di quella santa Sorella, per vostra parte; e attendo di
buona fe e' mi manca la virtù e lo 'ngegno; e penso che la
vostra semprice e buona, che fareste voi con buono animo,
avanzerebbe la mia. Ma ho paura che, come uomo allegacciato e
incatenato, non potete gustar nulla.
Io vi priego e richeggio per l'amistate che è fra noi, che
pur ora par che mi spiri nella testa sanza priego o ricordo
di persona, che voi pognate un poco il cuore a quella
abbandonata del
tante fanciulle grandi da marito; e che s'ella è buona
rimosina, come io credo, che voi n'aitiate una maritare, con
mettervi entro quello
che le vi varranno più che le
già spente! Tuttavia, s'io uso con voi troppo sicuro parlare,
perdonate all'amore che mel fa fare. E ricordivi che, morendo
voi sanza altro ordine, che 'l
di tutto 'l tesoro vostro, secondo che voi stesso m'avete
detto.
che pietà è a udire ogni cosa! -