscritte, e fa quel che ttu puoi; e fa
quelle chose che ttu vedi sono di magiore bisogno, e quello che non si
può fare si rimangha.
All'auta di questa, dì a
e végha il
da
Io mi sto qui in
di gran pericholo; e pertanto pensa a fare chostì quel ch'è di bisogno,
e priegha Idio e fa preghare per tutti, che altro rimedio non ci végho.
Qui s'ordina di póre
piacere.
In altra ti dissi se ttu avessi bisogno di
t'ò detto ne puoi avere niuno: non ti chuocha la boccha!
E vedi ongni via e modo di fare partire quella
E fa che
che cci dèe dare
chome ch'io credo aranno faccende assai ora a fortifichare
la terra, chome che forse non tocha
Per fretta non dicho altro. Idio ti guardi senpre.
per
Mona