più scrivere un tempo e stare in silenzio; e posto avea nella bocca ferma
stanga, solo per non torvi la vita col troppo rispondere: e non è ch'io
non veggia ch'amore e buona fidanza n'è cagione; ma 'l savio dee
sapere porre freno alle voglie. E come che vi sia la lunghezza dello
scrivere, non è che non vi si colchino di be' fiori di verità, e non vi si
sentano buoni odori di fidata fratellanza. Quando arò tempo, risponderò
a tutto: che forse non l'arò giammai, se già a voi costà non venisse a
farlo a bocca. A questa mi sollicita quello mi dite di
quanto chiedete sapere de' fatti di que'
questo; che molto mi consolate quando veggio che fermamente credete
che, sanza rispondervi, io attenda a' vostri fatti, come se presente foste.
Se
per tracutanza: e a me basta il credete e conoscete.
Penso visitare
fatti niente gli dirò, che sono spenti; però che nulla cosa falsa può
durare. E conducendolo a parlarne, sarebbe far ripollare la fracida fonte.
Pesami siate in malinconia, e tale che non me la possiate dire: che
crederei non fosse tale, che con l'amore che mi mena io non v'aitasse
portalla. Ma stimo non sia cosa da scrivere; e forse è qualche frasca.
L'amico di
non tema. E' ci si gastiga bene chi falla; ma i buoni non ci sono però
disonorati. Non so se qua traesse la vostra malinconia.
per gli altri non ci è.
E fatti di quei
vuole; lodato Iddio, e un poco di fede ci si mise. È vero che avendo noi
con loro certo accordo,
seguire in benificio di loro, quasi dogliendosi che,
vogliate che in lor mano vada il resto. Quasi come s'egli sperasse da voi,
che voi non vorreste mai
questo m'accenna
voi che le possessioni si tengono per voi, e voi n'aret'e frutti, se in
questo mezzo non ci accordiamo: e spero di sì, e tosto. E se non la
vorrete, almeno la piglierete da 300 in là: e pe'
Le consolazioni ho con monna
diletto, e per non dire altro che 'l vero, quant'io cognosco. Le cose di qua
poseranno in bene, bontà di questo buono reggimento. Vedete come le
male volontà e i mali spiriti e le pessime e isfrenate
se ci avesse mimoria di Dio, non saria così. Abbiamo gli occhi alla terra,
e le reni al cielo. E Iddio non si cura di chi a lui non crede.
Se la malinconia ch'avete, fosse per aver voi aute parole con altrui; vi
ricordo siate altra volta cauto a guardarvi del cruccio: e io vi voglio dare
a 'ntendere quella parola del
amendue caggiono nella fossa. Ciò vuol dire: Se uno si turba teco, esso
che si turba accieca, però che non vede la verità: e se colui con cui esso
si turba, ancora egli si curucci, addiviene che ancora egli accieca: e
amendue fuor della mente, caggiono in fosse triste e in lacci di demonio.
E però quando con voi nullo si cruccia con farvi oltraggio, non siate voi
cieco in turbarvi; anzi state forte, e con le amichevoli parole gli rendete
il lume, e medicatelo: però che due fediti male si medicano l'uno
dall'altro.
Forse monna
medica costui sè! E guardami pure com'io sto bello a cavallo, o com'io
meco medesimo; che ben si
medica. Tanto pregarò Dio, tanto dirò male di chi erra, tanto scriverò la
verità, che forse in qualche tempo mi correggerò: e se non per amor di
Dio (che è il tutto), almeno per la vergogna che è al gallo cantar bene e
ruspar male. Cristo v'accompagni in sempiterno; e lei aiuti vivere nella
sua grazia e vostra consolazione. -