Ne' dì pasati di mano di
tte. Da poi non t'ò iscritto per molte facende e per malinchonia di pùe chose e
dello nostro male istatto: venni qua per istare due dì e sonci istato 20 e noe vegio
modo d'andarne di questi otto dì perché atendo
llui di pùe chose e d'altra partte òe molto a scrivere e pùe dì non òe fatto altro e
none escho di
sono disposto ad achoncare i fatti miei ed atendere a' fatti della
tanto quanto piacerà a Dio, e questo è meso in sodo, e altro dispiacere non ò al mondo
se non dello avere tanto penato. Gittami mala ragione in pùe modi e altro non si puote:
ò male ispeso il tempo mio e altro no ne poso. No me ne pento per niuna avarizia ma
solo per lo tenpo perduto ch'è la pùe chara chosa che noi abiammo e dichono i savi
che altro vantagio non abiammo in questo mondo l'uno dall'altro se nno dello tenpo di
chi lo spende melglo. Io me n'avegio tardi: duolmene insino all'anima, di tutto
sia lodato Idio senpre.
Io t'òe ateso pùe tenpo perché noi c'
il modo non c'è istato per anchora, sarà quando piacerà a Dio, e alora daremo ordine
a molte chose. Perché queste lettere sono apertte in molte parti non mi istendo in
tropo dire e d'altra partte io non ò fatto altro che scrivere 15 dì fae: ènmi
tropa faticha perché no ll'ò usato e d'altra parte i' òe molto a dire in pue parti
e tutto foe
credo fare asai chontento.
De' fatti di
tue atendevi a fare nostri fatti. Vedi chosa andare: forse una volta se ne vedrà
la verità!
Dello istato di questo paese non mi inpacio dirti, sono certto lo sai quanto: io sono
di quelli vorei pace. Idio metta in chuore a tutti di fare bene che bisongno
n'abiamo tutti.
Avisami e spesso chome la fai chostì e quando credi esere ispacato e quando credi
venire qua prima che vadi a
fare altro, pensa a fare bene e spacarti tosto, mille
di pùe chose!
De'
choresi grande rischio e non si guadangna nulla. Ò volgla di stare uno pocho a
vedere tanto che noi vedremmo che farà
stare una peza a vedere.
là ti scriveremo. Se vi andiamo non sarà chosì tosto, fo
là, diròtti che seguirà.
Quando verai qua credo volere qualche bella
altro vorrò. Pensa di spacarti di chostì, sechondo che arai da
di chostà no ne iscrivere in niuna partte, lascia fare a Dio, che Idio perdoni a chi
da quello non dèe. Atendi a fare i fatti della
inpacare, che Idio metta pace per tuto e tte guardi senpre.
Fae che tu mmi iscriva ispeso, pocho ad asai chome ti pare per volta, a ccò che io
sapia novelle di te ispeso e io farò il simile a tte. Della donna tua non ti soe
dire novelle: anzi ch'io parta o forse sugelli questa saprò se
e diròtti che mi dirà di lei e se i' òe tenpo le farò una lettera chonfortandola in
bene fare e diròlle, se ll'à bisongno di nulla, me lo scriva e sarà servita. Altro non
ti poso dire per questa volta, sono in molta malinchonia, che di tutto sia lodato
Idio senpre ed a me dia per sua santa grazia ch'io porti pace tutto: dà il mondo
di quello glegl'à per gli nostri pechati che vivendo bene non sarebe questo.
in