parole, vi rispuosi stamane, e diedi la lettera
mio. Ora veggio che è pur da dovero: che mai tanta maraviglia non ebbi
di voi, a esser contra me tanto ingrato, che de bono opere io sono
bastemmiato da voi. Veggio che que' da
di me nello spendere; e veggio che aremo uccellato sì gentile uomo, che
m'avete fatto dirgli a mio dispetto quello io non volea. Ma a me non
tocca se none biasimo per fede ch'io v'ho; e la vergogna è di chi mi fe
dire:
di
medesimo
persona: e forse n'areste ragione. E io ho tanto fatto, che e' n'ha servito
voi: e voi mi biasimate, come s'io v'avesse tolto il vostro; e avvisatemi
ch'io sia savio un'altra volta. Lodato sia Dio! Farei meglio a tacere. Ma
fra' buoni amici nulla dee stare coperto. E così viverò. So ch'io ho messi
questi
poveri, ec
Io non so come vi rimaneste qui nella vostra partita: e anche
sa; e però non so quello abbia a dire della vostra tornata. La lettera c'ha
che mi crucci quando ho ragione.