A dì 23 del passato truovo nella mia tornata da
l'ultima. Avemo, dì 10 vostra lettera fatta dì 26: rispondiamo apresso
a' bisogni.
Nonn è però che la moría sia in tutto restata perch'io sia ritornato
di qua: facci pure
per Dio a me no, e grazia di Dio non ci à mai fatto però
si fosse altro che
provegga a' bisongni nostri.
Sete avisati che vi consiglamo veggiate modo a trarre di qui di vostri
sacci forte e perché dite consigliateci dove gli mettiamo, vi dicho di
non sapere. Tutto questo paese è in
ch'io non veggi
innestimabile povertà di questo paese; chi avese in
per lui fosse, pure alchuna cosa si
fidanza nè saprei che dir
non vi dicho della
terra di più ragione che alchun'altra: oggi è in
c'è huomo a chui credere se dobbiamo avere e voglàlli dire gli danno,
se non voglono noi no
essere di grandissima ragione, è il contrario di grandissima
ghaetani tanto.
Io scrivo malvolentieri quel ch'io vi dicho, ma pure si conviene dire
a chi vuole ghuardare all'onore più che
questa terra è in tutto ghuasta e fuori d'ongni pensiero di cagione a'
forestieri e credo che quanto
alloghare altrove i vostri
sapete che noi ne fa
gittare volendo, ma no 'l so, nè seppi fare, nè farei mai: fate come
vi pare.
E gl'è vero che non essendoci io in questa
avanzarsi e perderebbene volentieri; e nondimancho alle prime
io no gli arei saputi
chattivo perché troppo mi dispiace più la
mi
ischusato.
Non sappiamo ch'altro dire sopraciò, che in buona fè noi ve ne dicemo
perché apresso se nostri fossono ne portiamo pe
dare a intendere le
le cose.
l'uomo truova;
ghuardi. Per
que' vostri
lloro ne sarete avisati.
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