ispassamenti, ne' dì passati; che stimai spesso voi e io ci
andassimo perdendo per la terra a diletto, quando fossimo fuor
delle faccende. E dicovi ch'io ho tanta cara la libertà, che stando
quassù, morrei come imprigionato, e non mi consolarebbe tutto
l'
lieta, pur ch'io fosse certo non capitare in miseria. Scusomi che
non sono venuto a voi per non potere: ma
forte, e ristorerovvi tosto. Dopo
via, tornai a drieto perchè mi parve tardi. Increscemi di me e di
voi, che state sanza me e io sanza voi troppo. Iddio sa come mi
siete nel capo spesso. -