all'amante nullo carico par grande. Quinci procede che la grande pena
ch'avete dello scrivermi di vostra mano, alle faccende e al tempo che
avete, voi non sentite; però che dentro è chi riscalda. Così in parte a me
diviene con voi. In questi dì n'arete più delle mie: per amor di Dio vi
priego non mi rispondiate. E se pur volete, fate uno verso, come state
tutti.
Ieri isgridai
assai; che de' fatti di
m'aveano mai fatte l'
portavate amaritudine. Esso mi disse, che de' cento m'avea detto una
volta; ed e' dice vero, che mi domandò chi era
Dissigliele, e dissi che mai non ispendeste meglio
m'entrò. E nel vero,
avviso; che se fossono tali i miei pensieri e i miei consigli, quali que'
d'
non prendere cruccio: e benchè vi sia malagevole, nell'amor di Dio è
agevole ogni cosa. E però, per piacere a Dio e per far miglior vita,
passate passate più che potete cotali noie; però che tutti non sono fedeli
in cotali cose come voi. E' basterebbe al mondo fosse pure la metade. E
così avete in natura degli altri difetti, che conviene ch'altre comporti voi.
E io me ne sento tanti, che di verità io vo spesso col viso a terra, nè
ardisco guardare in cielo per la vergogna. Apparate da
gittava bene dopo spalle ogni cosa ove riparare non potea: ed era sì
vostro amico, che da lui dovete gustare il bene. E quello che natura non
vi
Cristo ve n'aiuti. Stamane odo, non perciò chiaro, che
male più non si può. Chi fosse amico di Dio, la sua morte non
piagnerebbe; ma sì quella de' rei uomini, falsi, ingannatori e mondani,
che non s'accostarono mai a Dio. Costui sappiamo chi è stato.
Confortate monna
Ritornai alla
dell'andare a
penso farlo. Vedete come io ve ne dicea; e voi ve n'accordate: e mai di
lui non udi' nulla, se non il suo intraprendere.
Ieri ne moriron circa 40, che parea la cosa ristata.